Un paio di settimane fa otto neuroscienziati cognitivi dell’Università San Raffaele di Milano hanno pubblicato sulla prestigiosa rivista di settore “The Journal of Neuroscience” gli esiti di una interessantissima ricerca che testimonia come la mente umana, quando si tratta di denaro e gestione del rischio, soffra di una vera e propria “avversione alle perdite” che spinge moltissimi individui a comportamenti ed analisi del tutto irrazionali.
Innumerevoli esperimenti di laboratorio e una robusta teoria, chiamata “teoria del prospetto” che è valsa allo psicologo cognitivo Daniel Kahneman il premio Nobel per l’economia nel 2002, confermano infatti come la perdita di una somma, quale che sia, pesi nella nostra mente, emotivamente, assai più di una vincita di pari importo. Kahneman ed i suoi collaboratori hanno addirittura quantificato questo fenomeno in un rapporto asimmetrico tra 2,25 e 2,50 scoprendo ad esempio come il dolore associato ad una perdita di 1.000 € per moltissime persone non venga affatto ripagato da una successiva vincita di pari valore bensì dal guadagno di almeno 2.250 – 2.500 €, il che è come dire che “le perdite fanno al nostro spirito assai più male del piacere che ricaviamo dai guadagni” !!
Posto che quanto sopra riportato è evidentemente un dato statistico e che quindi ogni individuo fa poi storia a sè quanto al proprio grado di avversione alle perdite, devo tuttavia confessare come personalmente trovi la teoria del Dr. Kahneman non solo interessante ma anche rispondente alla mia esperienza personale di investitore, di trader e persino di giocatore di poker così come alla ben più vasta osservazione che ho potuto compiere su migliaia di miei allievi dei corsi o potenziali tali o di avversari al tavolo verde.
Nel suo libro “Master Trader” il mio mentore nel trading Oliver Velez amava ripetere spesso la frase: “To win at this game you have to become inhuman!” (“Per vincere a questo gioco devi diventare inumano!”) intendendo con ciò proprio il superamento non solo dell’avversione alle perdite ma anche di qualsiasi forma di emotività associata al trading tale per cui qualsiasi somma guadagnata o persa non solo non ci debba generare alcun picco emotivo ma vada immediatamente archiviata come “parte del gioco” lasciandoci liberi di concentrarci sugli aspetti puramente tecnici e razionali del lavoro svolto alla ricerca di spunti di miglioramento per i trade futuri.
Bello vero? Probabilmente sarai anche istintivamente d’accordo con quanto sopra ma, lascia che te lo dica di cuore, se non sei pratico di trading non hai la minima idea di quanto sia difficile raggiungere lo stato di distacco emotivo di cui ti ho appena parlato!! C’è poco da fare, soprattutto se sei ai tuoi primi passi nel trading (ma la cosa per molti non cambia tantissimo nemmeno con l’esperienza) ti accorgerai presto come i tuoi primi guadagni ti porteranno a vette di euforia e di esaltazione che hanno pochi uguali in altre attività ma sperimenterai anche facilmente come tale euforia possa rapidamente sprofondare nella più cupa depressione a seguito di una o più perdite.
Non ci credi? Beh, mi farebbe piacere che i più esperti e navigati tra i miei allievi e lettori del blog lasciassero una propria testimonianza in merito a quanto ho appena descritto LASCIANDO UN COMMENTO in calce all’articolo raccontando la propria esperienza emotiva sia nel trading manuale che in quello automatizzato sul forex (e qui la cosa se ci pensi è ancora più interessante perchè utilizzando i forex robot l’emotività dovrebbe essere ancora inferiore visto che le decisioni non sono prese personalmente bensì da un software a cui dovrebbero venire quindi ascritti meriti e biasimi).
A proposito, se ti interessa questo argomento non perderti la video intervista a Massimo Golfarelli, il creatore della metodologia di “ROBOT FOREX TRADING” che lui stesso insegna nel corso omonimo la cui prossima edizione si terrà giovedì 17 ottobre 2013 a Reggio Emilia.
Tornando all’aspetto scientifico del nostro ragionamento, sembra che la responsabilità dell’avversione alle perdite sia da imputarsi all’amigdala, una delle aree più antiche del nostro cervello che porta a scatenare reazioni chimiche tali per cui, a parità di somma in gioco, le risposte associate alle perdite sono più intense di quelle associate alle vincite, e la forza di questa asimmetria, che varia da persona a persona, è tale per cui molte persone rifiuterebbero anche scommesse palesemente a loro favore pur di non provare il dolore associato al rischio e alle perdite (immagina ad esempio una sfida su 1.000 lanci a testa o croce in cui ogni sconfitta ti costi 50 € mentre ogni vittoria ti valga 60 €).
