Come gestire il denaro nella coppia? Insieme è meglio!

gestire-denaro-coppiaNella nostra cultura parlare di denaro è ritenuto volgare, materialista e discretamente deplorevole, tanto che, quando si affronta l’argomento, i pregiudizi abbondano. Figuriamoci traslare il tema della gestione del denaro nella coppia!  

Non per niente, i soldi sono la seconda causa di litigio in ogni relazione. La prima, se te lo stessi chiedendo, pare sia la conflittualità con i reciproci parenti. 

Ognuno di noi nelle proprie relazioni, o se privo di esperienza ripensando a genitori o a coppie di amici, può confermare o smentire questa statistica.

Anche noi qualche tempo fa, all’interno della Community di Educazione Finanziaria Efficace, abbiamo fatto una piccola indagine sul denaro nella coppia.

La domanda di partenza è stata: “come si dovrebbe gestire il denaro nella coppia?”, intendendo per coppia una relazione stabile, che sia un matrimonio o una convivenza.

L’argomento ha scatenato un bel dibattito, tracciando un quadro storico e sociologico interessante.

Le risposte raccolte e, qualche spunto in più, mi aiutano a definire una mappa, a tracciare un percorso che, potrebbe rivelarsi utile prima di iniziare la vita di coppia.

Forse in questo modo si riesce eliminiamo l’argomento soldi dai motivi di discussione. L’eliminazione dei parenti la percepisco invece più difficile.  

Due cuori e una capanna o conti separati?

Iniziamo perciò dalla nostra domanda: “come si dovrebbe gestire il denaro nella coppia? Meglio mettere in comune solo quanto strettamente necessario alla gestione della famiglia, mantenendo separati conti e investimenti personali o condividere tutto, ciò che mio è tuo stile due cuori e una capanna?”

E ancora: “a fronte di guadagni, quindi capacità di spesa diversa, chi dovrebbe contribuire maggiormente alle spese familiari? Chi guadagna di più o chi possiede più patrimonio?”

Possiamo riassumere le risposte in tre filoni di pensiero

  • È necessario condividere tutto nel bene e nel male.

Questo è l’approccio preferito di chi ha qualche anno in più e concepisce l’idea di famiglia solo come quella in cui c’è la comunione totale, anche dei beni. Nelle risposte di questo gruppo trasuda una malcelata superiorità morale. 

  • Meglio patti chiari, fin da subito, contribuendo ognuno in proporzione al proprio stipendio.

Chi si posiziona in questo secondo gruppo ha spesso tre conti correnti: uno in comune per la gestione delle spese familiari e due conti personali, uno per ciascuno dei coniugi o conviventi. Ciascuno contribuisce in proporzione ai propri guadagni al conto comune, ma mantiene una piccola autonomia di spesa individuale.

Anche in questo gruppo, trapela qualche rigidità. 

  • Chi vorrebbe due cuori e una capanna ma…

L’ultimo gruppo è alimentato da chi aveva una visione romantica della vita di coppia, anche sotto l’aspetto economico ma, per esperienza di vita, ha realizzato che è più sano avere un’autonomia personale.

L’attuale aspettativa di vita ha allungato parecchio anche l’aspettativa di vita di coppia e, nel bene e nel male, occorre considerarlo. 

Qui i sospironi si sprecano.

Quindi come gestire i soldi nella coppia? 

Per risponderti mi rifaccio al corso di INTELLIGENZA FINANZIARIA (caldamente consigliato come corso prematrimoniale), inevitabilmente al mio vissuto e in parte a un’ideale da perseguire.

  1. Sincerità. Non c’è condivisione in assenza di sincerità. Al “pronti via” del percorso di coppia, ma anche nel corso della vita, se ci sono, o ci sono stati problemi finanziari, nasconderli all’altro mina la relazione nell’elemento fondante: la fiducia. 
  2. Parlare con serenità di soldi senza aggiungere carichi emotivi o morali. Additare l’altro come uno spendaccione o tirchio (cito questi perché sono i più comuni) significa non aver definito un percorso da seguire insieme e dare ai soldi un significato che va al di là dello strumento. 
  3. Darsi obiettivi comuni. Avere un obiettivo significa conoscere entrambi quanto poter spendere, quanto risparmiare, cosa fare dei risparmi o anche come godersi la vita. Per farlo è necessario avere un buon monitoraggio delle spese.
  4. Avere entrambi il controllo della situazione. Troppe volte nelle coppie, la gestione finanziaria è demandata a solo uno dei due. Spesso chi dei due si disinteressa, cade dalle nuvole quando il contabile gli presenta i conti oppure patisce una gestione stringente. Chi si occupa dei conti, al contrario, può vivere la pesantezza nel doversi occupare di tutto o, ancora peggio, si sente superiore. Tutte dinamiche dannose, che basterebbe diventare interscambiabili nel controllo della gestione. 
  5. Pianificare i dettagli per accantonare possibili problemi. Pianificare i dettagli significa fare un ragionamento che va oltre il quotidiano o il mese in corso. Significa mettere al sicuro la famiglia da eventi straordinari e pertanto imprevisti: morte, malattia o perdita del lavoro. Proteggersi significa anche proteggere l’altro (e i figli) se le condizioni economiche su cui si sta progettando una vita insieme venissero a mancare o dovessero cambiare.
  6. Vivere nell’ambito delle proprie possibilità. Una volta definita la meta, decisa di comune accordo la via per raggiungerla, ognuno deve fare la propria parte per rimanere nel percorso tracciato, questo sia che esista un solo conto in comune sia che ciascuno mantenga anche un proprio conto personale. 

