Ancora oggi ho ricevuto questa domanda, che per la verità non è che mi venga rivolta in maniera ossessiva ma che sicuramente mi viene rivolta più volte e da persone diverse durante l’anno.
Una volta un visitatore del blog, completamente sconosciuto sino a quel giorno, mi ha anche chiesto direttamente: “Ma tu, quanto guadagni? E quanti soldi hai?”
Alla faccia dell’approccio con gli sconosciuti … ^_^
Curiosità? Diffidenza? Modo magari non così elegante nè sottile di sottintendere che se veramente le cose che insegno funzionassero non avrei bisogno di lavorare ulteriormente nell’insegnarle? Probabilmente un pò di tutto questo, ma ad ogni modo non è un problema, personalmente penso che, purchè posta con cortesia ed educazione ogni domanda sia tutto sommato lecita e meritevole di una risposta.
In questo caso, ne approfitto anche per spiegare alcuni aspetti fondamentali sul trading e sugli investimenti che evidentemente non sono chiari per tutti ma che, invece, sono straordinariamente determinanti.
Veniamo quindi al punto.
Si può fare trading utilizzando diversi veicoli di investimento (azioni, ETF, opzioni, futures, materie prime, forex etc.) e ognuno di questi veicoli prevede a sua volta un sacco di strategie e metodi che si possono utilizzare. Parlando solo del trading in azioni e ETF, che è poi la mia nicchia di riferimento, e solo rimanendo nell’ambito dei vari orizzonti temporali su cui operare, si può infatti fare position trading (durata delle operazioni sull’orizzonte mesi/anni), core trading (settimane/mesi), swing trading (2-10 giorni), day trading (qualche ora) o addirittura scalping (minuti). Più è corto l’orizzonte temporale su cui si opera più occorre dedicare tempo al trading. Mentre un core trader o un position trader infatti non dedicano di media alla borsa e ai mercati più di un paio d’ore a settimana di impegno, l’attività dei day traders e degli scalpers è assolutamente full-time.
Tra l’altro, la comprensione delle grandi differenze e specificità che esistono tra i vari time-frame è di straordinaria importanza, tanto che sto lavorando alla realizzazione di un nuovissimo videotraining su questo argomento che ho intenzione di regalare prossimamente a tutti i lettori del blog. Rimani sintonizzato per sapere quando e come scaricarlo sul tuo pc.
Parliamo quindi di fare trading part-time o trading a tempo pieno.
Io sono assolutamente un trader part-time (a volte persino troppo part-time per la verità ed è uno dei miei obiettivi di quest’anno quello di ricavarmi il tempo per poter operare di più rispetto agli ultimi due-tre anni) ed il motivo di questa scelta è fondato su più motivazioni.
La prima di queste è che da ormai 20 anni il mio lavoro e la mia passione sono nella comunicazione e nella formazione. Ho iniziato nel 1989 con i corsi di memoria e di apprendimento intensivo, per evolvermi poi con la pnl (programmazione neuro-linguistica), l’equilibrio emozionale, il public speaking, la psicologia del cambiamento, la comunicazione e la vendita. In ambito vendita ho anche pubblicato un libro intitolato “Professione Venditore“, edito da Sperling & Kupfer.
In questo ambito ho avuto la fortuna di potermi formare con alcuni tra i più importanti nomi della formazione italiana e internazionale come Anthony Robbins, Roy Martina, Mario Silvano, Peter Dalmejer, Oliver Velez, Chuck Mellon etc. e, amia volta, di poter contribuire alla crescita e ai risultati di decine di aziende e migliaia di persone.
A me questa vita e questo lavoro piacciono e ne ricevo non solo un ottimo ritorno economico, sicuramente fondamentale, ma anche varietà, crescita personale, soddisfazione umana e professionale nel vedere i risultati ottenuti dai miei allievi, gratificazione etc. Mi dà la possibilità di muovermi, viaggiare e conoscere gente interessante.
