Questa è una domanda che mi sento porre spesso, solitamente subito dopo abbinata alla seguente esclamazione sconfortata: “Ma il mio c/c questo non lo fa!!!! “
Procediamo con ordine.
Per poter fare trading in azioni o ETF o anche soltanto per poter investire in borsa con uno stile più o meno passivo è necessario avere o aprire ex-novo un c/c con funzionalità di online banking e anche di trading online.
E qui casca il primo asino perchè se ormai quasi tutte le banche italiane, tranne forse la Cassa Rurale di Roccacannuccia, hanno la funzionalità dell’ online banking (che, detto tra noi, deve essere assolutamente gratuita, pagare un accesso di banca online è come dire dover pagare per ritirare da soli del cibo ad un distributore automatico invece che farselo consegnare a domicilio…) , sono molto poche quelle che dispongono di una piattaforma di trading quantomeno discreta.
Quando parlo di “piattaforma di trading” intendo un accesso online che permetta almeno le seguenti funzionalità:
- Visualizzare grafici personalizzabili, dinamici, con dati aggiornati in tempo reale, ben visibili (grossi a piacere anche tutto lo schermo del pc). In particolare, per il tipo di strategie che insegno nei corsi [workshop_what what=”488″ color=”navy”] e [workshop_what what=”490″ color=”navy”] ci servono grafici a candele giapponesi con la possibilità di settare due medie mobili e i vari time frame (giornaliero, settimanale, mensile etc.)
- Inserire ordini condizionati (almeno gli ordini buy stop e sell stop – i famosi stop loss – limit, buy stop limit e magari anche trailing stop). Questi ordini devono poter essere impostati anche “GTC” ossia validi per più giornate e modificabili o annullabili in qualsiasi istante
- Avere accesso non solo alle azioni italiane ma anche al mercato degli ETF e alle borse straniere, quantomeno al mercato USA (Nyse e Nasdaq)
Tutto ciò deve essere il più economico possibile, idealmente gratuito l’uso della piattaforma e del c/c e con commissioni per operazione attorno ai 10 € per eseguito (gli ordini non eseguiti non si pagano in nessuna parte del mondo anche se qualche banca italiana se li fa pagare ugualmente…).
Alla fin fine, banche italiane che abbiano tutte queste caratteristiche inclusa l’economicità attualmente non ne esistono. Rassegnandosi a pagare un pò di più servizi che invece in USA costerebbero almeno il 50% in meno, il mio consiglio è quello di appoggiarsi a quelle 3 o 4 che si sono o si stanno specializzando nel fornire servizi per il trading. I soliti noti sono Fineco, Directa, Intesa Trade e mi fermerei qui per un decente rapporto qualità/prezzo. Naturalmente questa lista può cambiare facilmente da un mese all’altro essendo il settore in continua crescita e evoluzione.
Come alternativa, esiste la possibilità di aprire un conto corrente su banca americana, e qui le possibiità più comuni sono E-Trade, Ameritrade o Think or Swim.
Considera che avere una piattaforma almeno discreta da cui operare è fondamentale, tanto quanto per un artigiano avere i propri “ferri del mestiere” adatti alla propria professione. Non ha nessun senso decidere di intraprendere un’attività potenzialmente così remunerativa come il trading in azioni e ETF, investire tempo e denaro sulla propria formazione quindi aprire operazioni magari da decine di migliaia di euro da una banca qualsiasi che non ti permette nemmeno di gestire gli stop loss.
Se vuoi fare trading, la condizione minima necessaria è avere un conto su una piattaforma minimamente funzionante e, ahinoi, in Italia non è poi cosa così comune. Puoi poi decidere di spostare lì anche la tua classica operatività bancaria di conto corrente, bonifici, domiciliazione delle utenze e dello stipendio etc. sullo stesso conto o, come fanno molti, tenere le due attività separate su c/c diversi di banche diverse.
Di tutti questi aspetti e di tutto ciò che serve per guadagnare costantemente dal trading in azioni parlerò nel corso [workshop_what what=”488″ color=”navy”] che terrò il [workshop_when what=”488″ color=”black”] a [workshop_where what=”488″ color=”black”].
Ad oggi abbiamo ancora alcuni posti disponibili e, se sei interessato, ti consiglio di non perdere il treno se vuoi essere pronto in autunno per un possibilissimo nuovo inizio di un grande mercato rialzista.
Un saluto e buona settimana.
Roberto
15 anni fa
ciao Roberto,
mi permetto di segnalare, tra le piattaforme italiane per il trading, anche IW Bank (Gruppo UBI) che a livello di costi e di possibilità operative è almeno al pari di Fineco. Tra le altre cose ha adottato il token, ossia un generatore di password temporanee, che aumenta il livello di sicurezza e consente l’accesso a numerosi titoli obbligazionari.
15 anni fa
Ottimo! Grazie Michele. Invito anche tutti gli altri lettori a proporre siti e risorse che conoscete e che possano essere utili a tutti.
15 anni fa
Ciao, nell’elenco di TOL più affidabili aggiungerei anche Banca Sella: su ETF (ed anche azioni) offre commissioni più competitive degli altri operatori citati ed inoltre da poco permette anche di negoziare obbligazioni e titoli di stato sul MOT.
Anche Sella per l’accesso alla piattaforma (gratuita) utilizza un generatore di codici che si aggiorna in continuo garantendo maggiore sicurezza.
14 anni fa
ciao, consiglierei anche il c/c di conto arancio, dando da qualche tempo da’ la possibilità di fare trading. Credo che i costi siano concorrenziali.