La crisi è nella testa e nei comportamenti di chi lavora male. Che si merita tutti i propri guai

Avrei potuto intitolare questo post “Segnali di un paese in declino” ma poi ho preferito dargli un titolo e un significato più positivo visto che di profeti di sventura e negativi di professione in Italia ultimamente tutto siamo tranne che sprovvisti.

Certo, tutto ciò che ci dicono i media e buona parte di quanto si riesce ad osservare personalmente non è che inducano molta allegria tra incubi di default e facili profezie di aumento di inflazione da un lato, diminuzione vistosa del nostro potere d’acquisto e recessione nazionale dall’altro ma oggi vorrei utilizzare questo spazio per raccontare una serie di episodi reali che mi sono capitati personalmente negli ultimi mesi e dai quali vorrei poter trarre e condividere delle conclusioni positive e rosee speranze per tutti coloro che, armati di buona volontà e sano ingegno italico, hanno l’intenzione di scuotersi di dosso l’apatia e il pessimismo dilaganti e approfittare della situazione per dare una decisa sterzata verso il meglio alla propria condizione professionale e finanziaria.

Parto con il descrivere in super sintesi 6 eventi realmente accaduti nella mia sfera familiare durante quest’ultimo anno e poi condivido le mie conclusioni in fondo all’articolo.

