Investire in arte: un mercato in espansione

Investire in arteIn un mercato che offre rendimenti sempre più bassi, diversificazione è la parola chiave. Mentre nascono nuove forme di investimento, come quella in vino, ce ne sono altre che non sono mai scomparse e stanno anzi vivendo una grande espansione. 

È il caso dell’investimento in arte.

Negli ultimi 10 anni, il numero di transazioni e il volume d’affari in opere d’arte è raddoppiato.

Questo fenomeno, che riguarda soprattutto l’arte contemporanea, richiama l’interesse del mondo della finanza e delle Banche. Tanto che negli Stati Uniti, in Gran Bretagna, Francia, Germania e in Cina molti istituti finanziari e bancari si sono accorti di questa tendenza e hanno allestito da tempo strutture al servizio dei propri clienti. 

La figura dell’art advisor, si sta affermando anche nel nostro paese, ed è a metà tra un esperto d’arte e il consulente finanziario. 

I grandi gruppi bancari lo mettono a disposizione della propria clientela private per fornire un servizio di consulenza sugli acquisti e sugli investimenti nel mercato dell’arte, nonché per la stima di opere che già si possiedono. Inoltre l’art advisor fornisce consigli di carattere legale, assicurativo ed è in grado di dare indicazioni circa le modalità di conservazione e trasporto dei dipinti.

Conoscere la storia e il valore di un’opera, custodirla e assicurarla per il giusto importo, venderla o comprarla, sono attività che richiedono un’approfondita conoscenza dell’arte e delle dinamiche di questo mercato.   

Come si fa a investire in arte? 

Il trend positivo che sta vivendo l’investimento in arte attrae ogni anno un numero crescente di persone, ma investire soldi in arte, non è “semplice” come investire denaro in titoli di stato o azioni, e richiede competenze diverse che non sono per tutti.

Si può approcciare l’investimento in arte sostanzialmente in due modi:

  • Comprando opere;
  • Comprando quote. 

Investire in arte comprando opere

Acquistare direttamente un’opera, che sia un quadro o una scultura, con l’ottica di rivenderla quando il valore sarà aumentato è una scelta che richiede una conoscenza approfondita del settore, oltre alla consapevolezza che si tratta di un investimento lento, poco liquido e a rischio (c’è un mercato vastissimo di falsi d’autore).

Le competenze da acquisire riguardano sia la conoscenza del valore artistico di un’opera che di quello economico. Se compro per investire non è detto che mi debba affidare al mio gusto. 

La scelta va fatta invece con criteri il più possibile oggettivi.

La potenzialità di un artista si esprime soprattutto grazie ai galleristi a cui si affida che investono tempo e denaro per costruirne fama e notorietà, l’equivalente di un brand per il mondo imprenditoriale. 

Perciò un primo step è capire il mondo dei galleristi e quali artisti seguono o su quali investono. 

Per selezionare l’artista è importante studiare il suo curriculum: che esperienze ha fatto, quali premi ha eventualmente vinto, che mostre ha alle spalle, se è esposto in qualche museo. Inutile dire che più sono prestigiosi i riconoscimenti maggiori sono le possibilità che le sue opere si apprezzino. Da questo, passa a verificare il catalogo generale delle sue opere. Con una panoramica completa del suo lavoro ti puoi fare un’idea più chiara di quale sia il suo stile: più è unico e riconoscibile, più posso sperare che nel tempo diventi un’artista “di moda”. Cioè getti una tendenza. 

Gli acquisti d’arte avvengono sia nelle gallerie che soprattutto nelle case d’aste. 

Da quello che si legge sui giornali si è portati a pensare che le aste siano solo per collezionisti miliardari. Certo non si può pensare di investire in arte 50€ al mese, ma la maggior parte delle transazioni chiuse nelle case d’aste non impiegano capitali milionari. 

Entrare in una casa d’aste quando è in corso una vendita è un’opportunità per tutti i tipi di investitori e amanti dell’arte. Può essere ancora più conveniente quando si parla di opere sequestrate per un fallimento di un’azienda che vengono perciò vendute a prezzi concorrenziali, un po’ come avviene per gli immobili.

Investire in arte comprando quote

Negli ultimi tempi sono nati diversi tentativi per rendere il mercato dell’arte accessibile a un numero ancora più ampio di investitori.

Sono nate ad esempio piattaforme di trading on line di arte contemporanea dove gli utenti possono scegliere le opere su cui investire e comprarne quote anche con pochi soldi.

Feral Horses ad esempio è una piattaforma divisa principalmente in due aree.

Un mercato primario, che permette agli utenti di comprare, dagli stessi artisti a un prezzo fisso, delle quote di opere d’arte contemporanea (da un minimo di 0,1% a un massimo del 20%).

Ogni vendita viene lasciata aperta per 45 giorni e ogni artista fissa il   numero minimo di quote (threshold) da vendere. Se alla fine di questo periodo, l’obiettivo minimo non è stato raggiunto l’opera viene tolta dalla piattaforma, la proprietà ritorna nelle mani dell’artista e gli utenti vengono rimborsati del loro investimento.

Se invece la vendita ha successo, l’opera raggiunge il mercato secondario.

In questa seconda area, gli utenti possono commerciare le quote su cui hanno inizialmente investito al prezzo che preferiscono.

Agli artisti viene data la possibilità di mantenere una parte della proprietà della loro opera d’arte e la facoltà di commerciare le loro quote, come ogni altro utente all’interno della piattaforma.  

Ci sono altre forme indirette di investimento in arte come il crowdfunding, vedi BeArt oppure i cosiddetti fondi d’arte o art fund.

