In questi anni mi sono via via interessato e appassionato ad argomenti come lo sviluppo personale, la comunicazione, il business, il marketing, la politica e, come noto, la finanza e le sue applicazioni nella vita quotidiana delle persone.
Confesso di essere abbastanza attento in termini di informazione, arrivo a dire talvolta persino un pò dipendente dalla stessa grazie (o a causa) anche della possibilità che la tecnologia moderna ci offre di essere connessi alla rete ad ogni ora del giorno e da qualunque luogo. Leggo i giornali, passo quotidianamente diverse ore sul web, difficile che non segua almeno un pò di televisione tra telegiornali e programmi di approfondimento. In sostanza, fin da bambino, mi piace conoscere e capire come funzionano le cose ma praticamente da sempre mi sono abituato a non prendere per oro colato quello che vedo e che ascolto ma a ragionarci sopra, a vagliare criticamente le informazioni e le opinioni espresse e a crearmi un’opinione personale sulle varie questioni.
Ovviamente, non ho alcuna pretesa di infallibilità anzi, la mia storia personale conta diverse cantonate notevoli e cose che non rifarei o che farei diversamente se potessi tornare indietro nel tempo. Dico questo perchè non vorrei terrorizzare nessuno con questo articolo esprimendo un’idea di cui sono fermamente convinto ma che io stesso tutto sommato mi augurerei essere sbagliata, non tanto nel mio interesse quanto in quello dei milioni di persone che stanno soffrendo e che, mia opinione personale, sono destinati a continuare a farlo nei prossimi anni e decenni se non decidono di svegliarsi e aprire gli occhi in faccia alla realtà.
Ricordi la celebre scena del film “Matrix” in cui Morpheus offre a Neo la scelta tra pillola azzurra (continui a vivere nelle tue illusioni) e pillola rossa (apri gli occhi e guardi in faccia la verità)? Riguardati il frammento postato qua sotto, sono 4 minuti che solo in apparenza fanno parte di un film di fantascienza …
httpv://www.youtube.com/watch?v=K6WklAL_j2k
Nonostante la mia passione dichiarata per l’informazione, da un pò di tempo a questa parte sto smettendo di prestare attenzione a quotidiani e telegiornali (soprattutto quando parlano di politica e di economia), fermamente convinto del fatto che stiano soltanto mettendo in scena una rappresentazione ai nostri danni, alternando docce gelate a piccoli momenti di sollievo e infarcendo il tutto con massicce dosi di armi di distrazione di massa quali il gossip, la cronaca nera, lo sport, l’intrattenimento etc.
Non penso debba argomentarti il fatto che ci troviamo all’interno di una crisi economica, morale, sociale e politica senza precedenti visto che di fatto non si parla d’altro da ormai diversi anni a questa parte. Il punto è però aprire gli occhi sul fatto che non esiste nessuna volontà politica di cambiare uno stato di cose che, spero di sbagliarmi, è solo destinato a peggiorare nel tempo con un’inevitabile allungamento della scala sociale tra chi ha i mezzi (e le informazioni) e riesce a prosperare e a godere del tanto che la vita ha da offrire e le moltitudini che sono invece destinate a vedere i propri spazi di vita contrarsi senza fine, imprigionate come sono all’interno di un gioco di cui non conoscono nè capiscono le regole, fermi nella speranza che qualcosa cambi o che, annunciati da uno squillo di tromba, possano un domani venire salvati dal 7° cavalleggeri che sistematicamente spezzava l’assedio degli indiani nei film western della mia infanzia.
Peccato che questa volta nessun eroe munito di cavallo bianco verrà a salvare i poveri coloni che, alternativamente, o riusciranno a salvarsi da soli oppure saranno destinati a trascorrere la loro vita come schiavi di un sistema concepito da pochi per i propri interessi e gestito a loro favore da una classe di burocrati mediocri e parassiti.