Il mese più quotato per i matrimoni si avvicina ma, qualunque sia la forma della tua famiglia, non dimenticare di dare forma anche a un buon futuro finanziario.  

Giorgia Ferrari

Scarica GRATIS “LE BASI DELL’INTELLIGENZA FINANZIARIA”

12 commenti

  1. Andrea G.

    6 anni fa  

    Buondì Giorgia! Io sono per il conto unico, o meglio mi ci sono ritrovato senza neanche affrontare l’argomento.
    Fino a poco fa l’unica attività di gestione di mia moglie era che a fine mese guardava il conto, se il saldo era maggiore di quello del mese precedente tutto ok! 😀 – LA ADORO XD –
    Insistendo un po’ sono riuscito a farle cominciare a monitorare tutte le spese con un app. condivisa che consente anche di impostare un budget massimo!
    Successivamente, dopo averle fatto leggere “l’uomo più ricco di Babilonia”, abbiamo concordato che il budget di spesa fosse sempre un massimo del 90% delle entrate nette del mese prima e quel 10% restante fosse investito mediante un altro conto.
    Per ora siamo in linea con gli obiettivi anche se a breve arriveranno mesi burrascosi.
    La vedo abbastanza fiduciosa del modus operandi che abbiamo adottato e prima o poi, giuro!, le farò fare il corso di Intelligenza finanziaria 😀
    A prestissimo!

    Una buona vita


    • Giorgia Ferrari

      6 anni fa  

      Ciao Andrea,
      Per esperienza posso dirti che tantissimi mariti che hanno come te iniziato un percorso da soli a Intelligenza Finanziaria e, con pazienza sono riusciti a coinvolgere le mogli reticenti e titubanti, poi si sono ritrovati ad essere sorprassati per entusiasmo e caparbietà dalle loro compagne. Quindi preparati!
      Fino a quel momento mi sembra che tu sia un ottimo Maestro per lei, ma fai bene a inistere per farla frequentare. È importante evolvere insieme.
      Davvero a prestissimo.

      Gio


  2. Giuseppe

    6 anni fa  

    Grande Andrea. Notevole l’aver invitato il partner a condividere la gestione finanziaria. Come te anche io mi sono ritrovato a scegliere l’aspetto conto condiviso come una cosa naturale non pensando neanche ad altre possibilità, nonostante che sia io che mia moglie abbiamo avuto problemi col lavoro e quindi con entrate finanziarie differenti. E’ vero che la gestione finanziaria famigliare col segnarsi tutte le spese l’abbiamo adottata da almeno 15 anni e questo ci ha aiutato molto a capire come gestire il tutto.
    Condivido in pieno i punti elencati da te Giorgia, mi ritrovo nel primo gruppo di persone, ho “qualche anno in più” ma non mi sento affatto “superiore moralmente” . Anzi leggo con molta attenzione soprattutto chi non la pensa come me. Un salutone a tutti.


    • Giorgia Ferrari

      6 anni fa  

      Ciao Giuseppe,
      ascoltare chi la pensa diversamente è sempre motivo di riflessione.
      Spesso siamo così barricati nel difendere le nostre convinzioni da diventare sordi e in alcuni casi giudicanti.
      Non è certo il tuo caso.
      Anch’io ho qualche anno in più; sono stata educata con le certezze del secondo gruppo (a ognuno la propria indipendenza) benché il mio cuore auspichi al primo gruppo (totale condivisione di ogni singolo aspetto della vita) e la mia esperienza dia ragione al terzo.