L’approdo al settore dell’[workshop_what what=”490″ color=”navy”], e degli investimenti in generale è nato proprio da un passaggio di questo lavoro, e per la precisione da un corso di Tony Robbins e Chuck Mellon chiamato Wealth Mastery a cui ho partecipato da allievo in California più di dieci anni fa.
Lì ho capito tre cose fondamentali:
- Che potevo e dovevo fare in modo che il mio denaro e miei risparmi lavorassero per me, in maniera da procurarmi un secondo reddito e da mettere in moto l’incredibile meccanismo dell’interesse composto (quello che io oggi chiamo “La Fabbrica della Ricchezza“, CLICCA QUA PER VEDERE IL VIDEO CORSO INTRODUTTIVO GRATUITO)
- Che dal dopoguerra ad oggi investire in azioni era stato il miglior investimento a livello mondiale e che apprenderlo avrebbe potuto darmi molti vantaggi in quanto a flessibilità, liquidabilità, bassa tassazione etc.
- Che la gran parte delle decisioni che tutti noi prendiamo in relazione alla gestione del nostro denaro e a come lo investiamo ha profonde radici nella nostra psicologia
Con il mio background in comunicazione e psicologia comportamentale (e qualcuno dice anche a causa delle mie origini genovesi … ^_^), comprendi quanto sia stato per me immediato appassionarmi a questi argomenti e buttarmi “a pesce” (oops!) nel loro apprendimento e insegnamento? In tutto questo ci sono per la verità anche altri risvolti che hanno a che fare con la mia storia umana e professionale di questi ultimi 10 anni ma non ti voglio annoiare con i dettagli della mia vita. Sicuramente il corso [workshop_what what=”490″ color=”navy”] nasce proprio dall’incrocio di queste esperienze.
Sintetizzando, il primo motivo per cui mi dedico alla borsa, al trading e agli investimenti solo part-time e non a tempo pieno è che il mio lavoro principale è da sempre un altro ed è un lavoro che mi appassiona e mi gratifica a più livelli.
A causa di questo rinuncio a guadagnare cifre decisamente più importanti dal trading? Decisamente si.
E’ un problema questo per me? Assolutamente no, visto che rispetto il denaro come un grandissimo mezzo fondamentale per creare abbondanza, tranquillità, benessere e divertimento nella mia vita ed in quella delle persone che amo ma i soldi e l’accumulo di una fortuna colossale non sono sicuramente tra le mie priorità.
E’ poi curiosa la struttura mentale di coloro che, se da un lato trovano strana l’idea che si possa non avere il guadagno come unica motivazione per cui si lavora, dall’altro suggeriscono l’idea che dovrei regalare il know-how e le conoscenze di grandissimo valore che ho impiegato anni per scoprire e perfezionare piuttosto che chiedere un compenso a chi desidera apprenderle.
Anche questo è uno degli aspetti che tratto a [workshop_what what=”490″ color=”navy”], ossia come per molti in Italia risulti difficile conciliare mentalmente passione, impegno, spiritualità, desiderio sincero di migliorare la vita degli altri e … denaro. Decisamente una certa mentalità assai diffusa e che ha radici profonde sia a livello religioso che politico continua a fare danni e nella pratica impedisce a molti di costruire una propria ricchezza e abbondanza finanziaria. Fortunatamente, a livello personale, sono completamente immunizzato da tempo a questo problema.
Come ho detto oggi privatamente a Vito (che ringrazio per avermi dato lo spunto per questo articolo), se è vero che il calcio è per molti anche una professione, non lo è solo per i calciatori, ma anche per gli allenatori, i procuratori, i massaggiatori, i preparatori atletici etc.
Questa è la mia parte di motivazioni psicologiche e personali.
Esistono poi anche altre ragioni, squisitamente tecniche e finanziarie, che mi hanno fatto scegliere di non dedicarmi a tempo pieno al trading, ma di questo e delle differenze da comprendere tra l’approccio part-time e full-time al trading ti parlerò nel prossimo articolo.
A presto quindi e … buona settimana!
Roberto