  1. Primi mesi del 2011 – Mia moglie ed io ci facciamo convincere da un commerciale telefonico Vodafone a cambiare la connessione adsl di casa nostra passando dal servizio “Alice” di Telecom Italia all’utilizzo della loro “Vodafone Station” di cui ci descrivono mirabilie. Io spiego a chiare lettere al venditore che del risparmio economico non potrebbe fregarmene meno (strano a dirsi per un genovese ma nel caso specifico era così!), ero piuttosto interessato a migliorare le funzionalità del nostro impianto poichè, lavorando molto dallo Studio presso la mia abitazione, avremmo potuto trarne un notevole beneficio. In ogni caso, ho insistito parecchio sul punto con la persona con cui mi stavo relazionando, non avrei potuto permettermi interruzioni di servizio nemmeno di un giorno perchè la cosa mi avrebbe arrecato gravi disagi e danni economici non indifferenti. Mal me ne incolse nel fidarmi delle rassicurazioni del venditore in questione visto che mi accorsi in breve tempo che il tizio mi aveva rifilato almeno 4 o 5 panzane grosse come una casa, che il servizio effettivo non era nemmeno parente di quanto mi era stato promesso e che la conseguenza di tutto ciò era che il mio lavoro ne risultava gravemente compromesso e rallentato. Nel parlare di questo episodio con amici e conoscenti ho scoperto che la stessa Vodafone aveva tirato bidonate simili o combinato altri pasticci a molti tra loro, tanto che alcuni erano addirittura passati per vie legali. Un mio cliente che opera nel mondo della telefonia (ciao Alessio!) mi avrebbe raccontato alcuni mesi dopo che: “In questo settore lavorano più o meno tutti così, e che è la prassi che i commerciali telefonici mentano spudoratamente su parecchi punti pur di strappare un contratto su cui ottenere uno straccio di provvigione”. Posto che per me è inconcepibile che una multinazionale della dimensione e della portata della Vodafone permetta o incoraggi i propri commerciali a raccontare palle clamorose pur di sottoscrivere qualche abbonamento in più, dopo aver protestato ed essermi lamentato più volte in maniera veemente contro gli sfortunati addetti del loro reparto clienti (che mi dicono: “Lei non è l’unico a dirci queste cose, le sentiamo tutti i giorni, purtroppo i commerciali fanno così …”), decido naturalmente di interrompere subito il contratto e tornarmene a gambe levate alla Telecom, riuscendo a riottenere una linea funzionante solo 4 mesi più tardi … Ci sarebbero tutti gli estremi per far causa alla Vodafone ma visto che sono una persona pratica e so come (non) funziona il sistema giudiziario in Italia decido di lasciar perdere. Quello che invece non lascio perdere è di fare una pubblicità negativa spietata a chiunque incontri cercando di dissuaderlo dal fare il mio stesso errore. Mi chiedo: “Ma la Vodafone avrà fatto davvero un buon affare a comportarsi come si è comportata?”
  2. Luglio 2011 – Avendo acquistato un immobile in Puglia in corso di ristrutturazione, veniamo sollecitati dal costruttore nel: “Portarci avanti con la richiesta di allaccio delle utenze per acqua, luce e gas”. Mi sembra francamente un pò prematuro visto che mancano ancora almeno 5 mesi alla data di fine lavori ma mia moglie che è del posto decide di seguire il consiglio che si rivela in effetti fin tardivo visto che scopriamo che pur essendo all’interno di un centro abitato in provincia di Foggia per allacciare l’acqua ad un’abitazione ci vogliono di media almeno … 8 mesi !!! A stretto giro, confrontandomi con gente del posto, scopro che un amico che doveva spostare un contatore del gas è ancora in attesa dopo più di sei mesi e sta cercando di mettere di mezzo un onorevole (!) per sollecitare le pratiche. Gli dico che mi sembra una cosa assurda e lui mi spiega che invece lì è prassi raccontandomi che ha dovuto aspettare quasi due anni per aprire una piccola pizzeria da asporto a Manfredonia a causa di una serie di stupidissimi inghippi burocratici di quel tipo. Mi spiegano anche che il problema è che per la storia dell’acqua non essendoci concorrenza sul territorio i tizi dell’acquedotto fanno un pò quello che gli pare. Mi chiedo: “Ma visto che la disoccupazione al Sud è un problema sentito, le Amministrazioni pubbliche non dovrebbero cercare di aiutare chi vuole aprire una nuova attività e creare nuovi posti di lavoro, pagare nuove tasse etc.? E l’acquedotto non dovrebbe avere interesse a evadere le pratiche in fretta visto che prima avremo l’utenza allacciata e prima inizieremo a produrre profitto per loro?”
  3. Settembre 2011 – Mia moglie decide di esplorare la possibilità di aprire un negozio di abbigliamento per bambini qui a Reggio Emilia e inizia ad informarsi dai vari franchising sulle rispettive condizioni commerciali inviando una dozzina di richieste di informazioni e manifestazioni di interesse attraverso i vari moduli predisposti proprio per tale scopo sui siti internet delle varie aziende di abbigliamento. Ad oggi, pur essendo passati già tre mesi di tempo, ha ricevuto solo una risposta rispetto alle 12 aziende contattate, dalle altre non è giunta nemmeno una classica risposta automatizzata del tipo: “Grazie per averci contattato …”. Mi chiedo: “Ma queste aziende di abbigliamento se la passano davvero così bene da potersi permettere di snobbare in modo così cialtronesco dei loro potenziali affiliati commerciali?”
  4. Ottobre 2011 Dall’inverno scorso la pompa di ricircolo della caldaia di casa nostra si è guastata il che non ne pregiudica il funzionamento ma produce un rumore abbastanza fastidioso. La cosa ci torna in mente non appena accendiamo l’impianto e chiamiamo l‘assistenza Buderus per dirgli di venire a cambiare il pezzo (una riparazione dal costo di qualche centinaia di euro a mio carico). Ad oggi sono passati due mesi ed abbiamo già dovuto richiamare l’assistenza 3 volte perchè il famoso tecnico che avrebbe dovuto chiamarci per prendere un appuntamento ancora non si è fatto sentireMi chiedo: “Ma questi dell’Assistenza Buderus sono così pieni di lavoro da potersi permettere di sputare in questo modo sugli incarichi che gli vengono offerti e da non preoccuparsi del fatto che se un cliente aspetta un contatto da 3 mesi e non lo riceve probabilmente poi li manderà a stendere e gli farà cattiva pubblicità?”
  5. Novembre 2011 – Le mie vicissitudini con le compagnie telefoniche e internet non sono terminate (sigh…). Riattivata l’adsl con Telecom a settembre, inizia a non funzionare più a novembre. Ci metto 6 telefonate e 7 giorni per convincere l’assistenza Telecom a mandarmi un tecnico che in effetti arriva e dopo 30 minuti di lavoro un pò confuso mi dice: “E’ vero, il problema non era nel suo computer ma nella linea, aveva ragione (grazie tante penso io, è la prima cosa che vi ho detto una settimana fa!) ma ho trovato il guasto e ho risolto”. Il tecnico se ne va e lo stesso problema si rimanifesta 3 ore più tardi. Per farla breve: sono ormai passate 4 settimane dalla prima segnalazione del guasto da parte mia, ho chiamato almeno 20-25 volte il call center del 187, sono venuti tre tecnici diversi a casa e ancora il problema non è stato risolto. La cosa clamorosa che faccio presente all’ultimo tecnico che è venuto a trovarmi e che mi sembra il più dedito e competente visto sin qua è che ogni volta devo rispiegare tutto da capo e sentirmi dire le stesse cose standard che mi hanno già detto tutti gli altri!!! Gli dico che mi sembra senza senso un modo di lavorare così impostato che fa irritare me, fa fare brutte figure a loro e fa perdere tempo a tutti quanti. Gli dico testualmente: “Ma è possibile che non teniate almeno una scheda cliente che ogni tecnico o telefonista aggiorna di volta in volta di modo che non si debba sempre ripartire da zero?” Il tizio si prende le labbra, fa il segno di chiuderle con una cerniera immaginaria e mi chiede per cortesia di non farlo parlare sull’argomento. Mi racconta comunque alcune cosette sul declino della più grande azienda italiana di telefonia e mi dice quanto sia stato umiliante per lui sentirsi lamentare da un sacerdote brasiliano appena giunto in Italia le lentezze nell’attivazione e nel funzionamento di internet rispetto a come funziona nel suo paese. Non so più cosa chiedermi ma mi torna in mente una cosa che avevo letto tempo fa sul fatto che in Estonia (non in California…) hanno il collegamento wireless gratuito sugli autobus pubblici …
  6. Pochi giorni fa – Sono in un centro commerciale in un negozio di casalinghi per comprare i primi regali di Natale e manifesto il mio interesse per degli oggetti della nota ditta Alessi. Ho praticamente deciso di comprarne due per una spesa non indifferente quando mi cade l’occhio su un adesivo in vetrina che dice che: “Se compri due oggetti Alessi, sul secondo c’è uno sconto del 50%”. Tutto felice lo faccio notare al commerciante che quasi mi aggredisce dicendomi che: “Non è così, lo sconto non è sugli oggetti che stavo guardando che sono già in promozione… “ e così via su questo tono. A darmi fastidio non è tanto la sostanza del discorso quanto i suoi modi e visto che non penso sia una buona cosa premiare chi mi tratta in maniera scortese e arrogante saluto e me ne vado senza acquistare niente. Ho poi comprato un oggetto pressochè identico il mattino dopo in Centro Storico, scovando un’alternativa più bella e meno costosa ma soprattutto ho acquistato da una persona gentile e che ha usato i modi giusti che deve utilizzare un commerciante. I suoi modi e i suoi prezzi sono poi stati premiati dal fatto che mia moglie ha deciso di estendere lo stesso regalo anche ad altri familiari, ragion per cui la spesa si è moltiplicata e così i suoi guadagni. Già mi sembra di sentire il primo negoziante (quello scortese) lamentarsi con i suoi conoscenti del fatto che: “C’è la crisi, non ci sono soldi in giro, questo Natale va da schifo …” Sorrido in maniera un pò perfida e penso che la vita ripaga ognuno di noi in relazione ai propri meriti.

Ora, nell’invitarti a LASCIARE UN COMMENTO all’articolo raccontando i tuoi aneddoti o commentando le mie conclusioni, potrei sicuramente desumere da tutti questi episodi che siamo una nazione davvero in profonda crisi se questi sono i comportamenti che un pò tutti, dalle multinazionali ai piccoli commercianti, dalle amministrazioni alle società di pubblici servizi alle aziende commerciali tendono a mettere in atto.

Scelgo però di vedere le cose da un punto di vista diverso ricordandomi che, come diceva sempre Dan Peterson, nella vita esistono: “Bugie, grandi bugie e statistiche!”