Guardati questi altri quattro minuti sempre tratti da Matrix per entrare ancora meglio nel discorso e prova a leggere i messaggi dietro le allegorie cinematografiche (non è nemmeno così complicato).
httpv://www.youtube.com/watch?v=E-fIc3tqxL0
I numeri della crisi fanno paura, a partire dall’immane debito pubblico che grava sulle nostre spalle semplicemente per essere nati in questo paese per finire con la disoccupazione giovanile ormai arrivata alla terrorizzante cifra del 40% con una moltitudine di giovani che non studia, non lavora e, soprattutto, è ormai così tanto demotivata da non cercarlo nemmeno più o (non so cosa sia peggio) è disposta a svendersi in attività sottopagate e senza prospettiva per raggranellare qualche euro. Ho incontrato recentemente diverse persone che si trovano in questa situazione, giovani e meno giovani, gente in gamba, capace e persino motivata a darsi da fare ma sostanzialmente impotente, a mio parere principalmente perchè sta cercando nella direzione sbagliata.
Ho già scritto diversi articoli in passato su questi argomenti (clicca QUA e QUA per recuperarne un paio dedicati al problema del debito e dell’economia di carta nella quale viviamo) e non è che le colpe stiano tutte da una parte visto che ci sarebbe molto da dire sulla responsabilità individuale di chi vive la propria vita con presunzione e mancanza totale di spirito di sacrificio nel cercare di procurarsi un futuro migliore ma qui il punto su cui vorrei soffermarmi è creare consapevolezza sul fatto che la famosa “crisi” intesa come una situazione problematica ma destinata prima o poi a terminare è in sè una grande presa in giro così come lo è il tipico scaricabarile di politici e burocrati sempre pronti a puntare il dito su qualcun altro per addossargli la responsabilità di uno stato di cose che invece loro stessi non hanno nessun interesse nè intenzione di modificare.
Stai ascoltando il dibattito di questi giorni sull’annunciato nuovo aumento dell’iva al 22% e sul fatto che “non ci sono coperture finanziarie sufficienti per scongiurarlo”? Ti è palese come questa sia solo un’ennesima presa in giro destinata a far sprecare qualche fiume d’inchiostro, generare qualche rinvio e infine magari qualche altro inevitabile balzello della serie “Ok, non ti alzo l’iva (si dice che dovrebbe generare circa 2 miliardi di euro di gettito su un bilancio della macchina stato di oltre 800 (dicasi 800!!) miliardi di euro all’anno e non si riesce a trovare qualche miscroscopico taglio di costi da effettuare nel carrozzone incredibile di sperpero di denaro pubblico che tutti ben conosciamo?) ma in cambio aggiungiamo qualche altro onere da qualche altra parte, magari ancora un pò di accise sulla benzina o qualche altro bollo sui conti correnti …”
La riflessione è semplicissima: conoscendo come vanno le cose nel nostro paese, se tu fossi un’imprenditore straniero verresti ad aprire una tua attività ed investire in Italia creando così ricchezza e posti di lavoro per poi sottoporti alla nostra tassazione, alle nostre leggi sul lavoro e alle (non) tutele della nostra giustizia? A meno che tu non abbia vocazioni al masochismo o al martirio ne dubito fortemente, tanto che si contano a decine di migliaia gli italiani che stanno facendo fagotto e cercando (a malincuore perchè per altri aspetti l’Italia è un posto meraviglioso in cui vivere) di rifarsi una vita altrove.
Ragionaci: pensi che per quanto possano essere ottusi i nostri politici (non tutti peraltro, alcuni hanno invece intelletti assai acuti), pensi che non si rendano conto del fatto che stanno discutendo di questioni della portata di un’unghia incarnita quando invece hanno sul proprio lettino da chirurghi un paziente paese che invece sta morendo di leucemia dove il cancro è generato da loro stessi tramite una tassazione soffocante, una burocrazia asfissiante e dei servizi altamente inefficienti?