      Un salutone anche a te!
      Gio


  3. SARA CONDEMI

    6 anni fa  

    Ciao Giorgia, mi sono già espressa sul gruppo FB quando è stata posta la domanda sulla modalità di comportamento finanziario nella coppia, qui mi limito a dire che un bel corso di intelligenza finanziaria da inserire nei corsi prematrimoniali è un’idea che condivido in pieno!!!!!! Spesso l’argomento soldi nella nostra società è tabù e questo accade anche all’interno della coppia: purtroppo, di frequente, quando se ne inizia a parlare è per far fronte a problemi dove le emozioni scatenate dal disagio o dalla paura rendono molto più impegnativo il dialogo e il confronto per il raggiungimento di obiettivi che soddisfino entrambe le parti.
    Grazie dell’articolo che sicuramente stimolerà la riflessione di chi non si è ancora confrontato/a con questa esigenza!


  4. Giorgia Ferrari

    6 anni fa  

    Grazie a te Sara di contribuire al dibattito in Community.
    Voi siete di stimolo alla mia riflessione 😉

    Buon week end
    Giorgia


  5. Pasquale Carnevale

    5 anni fa  

    Ciao Giorgia…
    Siamo a quasi un anno dalla pubblicazione di questo articolo…. a ritroso lì sto leggendo tutti. Da poco mi sono iscritto al corso…
    Scrivo perché volevo semplicemente dare un contributo…
    Con mia moglie mi sono sposato in regime di separazione dei beni, per il semplice fatto che inizialmente lei aveva un’attività e io ero proprietario di casa e non avremmo voluto perderla. Quindi avevamo un doppio conto, uno per la gestione dell’attività e l’altro in comune.
    Chiusa l’attività e chiuso il conto, mi ritrovo in automatico a gestire ed essere promotore di risparmi, pagamenti e tutto ciò che concerne la famiglia. Ti posso assicurare che se non le do 50€ io, lei gira con 5€ in tasca. Quando compra vestiti per se e per le bimbe, arriva a casa con borse piene e spende solo 50€…
    Posso dire che a differenza di tante donne, non è attaccata ai soldi ed entrambi siamo fortunati, perché anch’io non sperpero. Però leggendo l’articolo, mi è venuto da pensare che se io stessi male, la famiglia non è al sicuro. Lei ha le password, ma non si interessa e saranno anche scadute…
    Conviene coinvolgere anche lei…
    …e che sia autonoma nella gestione in mia assenza…ciao grazie


    • Giorgia Ferrari

      5 anni fa  

      Ciao Pasquale,
      fai delle considerazioni serie e importanti.
      Tua moglie ha un’incredibile capacità di valorizzare le risorse che le vengono affidate e sono certa che saprebbe gestire bene anche il resto se la coinvolgessi.
      Consigliamo sempre alle coppie di frequentare il corso insieme.
      Nelle famiglie è tipico che uno dei due si ritrovi, suo malgrado, come l’incaricato alla gestione dei conti mentre l’altro se ne disinteressa o perché non si sente all’altezza o per comodità. Essere entrambi autonomi invece evita, nel tempo, problemi come quello a cui hai accennato tu.
      Non sai quante donne ho conosciuto ai corsi che si sono ritrovate nella necessità di dover imparare da zero dopo un lutto o una separazione.
      Al di là di quello che la vita ti riserva, condividere alla pari gestione e obiettivi credo sia sano e utile a una relazione.
      Perciò mi auguro di vedervi entrambi ad aprile!

      Giorgia


  6. Vanessa

    4 anni fa  

    Ero curiosa di sapere altri pareri in merito a questo argomento finanziario di coppia.
    Dei due, io sono quella che ha uno stipendio più alto , non é constate perché varia di mese in mese, però sempre buono e non posso lamentarmi. Il mio compagno( quasi marito) ha uno stipendio fissò da operaio. Non male ,anche se meriterebbe qualcosa in più per quello che fa, ma pensando che c’è gente che fatica ad arrivare a fine mese, a lui va poi che bene quello che riceve.

    Il problema però c’è .. ed é che
    Abbiamo comprato casa , cointestata come il mutuo, abbiamo ristrutturato, comprato la cucina nuova , il bagno.. e tutto quanto.

    – La cucina la sto pagando io , perché é stata intestata a me con il finanziamento e mensilmente la rata viene pagata tramite il mio conto personale.
    – La ristrutturazione , e tutto ciò che riguarda i lavori fatti e l’arredamento, li ho pagati io (avendo più possibilità) mentre lui ha pagato quel poco che é riuscito facendosi dare dal capo, la disoccupazione in anticipo.
    – Per il mutuo abbiamo il conto cointestato, e avendo già io il conto personale nella stessa banca, mi hanno collegato i due conti in un unica app per controllare tutto.
    Il problema dove sta? Sta che in due anni , il primo anno e mezzo l ho pagato io, e l’altro mezzo (quasi) lo stiamo dividendo.
    – Le bollette, pare che a lui non freghi niente , sta fuori casa 12 ore per lavoro, quindi lui non sa nemmeno che faccia abbia il postino. Ricevo tutto io, corrieri postini ecc ecc ..
    per fargli vedere una bolletta la devo tenere aperta sul tavolo. Io ci provo sempre , ma non é ancora capitato che mi lasciasse qualcosa per occuparmi di quella bolletta. Anzi, mi é stato chiesto più volte di occuparmi di alcune sue vecchie bollette della casa dove viveva prima con la ex.
    Poi ditemi che non mi devo incazzare. ?