Le statistiche ci dicono che siamo in crisi ma non ci dicono che in mezzo alla crisi molti continuano a crescere e a progredire.

Chi? A mio modesto parere tutti coloro che si sforzano di lavorare come Dio comanda, impegnandosi nel fornire un servizio di qualità al proprio prossimo indipendentemente dal fatto che agiscano in qualità di lavoratori dipendenti, autonomi o imprenditori e sia che lo facciano personalmente o per interposta persona affidando ai propri dipendenti e collaboratori il compito di rappresentarli sul mercato.

Andremo in recessione nel 2012?

Probabile.

Ma “recessione” significa soltanto che il PIL (Prodotto Interno Lordo) calerà per due trimestri consecutivi e così torniamo nel discorso delle statistiche. Sarò limitato ma non vedo tutta questa differenza tra un PIL che cresce dello 0,2% all’anno come avviene ormai da più di 10 anni a questa parte e uno che invece cala dello 0,5% … decimale in più, decimale in meno stiamo descrivendo la stessa situazione.

Il lato positivo della situazione è che in mezzo a tutta questa mediocrità e depressione è facile distinguersi ed emergere, non serve nemmeno fare cose eccezionali, già il normale diventa straordinario.

A livello personale, parlando di business, vado verso il terzo anno consecutivo di crescita record e la stessa cosa la vedo accadere per molte persone e aziende di mia conoscenza che, indipendentemente dall’ambiente che le circonda, continuano a macinare lavoro con onestà, competenza e dedizione, magari facendo lo sforzo di aggiornare i propri approcci e le proprie proposte ad un mondo che cambia ogni giorno di fronte ai nostri occhi.

Nel prossimo futuro continuerò, sia tramite questo blog che attraverso le mie proposte formative, a fornire idee, spunti e strumenti sul come gestire e moltiplicare al meglio le proprie risorse finanziarie ma, rispetto al passato, darò spazio crescente anche a tematiche e strumenti relativi al lavoro, al business e alla creazione di ricchezza.

Penso ce ne sia un grandissimo bisogno.

Fuor di statistica e di ipocrisia, la crisi è nella testa e nei comportamenti di chi lavora male.

Che si merita tutti i propri guai.

Roberto Pesce

30 commenti

  1. Marcella

    13 anni fa  

    Ciao Roberto,
    aggiungo alla lista Poste Italiane che ha attivato (in teoria) il servizio seguimi della corrispondenza ma dopo aver pagato il mio obolo all’ufficio postale di Bologna, dove mi assicuravano che in un paio di settimane sarebbe stato attivo, adesso dopo quasi un anno esatto (il 27 dicembre è un anno esatto) la posta non mi ha seguito ed è rimasta a Roma.
    Parlare con gli uffici postali dall’estero non è impossibile, così mi è stato detto da un operatore delle poste. Ho incaricato mia madre di chiamare le poste sapendo che non avrebbe mollato fino ad ottenere ciò che voleva…..la povera ha passato settimane cercando di mettersi in contatto con il numero verde (sarà ma è sempre occupato o cade la linea dopo tot minuti di attesa …) anche mia mamma ha ceduto mi ha detto che non ne poteva più di parlare con una segreteria telefonica e non ottenere nulla…..
    Nell’epoca della globalizzazione per avere la mia corrispindenza dovrò:
    -Andare a Roma
    -all’ufficio postale sotto casa
    -tra le 10.30 e le 11.30
    -parlare con l’unico impiegato adetto (sperado che non sia in ferie)
    -pagare un nuovo obolo perchè il servizio durava un anno
    e vedremo se potrò avere la mia corrispondenza…..
    Altrimenti chiedo ad una mia amica che me la spedisca lei come ha fatto quest’anno……


  2. Guido

    13 anni fa  

    Caro Roberto,

    Non immagini il mio stupore quanto ho letto l’aneddoto sulla tua caldaia Buderus, dunque ne approfitto anche io per fare un po’ di pubblicità negativa, che questi tizi si meritano ampiamente.
    Anche io ad ottobre ho chiamato il centro di assistenza perchè il bruciatore è guasto e spesso non si avvia. La caldaia si blocca non meno di 3 / 4 volte al giorno, con il risultato che quando alla sera rientriamo dal lavoro la casa è gelida (benedetto il caro vecchio caminetto che supplisce alla grande). Da due mesi sto martellando con continue richieste l’assistenza ma il pezzo non arriva dalla Germania, molti clienti lo stanno aspettando e, soprattutto, la casa non è in grado di fornire nemmeno una previsione su una data. Per quanto ne sappiamo potremmo andare avanti così per tutto l’inverno.
    La conclusione che mi viene in mente in prima battuta è che probabilmente l’azienda non sta pagando i fornitori che, giustamente, non le inviano più i componenti necessari per i ricambi.

    Dunque, a parte le raccomandate di messa in mora che stanno per partire, questo ci dimostra che:

    – Anche in Germania molte aziende lavorano con i piedi e dunque questa non è una caratteristica esclusiva del popolo italiano.
    – Che molto spesso la presunta superiore qualità dei prodotti tedeschi sta solo nel marketing e che a questo punto è molto meglio comprare italiano, che almeno ci aiutiamo dandoci lavoro a vicenda.
    – Cose del genere servono alle aziende solo per farsi pubblicità negativa. Dunque, cari lettori, diffidate da Buderus che tra l’altro costa un botto e orientatevi su qualche marchio italiano, di cui ne esistono di eccellenti.