Io credo fortemente che loro non siano stupidi e queste cose le sappiano benissimo e molto meglio di noi ma, semplicemente, non c’è la volontà politica nè il coraggio di fare quanto andrebbe fatto e se questo è vero tutto il resto è solo intrattenimento e fumo negli occhi.
Probabilmente conoscerai già la famosa “parabola della rana bollita” secondo cui se se getti una rana nell’acqua molto calda, la rana spiccherà un balzo rapidissimo per scappare dalla pentola ma se invece la metti in una pentola con acqua a temperatura ambiente, e poi la appoggi su un fornello acceso al minimo e inizia a scaldare piano piano l’acqua, la rana non scapperà via. Anzi, mentre la temperatura salirà dai 20 ai 27°, sguazzerà felice nella sua acqua sempre più piacevolmente tiepida fino a quando la temperatura dell’acqua salirà ancora e la rana si intorpidirà, perderà forza e non sarà più in grado di saltare per finire così dolcemente bollita senza nemmeno rendersene conto.
Un punto di iva oggi, una tassina sui rifiuti domani, un piccolo bollo sui conti correnti così togliamo l’ICI, azz dobbiamo rimettere l’IMU perchè ce lo ordinano da Bruxelles, un prelievo straordinario perchè c’è il terremoto in Emilia, uno 0,5% in più dai comuni perchè l’IMU se la tengono a Roma, togliamo l’IMU sulla prima casa ma introduciamo la tassa di soggiorno e tassiamo chi possiede un cane … ti sembra di averla già sentita questa storia?
Apriamo gli occhi: non esiste nessuna “crisi” e non verrà nessuno a salvarci, quello che stiamo vivendo è il modello del mondo dei nostri tempi e, se dovessi scommettere un euro, lo scommetterei sul fatto che è destinato a durare e ad aggravarsi.
E quindi? Dobbiamo spararci o meno tragicamente scappare all’estero?
No, assolutamente, però occorre adeguare le proprie informazioni e il proprio stile di gioco allo scenario reale in cui stiamo vivendo e continueremo a vivere per chissà quanti anni.
Alla fine della storia, cosa succede all’economia in generale può anche essere abbastanza irrilevante in un’ottica personale e infatti in mezzo a molta gente che soffre, alle imprese che chiudono e ai giovani demotivati esistono imprese che crescono di oltre il 20% all’anno, persone che danno slancio alla propria carriera e ai propri business, giovani che non solo trovano ottimi lavori ma vengono inseguiti e con fatica trovati dalle imprese in quanto portatori di un grande valore aggiunto per chi li assume.
Se fossi un politico o un amministratore pubblico mi sentirei sulle spalle il peso e la responsabilità di cercare di fare qualcosa per aiutare tutti, visto che però mi occupo di coaching e formazione e che l’impatto che posso dare è notevolmente più modesto, il mio impegno vuole quindi essere quello di risvegliare più coscienze possibili e aiutarle a muovere quantomeno qualche passo nella direzione di un futuro diverso rispetto a quello a cui sembra destinata la maggioranza della popolazione.
E’ in questo senso mia ferma opinione che acquisire la giusta educazione finanziaria e continuare ad affinare il proprio pensiero cercando di sfruttare le tante opportunità che comunque esistono, nella società di oggi non è più facoltativo bensì obbligatorio se non si vuole vivere una vita imprigionati dalle catene dei debiti, della scarsa liquidità, della mancanza di tempo, del soddisfare immancabilmente le esigenze degli altri e mai le proprie.
Nel prossimo articolo ti racconterò cosa stanno dicendo su questo argomento, magari un pò paradossalmente ma certamente in modo più autorevole di me, gli uomini finanziariamente più potenti del pianeta a partire dal Presidente degli Stati Uniti Barack Obama e dal Presidente della Fed Ben Bernanke.