Quando nel titolo di questo post affermo che “se vuoi evitare le perdite nel trading allora farai fatica a ricavarne profitti costanti” intendo con questo farti capire che, nel trading in azioni, ETF, forex, materie prime etc. il rischio e le perdite fanno semplicemente parte del gioco e vanno accettate senza crucciarsene eccessivamente pena la paralisi operativa o, paradossalmente, l’assunzione di rischi esagerati e, tipicamente, la distruzione del proprio conto di trading causato da perdite gigantesche generatesi in quanto non si è voluta accettare l’idea di incassare una serie di perdite minimali e pre-programmate.
Manda a memoria questa mia affermazione: non esiste un sistema di trading “perfetto” che funzioni il 100% delle volte.
I migliori trader del mondo, sul lungo termine, hanno una media vittorie/sconfitte attorno al 70% il che vuol dire che perdono denaro circa 3 volte ogni 10 operazioni eseguite. Questo però non è a ben vedere un grande problema per loro in quanto non solo il 70% è un’ottima media ma è possibile guadagnare denaro anche avendo una percentuale del 50% se semplicemente si è in grado di gestire adeguatamente le operazioni in modo tale da ottenere guadagni medi per ogni trade vincente decisamente superiori alle perdite ottenute per ogni trade andato storto. I sistemi di trading che insegno nei miei corsi come il POWER TRADING (prossima edizione 18-19 ottobre 2013 a Reggio Emilia) si pongono ad esempio un obiettivo tipico di 2 o 3 a 1 ossia cercano di perseguire un guadagno triplo (o quantomeno doppio) rispetto ai rischi sottesi alla singola operazione.
Per realizzare tale obiettivo è in effetti assolutamente necessario superare l’avversione alle perdite ma, anzi, quantificarle e pianificarle quasi come passaggi obbligati. Avrai forse sentito parlare dei famigerati “stop loss” che altro non sono se non ordini che impostiamo sulla nostra piattaforma di trading tali per cui se l’operazione si sviluppa nella direzione sbagliata la interrompiamo al raggiungimento di una soglia di perdita prestabilita incassando così una perdita già definita in partenza come quantitativamente accettabile per le dimensioni del nostro conto di trading.
Non utilizzare gli stop loss nel trading perchè non si accetta l’idea di incassare una perdita è un errore mortale che, come dicevo, solitamente si traduce in una perdita più grande quando le cose vanno veramente male (e prima o poi, credimi, la giornata da incubo capita a tutti, è solo una questione di tempo…).
Tutti questi elementi (stop loss, gestione dell’emotività, money management, padronanza delle dinamiche del trading etc.) saranno i contenuti del corso ABC TRADING che condurrò sabato prossimo 21 settembre a Reggio Emilia, un’occasione imperdibile e non solo perchè il corso è praticamente regalato visto il suo livello introduttivo ma soprattutto in quanto non forniremo solo informazioni di altissimo valore ma faremo toccare con mano a tutti i partecipanti tramite giochi di simulazione di trading la difficoltà nel dover compiere scelte finanziarie sotto la pressione dell’emotività e come dette scelte causino conseguenze importanti.
Non solo superare l’avversione alle perdite quindi ma anche l’avversione alla pigrizia e al rimandare dovrebbero essere i tuoi imperativi, una semplice giornata di formazione a Reggio Emilia sabato prossimo è tutto quello che ti separa dall’entrare in un mondo ricco di scoperte su te stesso, sul tuo carattere e, ovviamente di … lucrosi profitti finanziari !!
Buon trading e a presto!
