“Se fosse facile non si chiamerebbe impresa” esclamava un mio vecchio cliente parlando della sua azienda quando entrava in Banca. Lui, imprenditore tradizionale, aveva costruito la propria fortuna trasformandosi da artigiano in imprenditore.
Ha attraversato decenni e affrontato tante difficoltà che ha racchiuso in quel suo se fosse facile…
Forse ora sarebbe sorpreso di vedere come è cambiato il “far impresa”.
Facile facile ancora non è. Molti ostacoli, allora come oggi, sono più nella testa di chi vorrebbe lanciarsi che nella pratica ma, gli aspiranti imprenditori di oggi hanno un vantaggio: i nuovi modelli di business.
Modello di business: cos’è?
Un modello di business, anche detto business model, è uno schema visivo che aiuta le imprese di qualsiasi dimensione a descrivere la propria attività esistente o ideale.
Il modello esprime le logiche di creazione del prodotto o servizio e i processi che portano a distribuire valore all’utilizzatore finale.
Il modello di business aiuta perciò ad avere una chiara visione della strategia, dei mezzi e dei processi che occorre adottare per far funzionare la propria attività.
È una sorta di grande simulazione su carta molto utile.
Un buon inizio, sia che tu voglia vendere marmellate on line, sia che tu voglia mettere a frutto altri talenti e competenze per costruire la tua impresa.
Per capire bene in cosa consiste pensa di avviare una Start Up, cioè una nuova società. Cosa faresti per iniziare?
Potresti seguire due percorsi:
- un percorso classico;
- o un percorso più contemporaneo.
Modello di business: percorso classico
Il percorso classico è quello che tutti conosciamo:
- hai un’idea;
- prepari un Business Plan (nella migliore delle ipotesi);
- raccogli i fondi, spesso indebitandoti;
- apri l’attività.
Quindi, immagini la tua attività, fai una previsione, la lanci investendo tempo e denaro e vedi come va. Se l’idea non funziona ma hai ancora risorse economiche aggiusti il tiro, altrimenti chiudi.
Il limite di questo percorso è che nella maggior parte dei casi le previsioni non si avverano e quasi un’impresa su due chiude entro i primi cinque anni.
Modello di business: percorso contemporaneo
Nel percorso più contemporaneo l’approccio per avviare una nuova attività è pratico. Si basa sulla sperimentazione e su tre punti cardine:
- Imparare
- Scoprire
- Fare esperienza
Si tratta di raccogliere informazioni prima di iniziare su quello che la gente vuole e vedere se combacia concretamente con l’attività che vuoi avviare.
Per simulare tutti i passaggi necessari alla costruzione della tua attività ci viene in aiuto il business model canvas:
Quindi non basta che tutti i tuoi amici apprezzino le tue marmellate per metterti a venderle on line. Se vuoi aumentare le probabilità di riuscita di qualunque attività occorre avere un quadro chiaro e sperimentare anche in piccolo prima di cominciare.
Adottando questo modello di business ti accorgerai che occorrono 5 risorse fondamentali:
- Tempo
- Know-how
- Azione
- Visibilità e network
- Soldi
Il tempo
Il tempo è la risorsa forse più preziosa perché l’unica davvero limitata.
Quanto tempo puoi dedicare al tuo progetto?
Se la tua attività nasce come un impegno part-time soprattutto in fase iniziale hai bisogno di un quadro generale che nel tempo potrai rendere sempre più dettagliato di tutti i passaggi da compiere.
Solo così non sprecherai il tempo a tua disposizione.
Know-How
Cosa sai fare?
Chiediti quali competenze devi acquisire per realizzare il tuo progetto. Se ad esempio vuoi vendere on line, dovrai realizzare un sito e capire come promuoverlo.
Se hai sufficienti risorse economiche puoi affidarti a un esterno ma se così non fosse calcola quanto tempo ti serve per imparare il necessario per cominciare.
Azione
Fare è fondamentale. Ti dà la misura della difficoltà o del tempo che impieghi a realizzare le cose.
In tanti sognano di avere un reddito extra da una piccola attività o di lasciare un lavoro che odiano per realizzare il sogno della loro vita. Nella pratica in pochi hanno consapevolezza che realizzare un sogno significa imboccare una strada di grandi cambiamenti: di abitudini, convinzioni e comportamenti.
Se vuoi avviare la tua attività devi essere disposto a lanciarti anche se all’inizio non sarà tutto perfetto e commetterai errori. Quello che conta sarà considerarli come un momento necessario del processo e un punto da cui partire per migliorare.
Visibilità e Network
La visibilità, ovvero la capacità di arrivare ad un pubblico o a dei potenziali clienti, è ancor più importante della qualità del prodotto che vendi.
Mc. Donald è l’esempio perfetto.
Altrettanto importante è la rete di contatti, il network, cui attingere sia per avere feedback sulla tua idea, sia per avere potenziali clienti. Fai un elenco di chi puoi contattare e perché.
Nel mondo attuale il vero tesoretto di un’azienda che vuole vendere beni o servizi è l’elenco dei propri contatti.
Soldi
Poter finanziare la propria idea è indubbiamente importante ma in fase di avvio i soldi non sono la prima cosa.
Il capitale che hai messo da parte per realizzare il tuo progetto dovrà comprare soprattutto una cosa: il tempo necessario a far crescere la tua attività.
Il tempo della sperimentazione e quello necessario a farti acquisire le competenze che ti mancano.
Ora pensa all’attività che vuoi avviare e per ciascuno di questi 5 punti assegnati un voto da uno a dieci, dove zero significa che non hai nessuna risorsa e dieci che hai tutto quello che ti serve.
Potrebbe essere ad esempio che tu abbia un dieci in corrispondenza di Tempo perché sei disoccupato e zero in Know-How perché vorresti lavorare on line ma litighi con la tecnologia.
Per avviare con un po’ di serenità la tua impresa, l’obiettivo è equilibrare questi 5 punti.
Focalizzati perciò su quello che ti manca per capire come fare ad ottenerlo. Nell’esempio di prima avendo Tempo in abbondanza puoi sopperire alla mancanza di Know-How studiando o frequentando corsi.
Questa è solo una sintesi che mi auguro ti invogli ad approfondire l’argomento e soprattutto ad agire per raggiungere i tuoi obiettivi o quella libertà di cui parliamo nei tre giorni di INTELLIGENZA FINANZIARIA.
Giorgia Ferrari