Per chiudere qua l’articolo che ha già ampiamente esagerato in lunghezza, giova ricordare che nel mio piccolo un contributo sto cercando di darlo nel cercare di rendere più accessibili possibile le basi di una nuova educazione finanziaria, pragmaticamente basata sulla realtà che stiamo vivendo.
Da un pò di tempo a questa parte ho abbassato dell’80% il prezzo del mio corso più importante, INTELLIGENZA FINANZIARIA (prossima edizione il [workshop_when what=”490″ color=”black”] a [workshop_where what=”490″ color=”black”], CLICCA QUA per iscriverti), opportunità di cui hanno già approfittato diverse centinaia di persone e che a breve replicherò ancora una volta.
Per chi invece è più interessato a metodo e tecnica di trading, in data [workshop_when what=”538″ color=”black”] a [workshop_where what=”538″ color=”black”], terremo invece un corso assolutamente innovativo, ABC TRADING, anch’esso di livello introduttivo e proposto a poco più del mero rimborso delle spese che sosteniamo per poterlo erogare e anche questa è una grande opportunità per chi vuole capire come si possano trovare strade nuove e interessanti per muovere la propria situazione finanziaria.
Il mondo dei nostri padri non esiste più, mangiare la pillola rossa non è necessariamente piacevole ma è una necessità.
A risentirci presto, lascia un COMMENTO per esprimere la tua opinione sui temi discussi nell’articolo e, se lo ritieni utile, aiutaci a darne diffusione tramite mail e social media.
Roberto Pesce
11 anni fa
http://youtu.be/WY6heo4Rw_M
Le 10 Regole del Controllo Sociale
di Noam Chomsky
Credo che questo video dica molto sulla situazione in cui siamo Tutti coinvolti in questo momento.
Ciao Roberto.
11 anni fa
Grazie Roberto! Sebbene il tuo fosse uno sfogo ci dai, come al solito degl’importanti spunti di riflessione. Quello che colgo io è abbracciare la cultura “del fare”, non lamentarsi e stare alla larga da chi si lamenta…e formazione e S A P E R E sono la chiave di volta per non restare schiacciati da mala informazione, dall’apatia o dalla disperazione….
11 anni fa
@ Roberto: grazie per la risorsa condivisa, tristemente penso siano tutte cose molto vere …
@ Massimo: non è mica tanto uno sfogo sai, sono idee di cui sono molto convinto. A me personalmente le cose vanno molto bene ma è una vergogna il livello di disinformazione e mistificazione che viene riversato quotidianamente sulla testa di tutti …
11 anni fa
mi trovo , purtroppo (dico purtroppo perchè è con grande amarezza che dico questo, perchè amo profondamente il mio paese e lo vorrei diverso), in perfetta sintonia con Roberto, io faccio informazione finanziaria da oltre 13 anni e conosco molto bene il mondo bancario avendoci lavorato nei 15 anni precedenti.
Sono personaggio pubblico (nel mondo del trading), intervistato da giornali finanziari e televisioni specialistiche (Class Cnbc), e ho sempre partecipato volentieri ad eventi gratuiti che potessero offrire un pò di sana informazione finanziaria indipendente , ma è alquanto fastidioso trovare ostacoli in certi ambienti (canali televisi nazionali o università)……………… l’informazione finanziaria che ci passano giornali e televisioni è assolutamente deviata e controllata dal sistema bancario italiano……………………………..
Perchè non si parla mai dell’eccellenza italiana…………… siamo i migliori del mondo in tantissimi campi…………………dovrebbero dirlo al telegiornale……così da far emergere il talento che c’è in tanti italiani delusi ………e non sai quanto mi dia fastidio sentire sempre e solo la gente che si piange addosso e aspetta che la soluzione arrivi dalla politica o da un sindacato !!
Siamo uno dei paesi più creativi al mondo………….. e stiamo morendo perchè ci facciamo sopraffarre da una manica di idioti che ci vuole tenere ignoranti.
Scusa ma anche il mio è uno sfogo.