  3. Andrea

    13 anni fa  

    caro Roberto,
    colgo questo tuo articolo come una coincidenza fulminante di quanto è accaduto poco tempo fa non a me ma a un caro amico.
    Per farla molto breve, questa persona è in attesa che la sua casa (per niente economica) venga ultimata in una prestigiosa zona di Puianello (reggio emilia) ma più volte si è verificato che gli operai non lavorassero nelle giornate di sole in questo periodo favorevole per chi deve lavorare all’aperto.
    La situazione è stata sbloccata con sue ripetitive visite e in alcuni casi minacce alla ditta che si occupa dei lavori ma il punto è proprio quello che tu dici nell’articolo… forse non c’è abbastanza crisi per alcune persone che dovrebbero fare il loro lavoro come dio comanda.
    Anzichè darsi da fare per dare il proprio valore quando arriva una commessa lavorativa, questi battono la fiacca (e a volte venivano pure pagati in nero) facendo il gioco dello scarica barile su terzi.
    Io di lavoro faccio il rappresentante e per una persona che deve vendere è impossibile lavorare senza onestà e coi dovuti modi.
    Concordo sul fatto che in Italia abbiamo (x fortuna) una parte di persone che conservano la qualità/etica lavorativa ma anche una grossa maggioranza che fugge dalle proprie responsabilità delegando il proprio insuccesso a cospirazioni mondiali/finanziarie quando sarebbe già molto utile applicare la formula “Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te”.

    Un caro saluto e tanti auguri di Buon Natale!

    Andrea


  4. stefano

    13 anni fa  

    Ciao Roberto, di solito non commento i post, ma appena ho visto la voda-bagaglia station non ho potuto esimermi dal farlo. Infatti anche a me è capitata la tua stessa identica cosa, 0′ infido commerciale mi ha infinocchiato alla grande, e sucessivamente tutta la trafila per ritornare con Alice (che oltre tutto si era offesa perchè le avevo fatto le corna!!!!) ah… e poi la beffa di ripagare la riattivazione della linea a telecom, qualcosa come 100 euro o giù di li.

    Concludo dicendo che sono d’accordissimo quando dici “Fuor di statistica e di ipocrisia, la crisi è nella testa e nei comportamenti di chi lavora male.”
    Che si merita tutti i propri guai.

    Buona giornata e buon business a tutti


  5. Lorenz

    13 anni fa  

    Ben detto Roberto.

    Ognuno è padrone del suo proprio destino.
    Anch’io in ogni giorno vedo situazioni
    simili.

    Avvolte anche clienti che non ascoltano
    le consulenze e poi si lamentano del
    perché le cose non funzionano. Mi dico spesso
    che sono io a non essermi relazionato bene e
    non avere fatto percepire il reale valore
    aggiunto di certe scelte, ma in sostanza è sempre
    solo questione di mentalità e come dici tu,
    uno raccoglie un po quello che semina.


  6. Alessandro

    13 anni fa  

    Ciao Roberto,
    alla ricerca di una linea adsl degna di tale nome anche io ho avuto esperienze simili pur non passando per l’operatore da te citato … è proprio vero che (almeno nel mio caso) cambiando i fattori il prodotto non cambia e alle soglie del 2012 pur vivendo a pochi km dal GRA di Roma mi devo accontentare di una “mega linea” che di mega ha solo il prezzo e che quando va bene arriva a 1Mbit!!!! e poi ci permettiamo di chiamare il BRIC paesi emergenti ….
    credo che ognuno di noi sia passato più volte per esperienze simili

    la cosa triste è che, nonostante come dici tu “in mezzo a tutta questa mediocrità e depressione è facile distinguersi ed emergere, non serve nemmeno fare cose eccezionali, già il normale diventa straordinario” sembra che le istituzioni siano completamente incapaci di fare anche quel poco e dato che le istituzioni sono alla fine fatte da singoli …

    sono però convinto che alla fine ognuno sarà ripagato con la stessa moneta, è solo questione di tempo
    il problema è che nel frattempo in molti, troppi, paghiamo per questo

    con stima

    Alessandro


  7. fosca

    13 anni fa  

    Buon mattino Roberto.
    Ho letto con interesse questo tuo articolo e sono solidale con te per la parte Vodafone che ha “abilmente” fregato anche me. Sono tante le persone che non lavorano con criterio, l’ultima che mi è capitata (la prima in 25 anni di lavoro nel turismo) è la sparizione di un operatore, tale Wondergroup con sede a Genova e a Milano. Ho prenotato un viaggio per Natale e capodanno per una famiglia mia cliente a febbraio (prima prenoti e meno paghi, mandato 2 acconti (la cifra è piuttosto importante) e a novembre, con l’intenzione di saldare e ricevere i documenti, cerco via mail e via telefono l’operatore (sede di Genova dove avevo prenotato). Nulla, il vuoto. Poi faccio fare una visura camerale (pagando) dal mio commercialista e scopro che la sede ha cessato l’attività!! Senza premurarsi di avvisare i LORO clienti, trai i quali io… La sede di Milano, che stava sulla carta intestata con la stessa partita iva è quasi impossibile da raggiungere via telefono e quando ci si riesce la povera ragazza non sa che pesci pigliare e ti lascia una mail dove inviare le richieste di rimborso… Credo che la cosa si commenti da sola. Fosca


  8. Tania

    13 anni fa  

    gli iataliani non fanno altro che lamentarsi di continuo. Sul lavoro poi è incredibile! Ipocrisia, cupezza, comunquismo e spesso maleducazione.
    Secondo me il problema vero è questo atteggiamento negativo che giorno dopo giorno ci sta logorando..questa mancanza di educazione e di rispetto, a volte persino di umanità..
    è da qui che bisognerebbe partire, credo..
    da parte mia io ce la metto tutta per non farmi trascinare in questo vortice, a costo di trovarmi spesso sola.

