The Game: un libro, una destinazione

The Game LibroÈ il mio centesimo articolo su questo Blog e credimi se ti dico che sono sorpresa.

Sorpresa dal fatto che in questi due anni ho imparato un mestiere che mai avrei immaginato di fare.

Io che ho combattuto una lunga battaglia con Excel e che ho sempre odiato i videogiochi – eccetto Angry Birds perché diciamolo, polverizzare maiali cattivi con qualche grasso passerotto, un po’ di strategia e la sola forza di gravità dà una certa soddisfazione – io, dicevo, lavoro nel digitale.

E scopro, leggendo un libro straordinario, che devo ringraziare proprio un videogioco per questo.

Che cosa curiosa la vita!

Ma cos’è “IL DIGITALE?”

Non entro nel merito della mia professione, che è solo una delle tante declinazioni presenti in questo mondo e, per risponderti, scomodo nientepopodimenoche Alessandro Baricco e il suo ultimo libro: The Game.

Un libro inaspettatamente avvincente benché tratti un argomento potenzialmente di una noia mortale: la rivoluzione digitale.

The Game è un prontuario di un nuovo umanesimo e commentario della rivoluzione digitale.

Trovo però che la miglior definizione di questo libro sia tutta riassunta nella frase che lo chiude: “Una storia di umani, ancora una volta”.

Ti ho spoilerato il finale, mi perdonerai, ma so di non aver sottratto nulla al piacere della lettura.

In quella frase c’è tutto: la storia intesa come ricostruzione degli eventi, la narrazione, i protagonisti e l’umanità nella sua ennesima evoluzione.

Una linea del tempo che si delinea nel racconto e che indica una traiettoria sul futuro prossimo.

Ho avuto il piacere di partecipare di persona a una delle presentazioni che Baricco ha fatto di The Game e, per quanto fossi già partita convinta da casa, il suo modo così cinematografico e chiaro di spiegare le cose mi ha conquistata ancora una volta.

La stessa voce la ritrovi nel libro che si apre con una lunga sequenza di domande.

Ne scelgo una: Come siamo arrivati a sprofondare con il naso in uno smartphone e cosa c’è di poetico in quello che sta accadendo?

La risposta si svela in poco più di 300 pagine, ma la genesi di tutto Baricco la individua subito: le nostre paure.

Le paure hanno mosso l’umanità, e certi uomini in particolare, a pensare in modo diverso.

Ma di cosa avevamo paura?

Di ripetere gli errori. Di rivivere gli orrori e le violenze del ‘900, un secolo attraversato da due guerre mondiali, dalla barbarie della bomba atomica e dell’olocausto.

Un secolo dominato da élite, strapoteri e sacerdoti cioè pochi detentori di tutta la conoscenza.

La rivoluzione digitale nasce da un’esigenza, una necessità fortissima di affrancarsi da quel modello.

Si parla di rivoluzione perché anziché inventarsi una nuova mossa per sopravvivere o dissimulare quelle paure, chi l’ha generata ha modificato la scacchiera.

Un salto di paradigma si direbbe.

Il digitale di per sé non è la causa di questo epocale cambiamento ma è casomai l’effetto di una più ampia rivoluzione mentale.

Chi ha avviato il processo aveva ben chiara la volontà di annientare un mondo elitario e costruirne uno in cui la conoscenza fosse di tutti e dove si possa fare a meno di sacerdoti, esperti e mediatori.

“Il modo migliore per disfarci di un sacerdote è mettere tutti in condizione di compiere miracoli. Prova ora a tirar confini, separare razze, nascondere al mondo una bomba atomica o fargli credere che Auschwitz sia solo un campo di lavoro…”

La mente dei protagonisti di questo cambio epocale ha partorito un mondo che salta passaggi e che si concede una nuova pratica della vita. Gente che fa cose e non si limita a propagandare idee.

Molte rivoluzioni tecnologiche hanno cambiato il mondo, solo poche hanno cambiato gli umani. La rivoluzione digitale ha cambiato – e sta cambiando tutto – perché è partita da presupposti non solo ingegneristici. 

Quindi, il perché siamo arrivati a sprofondare con il naso in uno smartphone lo abbiamo visto, ora capiamo come.

Il come è magistralmente raccontato da un’immagine cara a Baricco:  il cambio di postura dell’uomo.