11 anni fa
Come per Neo, anche per tutti noi la risposta più facile sarebbe “no, non è possibile, io non ci credo”; “smettila, fammi uscire, me ne voglio andare”. Ma del resto quando ci sono problemi la pillola azzurra ha sempre molta più attrattiva (anche quella delle Pfizer). Purtroppo però i problemi si affrontano e si risolvono con la rossa. Ed è la scelta che tutti noi che ti abbiamo conosciuto abbiamo fatto. Portarla avanti non è semplice ma non farlo sarebbe molto peggio quindi: forza e coraggio e avanti senza paura!!
11 anni fa
Caro Roberto,
sono completamente d’accordo con te su tutto quello che hai
scritto, mi permetto di scrivere alcune considerazioni personali presentandoti,
molto semplicemente, la mia situazione:
ho quasi 50 anni, sono un programmatore (sviluppo software)
con notevoli capacità acquisite nel tempo con l’esperienza, mi piace tantissimo
il mio lavoro.
Personalmente seguo diversi dei consigli che dai al tuo
corso di intelligenza finanziaria (che voglio fare appena mi arriva qualche
soldino), cash flow e gestione finanza familiare (a questo proposito ti segnalo
un ottimo programma: http://www.gnucash.org/
), controllo delle spese, seguo attivamente le vicende di questa povera Italia,
mi tengo informato e sono al corrente tenendomi informato costantemente (un
vantaggio di lavorare col computer è quello di saper utilizzare molto bene internet
e le sue risorse).
Sono da più di un anno dipendente di una piccola società di
software (prima ero libero professionista) composta da gente in gamba e
competente e da cui, potenzialmente, potrei avere di che vivere tranquillamente
Rimane però un problema che è mio ed è, purtroppo, comune a
molti miei colleghi che sono messi anche molto peggio di me: le entrate.
A Genova (ma non solo a Genova) la società per cui lavoro (e
non solo la mia società) ha oltre mezzo milione di euro di crediti da clienti
che non pagano o pagano con gap di ritardo intollerabili e tra queste, volendo
fare un po di nomi e cognomi, Ansaldo ed Elsag (tu sei di Genova e forse le
conosci).
Ci ritroviamo quindi nell’assurda posizione di avere persone
“a bordo” che sanno il loro mestiere, di avere un sacco di potenziale lavoro ma
di avere la maggiorparte dei clienti che non paga o paga in ritardissimo.
Tu che sei super aggiornato grazie al mestiere che fai
saprai meglio di me quante aziende hanno chiuso negli ultimi anni per non
essere riuscite ad incassare i propri crediti, aziende che a bilancio di
crediti ne avevano a cassette da 24 !!
Personalmente sono in arretrato di 3 stipendi e, rispetto ad
altri colleghi di altre società, sono tra quelli messi meglio.
Detto questo mi domando: una situazione come questa, che non
ti consente di mettere un granché da parte, come può permetterti di pensare di
investire te (come giustamente dici ai tuoi corsi) e far lavorare il tuo
denaro per te??
Ho partecipato a diversi corsi per il mio miglioramento
personale (svenandomi) con te ed Ekis (excellence, vitality, impara dai
campioni) che hanno ulteriormente rafforzato la mia indole ad agire, a fare, a
trovare gli aspetti positivi di ogni situazione e questo per dirti che non sono
un pessimista, uno che si piange addosso e che delega le responsabilità agli
altri (comprese quelle relative allo stato attuale dell’Italia).
In ultima analisi quindi la domanda da un milioni di dollari
è questa: come fa una persona, pur essendo capace ed aggiornata, ad investire e
a far lavorare il denaro per lui se quello che ha gli serve per mangiare,
vestirsi, mandare a scuola i figli e fare una vita almeno dignitosa ?
Ciao Roby !! A presto spero !
