Facebook lancia Libra, la sua criptovaluta, e il mondo dei pagamenti digitali si prepara a una nuova rivoluzione.
Vediamo cos’è Libra, come funziona, cosa ci dobbiamo aspettare e una volta analizzata la parte tecnica consentimi una deriva sui modi con cui è stato comunicato al mondo questo progetto.
Osservando gli altri, che li si condivida o meno, c’è sempre qualcosa da imparare. In questo caso la comunicazione utilizzata da Facebbok è esemplificativa.
Cos’è Libra
Libra è una criptovaluta basata su una blockchain originale gestita dalla Libra Association un consorzio indipendente senza scopo di lucro che sosterrà finanziariamente e governerà il token Libra.
Tra le aziende fondatrici ci sono nomi pesanti del mondo dei pagamenti, online e offline da PayPal a Stripe, MasterCard e Visa. Ci sono EBay, Spotify, e anche compagnie telefoniche come Vodafone e Iliad, così come il colosso dei trasporti Uber.
Ogni azienda presente, attualmente una trentina, ha investito almeno 10 milioni di dollari nel progetto.
Almeno 10 milioni di dollari!
Sarà consentito l’accesso a un massimo di 100 aziende.
Tra gli associati c’è anche Calibra la società sussidiaria di Facebook che ricopre un ruolo fondamentale in questo progetto.
Calibra, almeno all’inizio, sarà infatti la società che si occuperà della gestione di Libra.
Come funzionerà Libra
La prima applicazione di Libra, già dal 2020, sarà un wallet digitale: una specie di borsellino grazie al quale gli utenti di Messenger e WhatsApp, o tramite una APP autonoma, potranno scambiarsi denaro istantaneamente come se si inviassero una fotografia o la loro canzone preferita.
Già a ottobre 2017, nel quasi totale silenzio dei media, Facebook aveva acquisito una licenza bancaria in Irlanda per offrire prestiti personali, ora con Libra rende accessibile a tutti il trasferimento di denaro.
Tutto ciò basta a far tremare il mondo bancario che si vede sottratto il ruolo di intermediario e soprattutto la mole di dati e informazioni finanziarie raccolte.
Chi in questi giorni grida allo scandalo tenga presente però che l’utilizzo di Libra come mezzo di pagamento è legittimo tanto quanto possedere dei buoni pasto e usarli per fare la spesa. È uno scambio tra aziende private.
In questo primo passaggio Libra diventa solo un mezzo di pagamento alternativo copiando il modello di WeChat il servizio di messaggistica utilizzato in Cina per effettuare qualunque tipo di transazione.
Rimane comunque da chiarire sia come verrà fronteggiata la questione dell’antiriciclaggio, che sorge ogni volta che il denaro passa di mano e per il quale il Bitcoin era stato demonizzato, che la spinosa faccenda della privacy.
Visti i precedenti Marc Zuckerberg ha già messo le mani avanti precisando che i dati finanziari saranno gestiti da una società esterna a Facebook e tenuti ben separati dai profili degli utenti.
Le differenze con il Bitcoin
A differenza del Bitcoin che ha una blockchain decentralizzata in cui tutti possono diventare nodi della rete senza alcun controllo o autorità centrale, Libra è una piattaforma permissioned dove i nodi della rete sono i membri del consorzio. Sono loro a gestire le regole, e volendo, a poterle cambiare anche in corsa.
Libra inoltre sarà garantita da una riserva composta da valute internazionali e da titoli del debito con l’obiettivo di garantire una maggior stabilità del suo valore evitando così oscillazioni e le esasperate speculazioni che hanno caratterizzato il Bitcoin.
Per questo Libra sarà quello che si definisce una stablecoin.
L’annuncio di Libra
Lo scorso 18 maggio Zuckerberg ha comunicato al mondo con un post sul suo profilo il lancio di Libra.
L’obiettivo è chiaro: consentire a quasi 2 miliardi di persone, utenti di Facebook molti dei quali non bancarizzati ma in possesso di uno smartphone, di accedere a servizi finanziari senza pagare commissioni.
È tutto esplicitato nella White Paper sul sito di Libra.
Ed è proprio qui, sul sito di Libra, che ti voglio portare perché scorrendolo si vede in modo cristallino il messaggio trasmesso al mondo.
Innanzitutto la scelta del nome, Libra, che a noi italiani suona tanto familiare, è estremamente evocativo.
Un nome che richiama principi di equità (libra dal latino bilancia) giustizia e uguaglianza.
La scelta delle immagini: una donna di colore in uno sfondo di miseria. Poi ancora più sotto due donne, come a dire il denaro sarà pure detenuto dagli uomini ma sappiamo che chi gestisce la spesa e la famiglia sono loro.
L’estrema semplicità delle icone.
L’uso del linguaggio, quasi elementare, didascalico, alla portata di tutti anche di chi non conosce benissimo l’inglese.
La grandezza dei font.
Libra non parla a un mondo ricco, parla a un mondo numeroso.
Tutto è semplice e solido, come la ferma volontà di rassicurare l’umanità che Libra non sarà l’ennesima criptovaluta ma si candida a diventare la nuova moneta globale.
https://youtu.be/MKkJ6UzAVLM
Questa è Libra ed è solo l’inizio.
Giorgia Ferrari
5 anni fa
Mah, credo che il concetto di una moneta unica ed elettronica possa essere in qualche modo spaventoso. Probabilmente la mia conoscenza e` limitata, tuttavia la parte elettronica mi spaventa perché se “staccano la spina” non abbiamo più transazioni. Gia` qualche paese, la Svezia, qualche anno fa’ ha avuto un’idea simile, ossia che tutte le transazioni con valuta FIAT fossero elettroniche. Davvero, cosa sarebbe successo se staccavano la spina? Secondo, una moneta unica, la vita dell’investitore può continuare? Riflessioni…..
5 anni fa
Ciao Mirka, capisco il tuo timore per certi scenari. Se ci rifletti la moneta, o l’insieme delle monete, da anni è sostanzialmente elettronica perciò se si staccasse la famosa “spina” sarebbe un gran bel problema già ora. Il fatto è che ci sono parecchie “spine” perciò immagino che quello che ti intimorisce di più sia il monopolio, lo strapotere di uno su tutti. Considerati gli enormi interessi da più parti vedo improbabile la generazione di un’unica moneta.
L’esistenza dei Bitcoin, una moneta sopra qualsiasi parte e di fatto ingovernabile, ti dimostra che se anche il mondo cambierà nella modalità di transare il denaro, la stessa tecnologia che permette a Facebook di creare Libra permette anche ad altri di non restare a guardare.
Come in tutti i cambiamenti, soprattutto dall’avvvento del digitale, ci si interroga giustamente su quello che potrà avvenire nel mondo ma lo si scoprirà solo vivendo.
5 anni fa
molto interessante! come si potranno acquistare libra? ci sarà una ico o qualcosa del genere? io uso già un wallet di bcoin e mi piacerebbe scommettere su questa cripto…ma come fare?
5 anni fa
Ciao Sebastiano,
Non ho ancora dettagli sull’operatività ma sono certa che appena sarà possibile investire su Libra, Mark Zuckerberg ce lo farà sapere.