Roberto Pesce
11 anni fa
sono in questo mondo da poco ma è davvero cosi’ io non mettevo stop loss perchè non accettavo la eprdita e pur avendo triplicati mio capitale in 10 giorno ho distrutto tutto in 2 giorno perchè le posizioni aperte hanno invertito bruscamente tendenza e con la speranza di recuperare mi hanno affossato..morale da +180000 euro sono passato a -60000 euro ossia tutti i miei risparmi….l’euforia della vittoria ti toglie lucidità e ti sembra tutto poco e quindi vai avanti senza criterio ed è per questo che spero i corso mi auiti a superare questo problema che però vedo è una cosa diciamo “normale”
11 anni fa
In effetti devo dare ragione all’articolo. Non so se perdere 1000 euro e guadagnare 1000 euro non si compensino..su questo forse ho qualche dubbio ma sul fatto di non contemplare la perdita come parte del gioco beh..come negarlo? Nelle operazioni su azioni, etf etc a volte si verifica proprio una paralisi dovuta al fatto che tutti i parametri potrebbero far pensare a una operazione di successo..ma quella probabilità di insuccesso mi ha fatto spesso desistere dall’agire. Per quanto riguarda il nostro amatissimo FOREX per il quale consiglio a chiunque abbia la possibilità di seguire il corso e di cimentarsi, la cosa è ancora peggiore..in questo caso l’eventualità ‘perdere’ non è proprio contemplata e alla sera si guardano i risultati aspettandosi assolutamente un guadagno…forse perchè da informatica ho una fiducia cieca nei programmi fatti bene :-). Comunque finora devo dire che il forex ha dato grandi soddisfazioni alla mia amigdala. Grazie agli infaticabili trainers.
11 anni fa
ho iniziato a fine 2009 a studiare e a interessarmi al forex e ne sono tutt’ora innamorato .
ho fatto due corsi con Roberto che mi hanno completato dubbi e informazioni mai apprese,
conoscenze che non tutti dicono.
Ho proseguito la mia istruzione con traders americani e inglesi i migliori , i professionisti seri
che guadagnano realmente te le fanno vedere non hanno bisogno di nascondere ti fanno vedere
un loro conto da 500.000 $ e mentre stai chattando con loro vedi che hanno fatto tre trade in uno
hanno perso 6000 e gli altri due quasi 20000.( ma chi è di noi che riesce a chattare e a fare clic da migliaia di dollari ????)
quello che ripetono stop loss sempre il rischio basso da 1 a 2% del capitale .
poi ti mandano il loro decalogo le loro leggi che rispettano in modo FERREO .
CONTINUANO DICENDO DEVI RAGGIUNGERE IL DISTACCO DEVI ESSERE FREDDO.
QUINDI , QUINDI : HO RIESCI A CONTROLLARTI O RIESCI A ESSERE INUMANO O SE SEI
MOLTO EMOTIVO DEVI usare un robot .
Io ho bruciato due piccoli conti e radoppiato altrettanti con un coach. HO MESSO INCONTO
CHE CI POSSONO ESSERE 7 PERDITE CONSECUTIVE MA NON 11 IMMAGINETE COS’è
SUCCESSO AL 12° TRADE CHE NON C’ERO RECUPERATE LE ULTIME 3 E PIù.
ANCHE I PROFESSIONISTI HANNO ILTRIMESTRE NERO!
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Con questo per confermare e approvare le verità planetarie che ha scritto Roberto .
le tecniche sono tantissime gli indicatori pure ognuno devi mettersi in gioco e trovare il proprio equilibrio tempo da dedicare time frame , crescere psicologicamente.
sopratutto per i più che durante il giorno lavorano .
11 anni fa
Assolutamente vero. Ho frequentato i tuoi corsi da almeno un paio d’anni e posso dirti di aver sperimentato le peggiori giornate di trading ed i peggiori cicli di inversione di trade degli ultimi tempi con grossi danni, principalmente perchè non ho voluto accettare le perdite non impostando gli stop loss e rischiando maggiormente nelle operazioni successive per tentare l’improbabile recupero. sono arivato a perdere oltre il 50% del mio capitale finchè mi sono deciso ad impormi il massimo distacco emotivo dal risultato delle operazioni e concentrarmi unicamente sulla tecnica e sull’osservazione. Posso dire che è sempre molto dura, ma in questo modo sono riuscito a recuperare completamente le perdite ed ora il capitale stà crescendo; ciò significa che in una manciata di mesi ho raddoppiato il capitale, da quando ho deciso di stare lì con la testa! Nonostante tutto posso testimoniare di uno stato di vera e propria angoscia che vivo nelle giornate in cui osservo l’avvicinamento al livello di stop loss ed alla conseguete perdita, e ad una incomprensibile apatia nella fase di guadagno, soprattutto se assicurato da uno stop loss superiore al valore di entrata; sarà forse avidità?!!? ..spero di non commettere peccato mortale!
11 anni fa
Caro Roberto, l’amigdala è argomento profondamente affascinante cui ho dedicato una tesi di master qualche anno fa .Se ti fa piacere approfondire posso inviarti il file, credo tu possa trovare spunti di riflessione ulteriori vista anche la tua preparazione neurolinguistica.