    Altre cose .. é rimasto senza macchina per andare al lavoro, l’estate scorsa é tornato a casa chiedendomi di dargli una mano , gli ho “regalato” la macchina (usata) e lui si é pagato solo l’assicurazione. Quella che il mese scorso é scaduta e lui non si ricordava, e che gli ho pagato io, tanto per cambiare.
    Per finire, gli succede un problema con la propria banca .. non riesce più a vedere il proprio saldo del c c e bon riesce più ad usare là proprio carta per fare acquisti online. E quindi che succede? :” mi puoi prendere , mi prenderesti? Poi ti do i soldi!, ordineresti questa cosa per tizio, quando arriva mi da i soldi “

    A me fa anche piacere fare certe cose, ma vorrei che si portasse anche rispetto. Per con il “poi te li do” non si va da nessuna parte.
    D’ora in poi non farò più favori a nessuno, perché non sono una banca , e perché a me non regala niente nessuno.

    Voi cosa dite?

    Ps: ne abbiamo anche parlato, abbiamo spesso litigato, ma non é servito a niente.


    • Giorgia Ferrari

      4 anni fa  

      Ciao Vanessa,
      la prima cosa che penso è che se ne approfitti, ma considera sempre che le persone fanno quello che noi gli permettiamo di farci.
      Le cose si possono pure gestire “a sentimento” come avete fatto voi finora e a patto che vada bene a entrambi ma se non è così, e mi sembra questo il caso, è fondamentale mettere dei paletti chiari.
      Non aspettarti che lui capisca da solo, se è abituato in un certo modo non lo farà.
      Dovete sedervi con calma e organizzarvi.
      Più il discorso è pratico meno ne soffre la coppia.
      Potreste ad esempio accentrare tutte le spese comuni su un conto cointestato nel quale entrambi versate metà (o più a seconda delle necessità) del vostro reciproco stipendio. Quindi se tu prendi 2000€ e lui 1000€ tu versi 1000€ e lui per 500€.
      Il resto lo mantenete ognuno su un conto personale per gestire le vostre spese.
      L’altro super consiglio che vi dò e di partecipare insieme a INTELLIGENZA FINANZIARIA: https://www.robertopesce.com/intelligenzafinanziaria_corso/
      VI FARESTE IL MIGLIOR REGALO POSSIBILE.

      Facci sapere 😉
      Gio


  7. Giorgia

    3 anni fa  

    Buongiorno vorrei un consiglio da lei , io abito in una casa intestata a me (con 2 figli avuti da un precedente matrimonio )quindi pago il mutuo, mio marito paga metà delle bollette e qualche spesa alimentare ma litighiamo spesso perché non trovò giusto che lui viva in una casa dove alla fine quella che ha più spese sono io, da contare che lui prende più di me perché io faccio part time. Come spiegarglielo ? Lui dice che già pagando metà bollette e qualche spesa è già tanto. Non ne posso più ne va del nostro rapporto. Mi aiuti , secondo chi deve pagare cosa ?
    Grazie


    • Giorgia Ferrari

      3 anni fa  

      Buongiorno Giorgia,
      non sono certo la persona giusta per dare consigli matrimoniali e mi dispiace molto per le vostre incomprensioni.
      Immagino che nel momento in cui avete deciso di sposarvi, il suo attuale marito fosse conscio del fatto che sareste andati a formare una “nuova” famiglia a cui contribuire entrambi benché i figli derivino da un rapporto precedente.

      Da un punto di vista pratico potreste gestirla in modo semplice così:

      – aprite un conto cointestato
      – domiciliate su quel conto tutte le spese di casa (a parte il mutuo che resta giustamente a carico suo come la proprietà)
      – su quel conto ognuno di voi versa metà del proprio stipendio.

      In questo modo i costi della casa dove vivete entrambi sono equamente distribuiti e proporzionati al vostro reddito e non dovete arrovellarvi su chi deve pagare cosa.
      Spero che il consiglio possa aiutarvi.

      Mi faccia sapere,
      Giorgia


Commento

La tua email non sarà pubblicata.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

PROMO ESTATE 2024

SOLO 50 Coupon DISPONIBILI

Scarica il Coupon e iscriviti a Intelligenza Finanziaria con il 70% di sconto