    Have a nice day 🙂


  9. paola

    13 anni fa  

    Ciao Robi!
    Ho vissuto con voi la “pena” del passaggio a Vodafone e mi ricordo le tue arrabbiature…purtroppo so per esperienza negativa personale e successivamente per aver lavorato in un call center per Telecom linea affari, che NON BISOGNA MAIIIII accettare qualunque proposta commerciale telefonica. Purtroppo si scopre dopo che sono abitudini scorrette di varie aziende, a volte scelte da venditori “scaltri” a volte imposte da supervisor ancor più scorretti…che non pagano mai, ma in questo mercato “malato” non esiste alcuna garanzia concreta per il consumatore buggerato!
    Sono assolutamente daccordo con la tua decisione di acquistare soltanto da negozianti accoglienti e gentili, cosa che faccio abitualmente.
    Pensa che qui a Lerici c’è grande rivolta dei commercianti contro la realizzazione della famigerata ZTL,che impedisce alle auto dei non residenti di entrare liberamente in paese, e che viene indicata da anni come la responsabile della chiusura di vari negozi, prima ancora della recente crisi…ma realmente, come tu e Grazia avete sperimentato di persona qui, non abbiamo molti negozianti accoglienti e sorridenti…sono rari, e però ho constatato che quelli meno gentili sono stati i primi a dover chiudere bottega, mentre quelli che sono felici di vederti entrare nel loro negozio hanno sempre un gran numero di clienti! Chissà perchè…
    Voglio aggiungere un’altra esperienza personale: alla Spezia sono Socia Coop dall’84, e abbstanza abitualmente facevo la spesa nei loro vari supermercati. Sei anni fa ha aperto l’Esselunga, che si è presa gran parte del mercato, rivelandosi il miglior supermercato della provincia per rapporto qualità/prezzo, con tanto di indagine dell’Altroconsumo. Personale sempre gentile e sorridente, prodotti ottimi come i prezzi! Se entro alla Coop mi cadono le braccia…pochi dipendenti e ancor meno quelli gentili o sorridenti, ci vuol tutto che rispondano…sembra che abbiano tutti in tasca la lettera di licenziamento! Ovviamente all’Esselunga ci sono 18 casse, e nessuna automatica, e alla Coop, meno personale, casse quasi tutte automatiche e sempre meno gente….come mai?????
    Per certo ci sono tante cose che sfuggono al più elementare buon senso…e fa venire il nervoso sapere che basterebbe poco a sistemarle!
    Un abbraccio a te, Grazia e Yara!
    p.s.
    mi sono definitivamente trasferita a Lerici!!!! :-)))


    • A.M.

      13 anni fa  

      Cara Paola,
      forse vado un po’ fuori tema, ma ti dico che effettivamente alla Coop i dipendenti sono mal pagati e con pochissimi diritti: per forza non sono il massimo della contentezza in viso!
      Mi ha riferito questo un mio caro amico che per anni vi ha lavorato e poi, per fortuna, ha trovato di meglio. E pensare che le cooperative dovrebbero essere dalla parte dei lavoratori! Specie quelle di un certo colore…
      Quanto alle casse automatiche le trovo comodissime e poi grazie a quelle avremo sempre meno “cassiere disperate” costrette ad un lavoro mal pagato ed ancor meno gratificante.
      Ti faccio presente inoltre che, allo stato attuale, con un minimo di destrezza e’ possibile uscirsene comodamente dalle casse automatiche nascondendo da un quarto a meta’ della spesa…(in termini di valore, non di volume)
      Forse alla Coop la frutta e la verdura non saranno delle migliori (mi e’ stato riferito che i “buyer” vanno ai mercati generali in tarda mattinata e non sul presto quando tutto e’ piu’ fresco), ma per il resto dei generi alimentari… viva i supermercati con le casse automatiche!


  10. francesca

    13 anni fa  

    Ciao Roberto
    concordo su tutto quello che dici (soprattutto per i gestori telefonici, non si sa veramente chi scegliere, non esiste un meglio ma un “meno peggio”…) Adesso che devo traslocare la mia attviità in un altro posto tremo al solo pensiero di scegliere un operatore telefonico a cui affidarmi.

    D’accordissimo anche sul discorso della gentilezza negli esercizi commerciali. Anche io come te se entro in un negozio e c’è un commerciante maleducato o sgarbato o che ti risponde per piacere (a Parma è spesso così…) me ne esco dal negozio immediatamente anche se quel negozio è l’unico in tutta la città a vendere la cosa che mi serve. E’ ora di finirla di trattare male chi spende e contribuisce a far girare l’economia! IO ho un’agenzia che organizza eventi e tutti i gg. ho a che fare con fornitori di diverse tipologie. In 15 anni ne ho visti tanti e ti assicuro che al peggio non c’è mai fine! Personalmente la cosa che più mi irrita è la maledicuazione e la prepotenza. E nel mio piccolo faccio quello che posso per boicottare i maleducati e i prepotenti e quelli che …se la tirano.
    Se non siamo noi a cercare di cambiare le cattive abitudini o comportamenti laddove li rileviamo non lamentiamoci se poi le cose vanno male! Non credi?

    Con i miei più cari auguri di Buone Feste!
    Francesca


  11. Ivano

    13 anni fa  

    Roberto
    Ho solo una cosa da dirti, perchè non vieni a vivere da noi in Svizzera ? Le distanze fra il Ticino ed i Tuoi centri d’interesse non sono grandi e con i mezzi informatici attuali non vedo problemi nel gestire il tuo “business”. Inoltre con le manovre attualmente in corso del nuovo Governo Monti, avresti tutto da guadagnarci !
    Ivano


    • Roberto Pesce

      13 anni fa  

      Eh, Ivano, mentirei se non ti dicessi che ci ho pensato ben più di una volta … dal punto di vista del lavoro sarebbe meglio sotto molti punti di vista, da quello fiscale poi non ne parliamo.

      Il punto però è, almeno per adesso, che rifiuto di farmi costringere da 4 governanti incapaci e cialtroni a lasciare casa mia.

      Da un altro punto di vista invece il concetto del vivere all’estero mi appartiene molto, non so se sai che a fine anni ’90 ero andato a vivere e lavorare a Barcellona in Spagna ed è stata un’esperienza impegnativa ma molto bella e formativa.

      Per il futuro quien sabe … ma grazie per l’invito!


  12. enrico

    13 anni fa  

    Superlativo Roberto!

    mi trovo assolutamente d’accordo in quello che hai detto, credo che milioni di italiani potrebbero raccontare decine di situazioni simili a quelle descritte; a prescindere dal ruolo lavorativo di chi si ha di fronte (dipendente ASL, meccanico, negoziante, etc) molto frequentemente accadono questi “default”.
    Credo che alla base ci sia (anche) un vuoto educativo di portata faraonica! Educazione e rispetto nei confronti del proprio lavoro (l’entusiasmo è morto da troppi anni!), degli altri (clienti/colleghi/soci) e noi stessi…perché mentire agli altri significa non avere rispetto di sè!

