No, questo non è uno di quegli articoli in cui troverai scritto che solo se hai la mente milionaria e la giusta motivazione potrai creare la tua libertà finanziaria.
Non lo nego, quanto meno desiderare un miglioramento della propria situazione economica è il minimo sindacale richiesto per creare libertà finanziaria, ma miglioramento non equivale a dire “voglio essere ricco” come si legge spesso in giro.
Cosa intenda ciascuno di noi per ricchezza sarebbe un’altra bella domanda da farsi…
Ogni volta che si aprono le porte di INTELLIGENZA FINANZIARIA so che chiedendo ai nuovi allievi “perché sei qui” pochi mi parleranno di ricchezza o di voglia di arricchirsi. La maggior parte mi parlerà di tempo per fare altro, di affetti cui dare un futuro, di amori da realizzare, di passioni da coltivare, di viaggi, di problemi da superare e di libertà di scelta.
Ognuno sarà lì con il proprio significato di ricchezza, con un perché che spinge a migliorare la propria situazione economica.
Nel concreto cos’è la libertà finanziaria e quali sono le strade per crearla? Ed esiste un numero, una quantità di denaro, che ci faccia dire “sono ricco…e felice”?
Che cos’è la libertà finanziaria
Con il termine “libertà finanziaria” si intende la capacità di generare il denaro che ti serve per vivere grazie a fonti di reddito automatiche o semi automatiche.
Non è un concetto astratto, né romantico e tantomeno inarrivabile. La libertà finanziaria è semplicemente un risultato matematico dei nostri comportamenti.
È composta da due variabili ugualmente importanti: le entrate e le uscite.
Come nel bilancio di un’azienda, l’attivo e il passivo dipendono in gran parte dalle scelte di chi la guida.
Vediamo entrambi gli aspetti.
Libertà finanziaria: le entrate
Le entrate sono costituite dal reddito che percepisco. Questo può essere creato in due modi:
1) Redditi attivi, ovvero le entrate che derivano dal mio impegno diretto in un’attività, cioè quanto mi pagano per fare un determinato lavoro.
Possono essere da lavoro dipendente oppure da lavoro autonomo (libera professione o impresa).
Il reddito attivo può essere percepito in funzione di:
- Ore/quantità : lavoro 8 ore per uno stipendio
- Valore prodotto: realizzo un progetto e mi pagano per il risultato
- Opportunità: mi pagano per l’intermediazione in un affare ad esempio
Per produrre un reddito attivo è necessario il mio impegno, più o meno costante, in prima persona.
2) Redditi passivi sono invece sistemi attraverso i quali io percepisco un’entrata indipendentemente dalla mia presenza fisica.
Sono redditi passivi:
- Le rendite da locazione
- Le rendite finanziarie
- I sistemi automatici di reddito
Quindi, se affitto un immobile, se ho titoli che mi generano cedole o se ho prodotti che si vendono da soli, sto generando flussi di reddito passivo. Se scrivi un libro, ad esempio, percepisco provvigioni ogni volta che una persona lo compra.
Non ti sto dicendo che per ottenere reddito passivo tu non debba fare nulla, perché per creare questo tipo di entrate è sempre necessario un lavoro a monte ma, una volta realizzato, la tua presenza attiva non è più strettamente necessaria.
Lo so che stai pensando “il lavoro che faccio io non si può passivizzare” ma a volte se non si può passivizzare tutto il lavoro, se ne può automatizzare una parte o alcuni dei suoi processi. Ci hai mai pensato?
Scegliere quindi come generare reddito è rilevante ai fini del risultato. Considerare la possibilità di mixare redditi attivi e passivi può essere un primo decisivo passo verso la libertà finanziaria.
In questo ipotetico bilancio personale che stiamo facendo, è evidente l’importanza della parte attiva ovvero quella delle entrate ma è altrettanto, se non più importante, la gestione delle uscite.
Qualunque cifra guadagni, se spendi più delle entrate finisci per “chiudere” proprio come un’azienda.
Libertà finanziaria: gestione delle uscite
Sul lato passivo il primo passo è calcolare quello che ti serve per vivere.
Sembra banale, ma in tanti già su questo passaggio si perdono. Quanto spendi esattamente per vivere? Se non hai in testa quel numero, come fai a calcolare quanto reddito devi produrre per essere libero finanziariamente?
Per monitorare le spese e farsi un’idea ti avevo suggerito qualche applicazione utile in questo articolo.
Ti bastano un paio di mesi per avere un’idea chiara di quanto spendi e soprattutto in cosa spendi. In questo modo saprai anche come intervenire.