Il ‘900 è caratterizzato da un atteggiamento fisico: uomo-spada-cavallo, simbolo e vezzo di una civiltà guerriera.

La civiltà attuale invece ha un proprio logo posturale sintetizzabile in: uomo-tastiera-schermo.

L’evoluzione che ci ha portato a diventare uomo-tastiera-schermo è partita da una sequenza di giochi:  calciobalilla -> flipper -> Space Invaders.

Sembra bizzarro, ma occorre fidarsi e farsi condurre.

Un video gioco – Space Invaders, un Game – è il punto di svolta che ci proietta nel nostro presente. 

La mia sintesi non rende giustizia al poetico racconto che fa Baricco di questi passaggi.

Il risultato è una civiltà, la nostra, che anziché generare molti mondi belli, investe il suo tempo a inventare ambienti in cui si possano riversare tutti i mondi possibili.

L’umanità UomoTastieraSchermo ha due cuori pulsanti: uno nel mondo e uno nell’oltremondo generato dalla realtà aumentata e dalla connessione globale.

La colonizzazione della nostra civiltà, da Space Invaders alla nascita del primo IPhone, lo sviluppo di Google, Twitter, Facebook, YouTube, Netflix, YouPorn, Spotify…ci racconta molto di chi siamo e di cosa diventeremo.

Il nuovo umanesimo si fonda su un’estrema apertura che non ha mai avuto precedenti e che spiega lo sgomento di chi ora vuol ricominciare a tirar su muri, imporre confini, in un anacronistico e quasi disperato tentativo di riportarci a un tempo che non esiste più.

“Cresce la nostalgia tanto quanto s’accorcia la memoria.”

Anche per questo Baricco scrive The Game, per tracciare la strada percorsa e per futura memoria. Perché, scrive, “non sono io l’ottimista, sono loro che sono distratti”.

The Game è una mappa che, nel futuro, ci spiegherà come ritrovare la via di casa quando ci saremo persi.

Buona lettura!

Giorgia Ferrari

10 commenti

  1. Luca

    5 anni fa  

    Dopo una relazione così, l’acquisto del libro diventa un obbligo! 🙂


    • Giorgia Ferrari

      5 anni fa  

      Assolutamente d’obbligo per come è scritto più che la mia relazione, Luca.
      Però promettimi che non lo porti in viaggio di nozze!
      😉

      Ti abbraccio
      Gio


  2. Giuseppe

    5 anni fa  

    Caspita Giorgia che bella questa presentazione. Sono senza parole. Che orgoglio far parte di questa community. Io aggiungo che dopo una presentazione così, l’acquisto anche del tuo libro (sul far spazio) diventa un’obbligo.


    • Giorgia Ferrari

      5 anni fa  

      Grazie Giuseppe, troppo buono.
      Iniziamo da Baricco che merita di più.

      Una splendida giornata,
      Gio


  3. Gian Paolo Lodi

    5 anni fa  

    Corro a comprarlo.
    Ma almeno metti il link affiliato Amazon, lo so che non è l’obbiettivo ma con una recensione così un gettone mi sembra dovuto e meritato! ?


    • Giorgia Ferrari

      5 anni fa  

      Ahahahahah Gian Paolo il link affiliato c’è sulla parola The Game, naturalmente non a mio favore!
      Non scherziamo…


  4. Patrizia Intravaia

    5 anni fa  

    Giorgia leggerti è come prendere una boccata d’aria! Adoro il tuo stile, leggero per esprimere concetti profondi, frizzante, molto molto piacevole! Mi hai incuriosita e lo leggerò. Il tuo l’ho divorato . Grazie!!?


    • Giorgia Ferrari

      5 anni fa  

      Grazie Patrizia,
      il mio avrebbe bisogno di una bella revisione, ma voglio che rimanga per me un esempio che “fatto è meglio che perfetto!”.
      So che mi capisci 😉
      Aspeto la tua opinione su The Game.

      Un abbraccio,
      Gio


  5. SARA CONDEMI

    5 anni fa  

    Ciao Giorgia, condivido quanto scritto da Patrizia: mi piace tanto il tuo modo di scrivere! Preciso, lineare e al tempo stesso leggero e divertente! Grazie!


    • Giorgia Ferrari

      5 anni fa  

      Grazie di cuore Sara!

      Giorgia


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