    Ancora grazie per questi post-kaizen!

    Enrico


  13. Sebastian Scaramuzza

    13 anni fa  

    Proprio l’articolo che ci voleva!
    Sono mesi che ne voglio scrivere uno su questa falsa riga, ma ancora non ho trovato il tempo.

    Riguardo all’evento numero 1 volevo aggiungere una cosa; ho collaborato con aziende di telefonia e posso dire che queste multinazionali affidano il mandato per lo più ad agenzie indipendenti (in molti casi plurimandatarie).

    Io – che ne ho viste un bel po’ posso assicurarti – che sono tra lo schifo più nauseabondo dell’Italia. Dagli agenti incapaci alle telemarketer che urlano e insultano i prospect…

    A parte questo, Roberto, nel tuo articolo ci sento la stessa energia che ho io nel criticare tutto questo sistema fallato.

    Come dico sempre: “C’è la crisi? Fantastico! Così pian piano tutte le aziende MEDIOCRI falliranno e lasceranno spazio a chi veramente se lo merita!”

    Complimenti ancora,
    Sebastian


  14. Giorgio

    13 anni fa  

    Ciao Roberto,
    confermo che i servizi verso il cittadino in questo paese,
    spesso sono un optional, il cui risultato è determinato solo dalla buona fede della persona che lo rende, sia esso rappresentante di un ente pubblico o privato.Le persone di valore per fortuna esistono anche da noi in Italia, ma come popolo probabilmete, non siamo ancora maturi per compiere un salto evolutivo in questo senso.Viviamo ancora troppo di apparenza e di grande proclami,puntualmente smentiti dall’evidente incongruenza tra ciò che viene detto rispetto a ciò che viene fatto.

    Giorgio


  15. Luca

    13 anni fa  

    Ciao Roberto, più che concentrarmi su episodi negativi che mi hanno visto protagonista con fornitori vari, mi piace soffermarmi sullo spiraglio di speranza per il futuro che prospetti.
    L’assunto che in tempi di crisi ci sono grandi spostamenti di ricchezza è attuale oggi più che mai: e di questo spostamento ne beneficiano tutti coloro che si organizzano per essere più competitivi, customer oriented, che riescono a soddisfare le esigenze di clienti che sempre più pretendono (giustamente!) di ricevere servizi di buona qualità.

    E questo credo sia una grande opportunità da cogliere da tutti gli imprenditori e le persone di buona volontà!


  16. Alle

    13 anni fa  

    hihihi :-))) be’ direi che siamo tutti in buona compagnia!!!
    Anche a me è capitata una disavventura qualche tempo fa con il “Servizio Clienti SKY” (se si può definire tale…).

    Ne ho scritto un articolo con qualche suggerimento pratico… con la virtuale certezza che chi ne ha realmente bisogno non lo leggerà mai! Ma non demordo 😉 http://www.pnlekis.com/voglio-fare-un-corso-di-pnl-al-servizio-clienti-sky

    Un abbraccione e complimenti Amico mio 😉


  17. Giancarlo

    13 anni fa  

    A parte le conclusioni che approvo in pieno, ho tutt’ora lo stesso problema con la linea fax del mio ufficio, che dopo esser passato di nuovo a Telecom, e dopo la visita di 5 tecnici ancora non funziona.

    Un 2012 ricco di successi a tutti


  18. Cristian

    13 anni fa  

    Parole sante!
    Per riallacciarmi (ma non come la telecom :D) all’ultimo episodio che hai citato, dipendenti scortesi se ne trovano diversi, anche a Milano.

    A volte mi è venuto da pensare che chi tratta male il cliente forse è un dipendente frustrato che avrebbe voltuo fare altro nella vita. A lui/lei non cambia nulla se un cliente acquista oppure no, non vedo l’ora di andarsene a casa. Mi chiedo però se il titolare sappia tutto questo e perchè non prenda misure.

    Ad ogni modo, se è pur vero che esistono esempi negativi, ne esistono altri positivi che magari per controbilanciare si possono scrivere.

    Ti porto un esempio vissuto sulla mia pelle. Quello di mia madre, che gestisce da 25 anni un CED (tipo commercialista), il cui fatturato è continuato ad aumentare negli anni.

    I clienti invece di diminuire aumetano, per un’azienda che chiude, 3 aprono, ed oggi alcuni clienti festeggiano 25 anni di “matrimonio” con lo studio. Sono arrivati e non se ne sono più andati.

    Tutti motivi di orgoglio, testimonianza di un buon lavoro fatto negli anni.

    In una frase potrei dire che: La crisi c’è per chi lavora male.

    Grazie dello spazio per questa condivisione.
    Buona serata.
    Cristian


  19. Achille

    13 anni fa  

    Ciao Roberto, premetto che ho approcciato il mondo della PNL da poco e lo trovo sensazionale poiché penso che sia come avere un pass partout ” spero si scriva così ” che apre tutte le porte, vedendo la foto della Vodafone station come anteprima della notizia mi sono incuriosito ed non ho potuto fare a meno di leggere l’articolo.
    Vengo al dunque un articolo scritto come quello che hai fatto, secondo me, ha molto poco a che fare con la PNL, quello che insegnate e professate alla ekis poiché la PNL insegna, tra l’altro, anche a non giudicare. Vengo al dunque poiché per chi come me vive ed aiuta a vivere 20 persone (le persone che collaborano con me) mi rode leggere un articolo pieno di pregiudizi che attacca, generalizzando, l’operato di un singolo agente attaccando tutti gli agenti che lavorano onestamente, gli imprenditori che lavorano come partner ed infine Vodafone che con i suoi prodotti innovativi ha rivoluzionato il mercato delle telecomunicazioni in meglio.
    La tua purtroppo é stata un esperienza negativa come ne capitano tante nel nostro paese con tutti i gestori fermo restando che l’agente sul non funzionamento della Vodafone station puó farci ben poco… Bisognerebbe capire il reale problema prima di attaccare all’impazzata Vodafone, gli agenti e chiunque lavori in questo campo, poiché non posso aspettarmi da una persona colta come te che agisca con questi pregiudizi. Se l’agente ė stato scorretto commercialmente dicendoti prezzi diversi o millantato funzionalità che la station avrebbe potuto fare che non fa ti consiglio di prendere provvedimenti verso di lui tramite la polizia postale per evitare che combini altri casini che poi infangano noi che lavoriamo e ci ammazziamo la vita per il bene del cliente… Se il problema ė stato al momento dell’installazione potrebbe essere stato un tecnico o persino Telecom che, padrona delle linee e della centrale di appartenenza, avrebbe potuto fare ostruzionismo come spesso fa… In questo caso avresti solo fatto il loro gioco… E così via non mi va di elencarti tutti i caso possibili e non vorrei tediarti con queste menate… E solo che stimo te, la ekis, Livio, Luca etc etc… E leggere un articolo come questo dove si generalizza sull’ operato altrui mi ha ferito. Spero di non essere stato troppo diretto poiché non é quello che volevo, nella speranza tu colga solo il bene di questa mail, colgo l’occasione per farti gli auguri di Natale e felice anno nuovo. Ciao e spero di vederti presto a qualche corso della ekis.


