Da quando ho iniziato ad occuparmi con continuità di coaching finanziario e di insegnare alle singole persone ed alle famiglie tramite i corsi ad occuparsi del proprio risparmio, non ho potuto evitare di confrontarmi con il tema della (non) consulenza bancaria erogata nel nostro paese.
E’ purtroppo un dato di fatto che il know-how degli operatori bancari (fatte salve alcune lodevoli eccezioni) sia centrato essenzialmente sul VENDERE PRODOTTI FINANZIARI su cui gli istituti stessi marginano ricchissime commissioni a danno dei propri clienti piuttosto che occuparsi di consigliare strategicamente gli stessi su come INVESTIRE AL MEGLIO i propri sudati risparmi.
CIò detto, ammetto anche che vivo sempre con un certo disagio il presentare al mio pubblico tutti i disastri e le mancanze delle stesse banche e l’illustrare i conflitti di interesse in cui si ritrovano. Forse questa emozione è anche eccessiva e sbagliata da parte mia, diciamo che è soprattutto un’antica memoria che mi ricorda che è sempre meglio parlare bene degli altri piuttosto che male.
Diciamo quindi che il più delle volte mi limito un pò nel dire tutto quello che si potrebbe dire (ci sono però numerose pubblicazioni che invece scendono senza problemi nei dettagli anche più scomodi) e scelgo piuttosto di fornire ai miei allievi elementi di ragionamento e di buon senso che li aiutino nel rapportarsi con questi avidi signori della finanza.
Un tema classico in questo senso è il confronto tra i FONDI COMUNI DI INVESTIMENTO che le banche amano consigliare ai propri clienti (anche perchè ci marginano sopra mediamente tra il 3 e il 4% annuo) e gli ETF (EXCHANGE TRADED FUNDS) su cui preferiscono sorvolare a meno che il cliente non li nomini espressamente.
Diciamo che gli ETF per le banche sono, tra gli innumerevoli prodotti finanziari, una specie di “pecora nera della famiglia” di cui non amano parlare essenzialmente perchè forniscono indipendenza ed autonomia ai clienti ma ancora di più in quanto riducono i caricamenti sui clienti del 70-80% con il risultato finale di ridurre vertiginosamente anche i loro ricchissimi margini di guadagno.
Ebbene, introdotto tutto ciò, non posso non pubblicare in chiusura di questo articolo una bellissima e-mail che ho ricevuto una settimana fa da Daniele (che approfitto per salutare e ringraziare) e che credo renda bene l’idea di come siamo messi …
Parola a Daniele:
Ciao Roberto, dopo aver partecipato ai tuoi corsi [workshop_what what=”490″ color=”navy”] e [workshop_what what=”488″ color=”navy”] mi sono deciso, sono andato dalla mia banca e mi sono fatto fare un estratto conto dei miei investimenti.
Mi sono dato del disgraziato perchè era un sacco di tempo che non lo facevo, ma a parte ciò, dopo aver purtroppo visto gli esiti del mio disinteressamento ho chiesto se potevo in banca investire in ETF (n.d.R. questo è uno dei consigli tipici che dò ai miei allievi anche per “testare” la competenza e l’onestà dei propri attuali consulenti).
E qui inizia il bello!!
A quel punto il ragazzo dall’altra parte ha cominciato a cambiare sguardo (non scherzo, mi parlava guardando in basso e agitandosi nella movenza delle mani) poi ha cominciato a dirmi che “sono titoli poco conosciuti, sui mercati esteri e quindi non sarebbe proprio un’ottima scelta, ma soprattutto mi dice: hanno dei costi molto alti !!!“
E in quel momento c’è mancato poco che fossi scoppiato a ridere.
Inoltre mi ha detto che “li utilizzano per coloro che hanno portafogli molto ampi per diversificare ancor di più.” Infine mi ha consigliato i fondi Arca dicendomi “non perchè sono nostri ma perchè li conosciamo meglio”. Sta di fatto che li conoscono talmente bene che il mio portafoglio, anzi la mia “asset allocation” è in perdita su tutti i fronti.
Va beh, concludendo, devo dire che è stata la prima volta che sono andato in banca e mi sono sentito informato ma soprattutto ho capito quanto mi hanno preso e continuano a prendermi in giro.
E io che mi dico sempre di non cambiare banca perchè mi trovo bene e conosco le persone!!
Ora controllerò la situazione e poi penso che manderò pure una mail a Michele Colosio. Scusa della lunghezza della mail ma ci tenevo davvero a dirti queste cose.
Grazie e ciao, Daniele
Che dire ancora che non abbia già detto Daniele… pazzesco!
Come diceva Renzo Arbore in una nota pubblicità di qualche anno fa: “Meditate gente, meditate…”
Roberto Pesce
14 anni fa
io non posso dire nulla al riguardo per alcuni semplici motivi .
ogni persona amministra i propri denari a modo suo . se il bachiere ha
delle fantasie le investe nel suo conto con i soldi suoi . io faccio come dico se và bene ok altrimenti il banchiere se è li per servire i
clienti come faccio io tutto il giorno si adegua .
quando ho capito che dovevo fare qualche cosa per informare me stesso e
capirci di più l’ho fatto con azioni etf e intelligenza finaziaria a mie
spese certo lo possono fare anche gli altri .
ciao roberto buone vacanze