Gli art fund sono diffusi soprattutto all’estero, molto spesso in paesi off-shore.

La particolarità dei fondi d’arte è che l’investimento serve ad “allestire” una collezione il cui valore dovrebbe crescere durante il ciclo di vita del fondo.  Investire in un Art Fund non richiede particolari conoscenze in campo storico artistico. Di fatto l’investitore deve solo acquistare delle quote e lasciarle vincolate per un certo numero di anni a seconda che si tratti di un investimento a lungo termine (10 anni) o a breve (5 anni).

Durante questo periodo i gestori del fondo mettono insieme una collezione, affidandosi alla competenza di esperti di settore, e viene avviato un progetto di valorizzazione delle opere: nel caso di fondi di investimento a lungo termine si tratta, normalmente, di raccolte che prendono in considerazione ogni periodo della storia dell’arte; quelli a breve termine, invece, sono più speculativi e puntano, principalmente sul contemporaneo.

Una volta terminato il periodo di investimento le opere vengono rivendute secondo le modalità stabilite all’inizio del processo e il ricavato, tolte le spese di gestione e di amministrazione del fondo, viene suddiviso tra gli investitori.

Esistono vari tipi di fondi, classificabili in fondi chiusi, privati o hedge, alcuni di questi hanno soglie minime di ingresso di 250 mila dollari, ma stanno diffondendosi anche fondi con soglie più basse. 

 

Una panoramica sbalorditiva di quali siano i numeri dell’arte la trovi su Artprice: 

Infine la fiscalità. 

L’appassionato, il privato che compra opere per sé, gode di maggiori vantaggi fiscali rispetto a chi investe nei mercati finanziari o in quelli immobiliari. I privati, infatti, non pagano tasse sulle plusvalenze derivanti dalla compravendita di opere d’arte e la quota del patrimonio investita in opere d’arte non viene periodicamente tassata e non deve essere inserita nella dichiarazione dei redditi.

Per ora, si presuppone che questo tipo di investimenti vada ad appagare solo la voglia di circondarsi di bellezza. 

Giorgia Ferrari 

7 commenti

  1. Andrea G.

    5 anni fa  

    Buondì Gio! Cavoli che mega articolone sull’arte, brava!
    Ho sempre sposato totalmente l’investimento tangibile piuttosto che l’evanescenza dei numeri sul monitor del pc.
    La sicurezza e la bellezza di possedere qualcosa di solido non ha paragoni per me! E poi la decorrelazione da questi pazzi mercati dovrebbe diventare un mantra per tutti 🙂
    Premesso ciò io sono circondato dall’arte da quando sono nato avendo un amico di famiglia che dipinge da 50 anni, fa mostre ed è conosciuto e ci ha riempito la casa di quadri (ne avremo una settantina *_*) quindi, dopo che ho scoperto che poteva essere uno “strumento” da investimento, mi sentivo quasi in obbligo di fare un corso sugli investimenti in arte!
    Il problema è che l’arte non mi ha mai appassionato e dopo il corso posso dire che investire in arte è possibile ma servono talmente tanta passione, competenza, tempo e pazienza che non è un investimento che fa per me! Da ignorante in materia vedo troppe incognite quindi ho optato per altri tipi di investimento tangibili 😉

    Intanto tutti i suoi quadri me li tengo gelosamente appesi ovunque…non si sa mai 😉

    Una buona vita


  2. Giorgia Ferrari

    5 anni fa  

    No dico, pensi di essertela cavata così, dicendomi che hai settanta quadri di un amico pittore da una vita senza farmene vedere nemmeno uno?
    Il defino curioso mi fa un baffo! 🙂
    Premesso ciò mi ricompongo.

    Hai ragione l’investimento in arte richiede passione, competenza e soldi.
    Studiandolo devo ammettere che è un settore che mi attrae moltissimo, forse più per le storie incredibili nascoste dietro opere e artisti. Risultato spesso di giochi di potere e capacità che, semplicemente guardando un’opera, non cogli.
    So però che se dovessi guardare un dipinto, o altro, con il solo occhio dell’investitore faticherei moltissimo a non scendere a compromessi con il mio gusto e avrei paura di perdere quell’alone di magia che in certi casi ancora mi coglie.

    Detto questo, penso fosse giusto dedicare spazio a questo settore che si sta facendo largo anche tra nuovi investitori. Facendolo mi sono allargata pure io…

    Buona giornata,
    Gio


  3. Mario B

    5 anni fa  

    Siccome non ho fondi da investire, ma per l’arte ho sempre avuto un occhio lungo (e lo dico pure immodestamente!), mi piacerebbe capire se e come ci siano delle possibilità di guadagno nell’aiutare gli altri a fare i giusti investimenti in arte.


    • Giorgia Ferrari

      5 anni fa  

      Ciao Mario,
      con tutta sincerità non so darti un consiglio sicuro, è una strada che non ho mai approfondito quella del lavoro nel mondo dell’arte.
      Mi sento di dirti che, se fossi in te, cercherei di capire come si diventa Art Advisor.
      Esistono di certo associazioni o corsi di formazione sull’argomento, sia in Italia che all’estero.
      Google ci aiuta in questo 😉

      Giorgia


  4. Mino

    5 anni fa  

    Io ho già trovato un gallerista nella mia zona affidabile ed esperto Sono pronto per investire anche piccole somme


    • Giorgia Ferrari

      5 anni fa  

      Ciao Mino,
      allora ci racconterai la tua esperienza!
      Buon investimento,

      Giorgia


  5. martina

    4 anni fa  

    Ottimo articolo!


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