    • Roberto Pesce

      13 anni fa  

      Ciao Achille, la PNL non c’entra niente con il mio articolo e non tutto va riportato sotto l’etichetta della PNL.

      Non penso nemmeno di aver generalizzato nè infangato nessuno, semplicemente ho riportato dei fatti realmente avvenuti e li ho riportati sul blog mesi dopo averli espressi con chiarezza più volte a vari responsabili e incaricati Vodafone.

      Non ho nemmeno detto che la Vodafone Station non funzionasse, funzionava, solo che ha caratteristiche assai diverse da quelle che mi erano state descritte dal commerciale ed il servizio ad essa collegato non era nemmeno lontano parente di quanto mi era stato garantito e sul quale avevo espresso domande e richiesto garanzie ben precise.

      Delle due una: o il commerciale era altamente disinformato e impreparato oppure stava consapevolmente raccontandomi delle frottole.

      In ogni caso, se un mio cliente mi lamentasse mancanze gravi di questo tipo nei confronti di un mio venditore o collaboratore non solo sprofonderei dalla vergogna ma mi darei immediatamente da fare non solo per scusarmi (che sarebbe proprio il minimo) ma concretamente per riparare al danno arrecato.

      Per dirti quanto sono e siamo coerenti con questo principio, alcuni mesi fa un mio/nostro cliente Ekis mi ha lamentato che l’intervento effettuato da un nostro docente non era stato all’altezza delle sue aspettative e che era deluso dal servizio che gli avevamo fornito, cosa francamente per noi più unica che rara in venti anni e passa di professione.

      Le mie reazioni, sviluppatesi nel giro di 2/3 giorni, sono state:

      1 – Chiedere chiarimenti e ascoltare attentamente il suo feedback
      2 – Scusarmi e dirgli che ovviamente non era stata nostra intenzione sottovalutare l’incarico e che mi stupiva che la cosa fosse andata in questo modo
      3 – Ringraziarlo per essersi preso la briga di darci quel feedback negativo, consapevole che non fosse nè dovuto nè un fatto scontato (probabilmente su un milione di altri incarichi da noi svolti in tanti anni ce ne sarà stato anche qualcun altro non del tutto soddisfacente di cui non siamo mai stati consapevoli perchè il cliente non si è mai preso la briga di dirci cosa non lo avesse soddisfatto limitandosi semplicemente a non contattarci nuovamente per il futuro)
      4 – Dopo attenta riflessione e in accordo con i miei soci offrire al cliente il rimborso totale di quanto da lui integralmente già pagato

      Sai la sua reazione qual’è stata?

      Si è sentito quasi in difficoltà e ci ha detto di non esagerare, il lavoro non lo aveva soddisfatto pienamente ma non è che fosse poi stato disastroso!

      Ci ha poi detto che non voleva essere rimborsato ma che avrebbe apprezzato se gli avessimo erogato a compensazione una nuova mezza giornata di docenza alcuni mesi dopo in occasione di una sua convention anche perchè capiva benissimo che “le ciambelle talvolta potevano anche non uscire con il buco” ma aveva intenzione di continuare a lavorare con me e con noi.

      Beh, proprio oggi Livio Sgarbi (il nostro uomo di punta per questo tipo di interventi) ha effettuato la famosa mezza giornata di docenza di “riparazione” e i feedback sembrano entusiasti.

      Probabilmente svilupperemo molto nuovo lavoro con questo cliente a valle di tutto questo ma se anche così non fosse siamo soddisfatti perchè pensiamo di aver risolto alla grande e aver semplicemente fatto il nostro dovere in linea con i nostri valori e la nostra etica professionale.

      Sound familiar all of this?


  20. loris nocetti

    13 anni fa  

    Mi piace commentare questo post di Roberto che considero estremamente illuminante sulla cialtroneria che regna imperante in ogni recesso della vita pubblica e anche privata di questo paese raccontando invece di persone che lavorano con grande capacità, serietà e professionalità. Io abito nel centro di Modena e vicino a casa mio 3 anni fa hanno inaugurato l’ennesimo bar. Tutti noi pensavamo che fosse destinato al fallimento dal momento che eravamo in piena crisi post-2008 e in questa zona si contano almeno altri 5 bar. E invece hanno avuto un enorme e insperato successo, tanto che anche i gestori ne sono rimasti sorpresi. In poco tempo hanno ricuperato i soldi investiti e suppongo che continuino a incassare lauti guadagni. Come fanno? Semplicemente offrono caffé e capuccini superbi, brioches appena sfornate e fatte con farina uova e zucchero autentici, per non parlare degli aperitivi e via dicendo, il tutto accompagnato da un ottimo servizio e da un ambiente molto gradevole. Che dire? Io sono convinta come Roberto che la serietà, l’impegno e la professionalità paghino sempre, l’improvvisazione, al contrario, ha vita breve. Per molto tempo noi Italiani abbiamo creduto che tutto si potesse ottenere troppo facilmente, e tutti potessero fare tutto, ma non è così, ora siamo costretti a rendercene conto in modo abbastanza traumatico.
    Un saluto
    Loris


  21. Alessandro

    13 anni fa  

    Ciao Robi e ciao a tutti voi,
    vedo con piacere (anzi con dispiacere) che non sono l’unico ad avere avuto problemi con la Vodafone, la sua station e … le sue bollette!
    Probabilmente l’unico in Italia ad essere contento di Vodafone è … TOTTI!