Non confondere “quello che spendi” con “quello che ti serve per vivere”. Per vivere intendo le spese necessarie: pagare mutuo o affitto, cibo, trasporti ecc.
Ora se mettiamo insieme i due aspetti e ci ricordiamo che la libertà finanziaria significa produrre redditi passivi pari alla cifra che ti serve per vivere, ti sembra già più raggiungibile?
Libertà finanziaria: come crearla
Come creare quindi la tua libertà finanziaria? Hai solo tre strade:
- aumentare le entrate
- limitare le spese
- entrambe le cose
Sembra la “Sagra dell’Ovvio” mi rendo conto, ma ti aggiungo una parola: diversificazione.
Che tu stia valutando come incrementare le tue entrate o come ottimizzare le tue spese, la diversificazione è fondamentale.
Dal lato attivo, diversificare significa produrre reddito da più fonti:
- da lavoro
- da immobili
- da investimenti
Dovessi perdere il lavoro saresti in grado di bilanciare con tutto il resto, almeno temporaneamente.
Dal lato passivo, diversificare significa anche non affidarsi al primo strumento di investimento che ci viene proposto. Significa confrontare costi e scegliere per ogni servizio a cui attingo quello più conveniente per me. Solo prestando attenzione ai costi (da quelli bancari a quelli dei fornitori di altri servizi) si possono risparmiare diverse centinaia di Euro all’anno.
In sostanza, se vuoi raggiungere la tua libertà finanziaria, devi:
- Trovare il tuo perché
- Avere chiaro il tuo bilancio complessivo sapendo quanto ti serve per vivere
- Pensare a come integrare/diversificare le tue attuali fonti di reddito rendendole passive anche in parte
- Imparare la gestione del denaro
Non basta arricchirsi. Sono innumerevoli gli esempi di persone che si sono arricchite e che non hanno saputo gestire le entrate.
Ambire solo a grosse ricchezze non è quindi sinonimo di libertà. Qualche studioso in giro per il mondo si è chiesto se sia invece sinonimo di felicità.
Alla Purdue University hanno calcolato che per essere economicamente felici bastano 95 mila dollari. Poco più di 77 mila Euro…all’anno… a testa! Superare questa cifra sembra adirittura che renda progressivamente infelici.
Tu cosa ne pensi?
Giorgia Ferrari
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7 anni fa
E’ tutto vero….volere è potere….se voglio arrivare alla libertà finanziaria per avere più tempo libero, inizio ora e mi impegno al massimo! Grazie degli stimoli dai quali partire.
7 anni fa
Brava Lauretta, fammi sapere come decidi di muoverti e se possiamo esserti utile 😉
Buona giornata!
6 anni fa
per ottenere una rendita passiva di circa 500 euro al mese quale potrebbe essere la strada più veloce? grazie e buon lavoro
6 anni fa
Ciao Federico,
la strada più veloce dipende dalle tue competenze e dai tuoi capitali.
Semplificando possiamo dire che hai due modi.
1. Generare una rendita finanziaria.
Per ottenere 500€ mensili (ovvero 6000€ annui) da investimenti ti occorre un capitale di 75.000€ ipotizzando di farlo rendere un 8% annuo.
Se sei più bravo e riesci a guadagnare un 15% annuo ti bastano 40.000€.
So che la domanda immediatamente successiva è “come faccio a guadagnare un 8% o un 15% annuo?”
Attualmente non c’è nessuno, ripeto nessuno, strumento finanziario che ti garantisca tassi del genere senza rischio, come avveniva anni fa con i titoli di Stato. Adesso c’è bisogno di un mix di cultura finanziaria e tecniche di money management.
2.Creare un infoprodotto, cioè un solo prodotto da vendere on line a più persone.
Per maggiori dettagli ti rimando alla lettura di questo articolo: Creare una rendita passiva con un’attività online basata sugli Infoprodotti (https://www.robertopesce.com/guadagnare-di-piu/business/rendita-passiva-infoprodotti/).
Anche in questo caso come dice Roberto “per crearti una rendita passiva ti devi fare un certo culo attivo”, perché non basta creare il prodotto, ma devi saperlo proporre e questo richiede ancora una volta competenze, una buona dose di fiducia in se stessi e perseveranza.
Non sapendo da che punto parti tu o quale sia la tua propensione, diventa difficile consigliarti la strada più veloce.
Il mio suggerimento è, se non l’hai ancora fatto, di partecipare al prossimo Intelligenza Finanziaria (Milano 17-19 Maggio 2019 http://bit.ly/2QTRjL6).
Tre giorni per avere le idee più chiare e una buona base su cui costruire mi sembrano il sistema più veloce 😉
Ti auguro una buona giornata,
Giorgia