    A parte questo anche Telecom non scherza (questa settimana mi è arrivata un’ingiunzione di pagamento del 2007) e gli altri operatori non sono da meno 🙁

    Tutto ciò condito dal servizio della novità dell’anno … IL DIGITALE TERRESTRE che nella mia zona è visibile a tratti e che però il canone arriva benissimo.

    Mi viene sempre più voglia di emigrare.

    VIVA IL BEL PAESE e BUONE FESTE A TUTTI


  22. Max Soldini

    13 anni fa  

    Ottimo post Roberto, non c’è che dire.


  23. Ivan

    13 anni fa  

    Ciao Roberto,
    bell’articolo ed interesanti le discussioni che ne ha suscitato; non credo sia necessario segnalare altri disservizi in cui siamo incappati l’elenco sarebbe interminabile speriamo solo che le nuove generazioni impostino un differente modo di pensare e di relazionarsi così, forse, riusciremo ad essere un’altro Paese…….colgo l’occasione per augurare un sereno Natale ed un nuovo anno pieno di soddisfazioni a tutti!!!


  24. piccoli prestiti

    13 anni fa  

    io credo che alla base di tutto questo ci sia il fatto che queste grosse aziende sono ancora dirette da persone di una certa età che manco conoscono la potenza del web in termini di sputtanamento…ma penso che non molto tardi si sveglieranno un po’ tutti…


  25. Eugenio

    13 anni fa  

    Ciao Fish,

    benché apprezzi molto il tentare di leggere in maniera positiva le sventure che ti sono capitate quest’anno a causa di gente che non ama ciò che fa, per la prima volta in tanti anni che ti conosco e che ti sento parlare, mi sento molto in disaccordo con quello che scrivi: i commessi cialtroni ci sono sempre stati, il mondo della telefonia ha sempre offerto servizi post vendita scadenti, al sud le lungaggini burocratiche sono note da secoli e così via. Guarda caso però, fino al 2008, benché crescessimo poco, qualche nuovo posto di lavoro veniva creato. La crisi ha altri genitori, primo fra tutti il mondo finanziario: tu sei molto preparato in materia, mentre io quasi per nulla, ma quando si stima che i soldi “virtuali” che girano nella finanza sono circa 11 volte il PIL mondiale, capisci che si è andati un po’ troppo oltre la misura. Personalmente limiterei gli strumenti di vendita allo scoperto (come si può vendere qualcosa che non si possiede?) e di leva finanziaria (se ho 1 commercio per 1, non per 400) e riporterei la contrattazione su concetti comprensibili anche ai bambini.

    Poi certo, ci sono aziende che lavorano bene e continuano a crescere (anche perchè sono brave a capire come sta evolvendo il mondo), ma crescono solo in fatturato o anche in dimensione del personale? Perchè se crescono solo in fatturato, non si fa altro che aumentare il divario tra ricchi e poveri. Chi ha dei soldi, ora può comprare a prezzi di saldo, anche perchè ci sono aziende che falliscono non perchè lavorano male, ma perchè non vengono pagate. Ormai le banche hanno poca liquidità e preferiscono investire in altro modo (snaturandosi dalla loro funzione). L’immobilità e l’inadeguatezza politica danno poi il colpo di grazia a un bellissimo Paese gestito nella peggior maniera possibile.


  26. Roberto Pesce

    13 anni fa  

    Ciao Eugenio,

    penso tu abbia interpretato male il senso del mio articolo che non era diretto a identificare le cause o le “colpe” della crisi che, sono d’accordo con te, in buona parte dipendono dalla grande finanza e dalla politica che le ha permesso di operare e creare disastri attraverso l’utilizzo di regole malsane.

    Il mio punto era invece più semplice e immediato e voleva puntare il dito sul fatto che se i tantissimi che si lamentano cercassero di guardare come prima cosa nel proprio orticello di casa e si concentrassero sul lavorare con impegno, servizio e qualità, sicuramente per loro la crisi sarebbe immediatamente attenuata per non dire assente. Tutto qua.

    Il fatto poi che si creino o meno posti di lavoro è un tema si importante ma essenzialmente politico o sociale il che è fuori dalla mia area di interesse e di influenza che è invece focalizzata sul suggerire idee e soluzioni al singolo individuo o alla singola azienda.

    E’ evidente che se si vive in un periodo di fortissima domanda e crescita generalizzata ce n’è per tutti, sia per chi lavora bene che per chi lavora male, ma il punto sta proprio nel capire che troppa gente si è abituata a sopravvivere o magari a prosperare pur prodeucendo un servizio pessimo, e ora che l’abbondanza è drasticamente diminuita paga interamente il prezzo dei pochi errori.

    Anche il problema del credito è una delle sfide di chi fa l’imprenditore, non necessariamente devi farti pagare “lungo” e poi pregare di ricevere il denaro da chi te lo deve, se questa è una procedura fallimentare o rischiosa può essere rimessa in discussione così come si può decidere di abbandonare un settore in cui i rischi sono più delle opportunità.

    Non dico sia facile ma va fatto se si vuole andare avanti nonostante la crisi.

    There is always a choice, if you are committed.

    Roberto


  27. Stefano

    13 anni fa  

    Stesso problema per Telecom, in attesa per oltre due mesi.

    In Polonia dove mi sto trasferendo a gennaio, quando ho chiamato per attivare Internet a casa e ho chiesto quanto tempo ci voleva mi hanno risposto: come quanto tempo!? Il 16 gennaio viene il tecnico ed è subito attiva la linea!

    Gli altri paesi hanno il motore da 200 Cv, noi andiamo ancora in barca a remi. Come facciamo a competere?


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