P.S. Conosci qualche ditta che ha bisogno di software e che
sia disposta persino a pagare ? 😛 😀
11 anni fa
Grazie Roberto, sei sempre molto mirato e tocchi le “corde giuste” (almeno le mie). Oltre che con te sono molto d’accordo con il commento di Giovanni Borsi quando indica che dovremmo prendere per primi coscienza delle eccellenze del nostro Bel Paese. Ho lavorato all’estero come residente e con l’estero durante viaggi d’affari per molti anni durante la mia carriera professionale e la percezione del Made in Italy come elemento qualitativo di eccellenza è molto più chiaro agli stranieri che a noi a volte. È per questo forse che chi espatria – più o meno definitivamente – trova in genere “fortuna” (…opportunamente virgolettato!). Probabilmente è bravo ma trova anche il terreno migliore su cui correre. Sveglirsi, a mio parere, vuol dire anche prendere consapevolezza che si è un “buon treno veloce” e che non può correre su un linea…..con le “traversine dissestate”! Buona vita a tutti noi!
11 anni fa
Articolo amarissimo ma maledettamente sincero e veritiero. Grazie Roberto!
11 anni fa
Penso che la realtà sia che siamo di fronte alla necessità di cambiare i nostri parametri di riferimento come società e che il profitto e la crescita del PIL debba passare in secondo piano. E’ necessario riorientare la gente verso i veri valori che dovrebbero essere alla base di una società ” moderna” ( solidarietà, giustizia sociale, rispetto del prossimo ecc. ). Il mondo occidentale dovrebbe aiutare i paesi emergenti a non commettere gli stessi errori che sono stti commessi in passato ma come tutti sappiamo esistono delle realtà economiche ( multinazionali e sistema bancario internazionale) che vogliono impedire questo per ovvi motivi.
Ritengo che l’unica speranza sia che la gente apra gli occhi e cominci veramente a rifiutare questi modelli che rischiano di portarci a breve verso un’impoverimento sempre più drammatico e dai risvolti sociali imprevedibili.
11 anni fa
Caro Roberto ,
Non ho ancora avuto il piacere di frequentare uno dei tuoi corsi, ma solo leggendo il tuo sito capisco di essere nella tua stessa lunghezza d’onda, mi domando perché non siano persone come te ad andare in politica.
Ci vedremo molto presto a uno dei tuoi corsi grazie nel farmi capire che non sono sola! Ciao
11 anni fa
Un paio di risposte volanti ai vostri commenti:
@ Marco Neri: grande rispetto per quanto mi dici e per la situazione di difficoltà che state vivendo come ditta e alivello individuale. Le cose che dici sono tuttavia proprio espressione di quanto andavo dicendo nell’articolo a partire da modelli di business basati molto sulla gestione di alcuni grandi clienti e su pagamenti “lunghi” che sappiamo tutti essere un grande problema (non solo di questi ultimi tempi). A ciò aggiungi la tua posizione come dipendente che fa si che tu sia in balia dei risultati della tua azienda che a sua volta è dipendente da come vanno le cose e quanto sono corretti i suoi grossi clienti. Stiamo quindi parlando di problemi a monte della questione “dove e come investire” perchè se si ha un problema sulle entrate è innanzi tutto lì che devi lavorare cercando soluzioni alternative.
Contro domanda per te: perchè gente in gamba, competente e motivata (e che fa un lavoro come l’informatica che è essenziale nella società di oggi e che si presta molto quanto flessibilità di impiego) non riesce a ripensare il proprio modello di business alla luce del fatto che il vecchio modello nello scenario attuale sembra non funzionare più?
Dando per scontato che per me è facile dire queste cose perchè non sono dentro al vostro problema per il quale ti ribadisco il massimo rispetto e che non voglio sminuire, da “coach” però è mio dovere dirti che se le cose che si fanno non funzionano bisogna cercare di cambiare qualcosa, viceversa si aspetta e si spera che le cose migliorino da sè ma come scrivevo nel post a mio parere si rischia di aspettare a lungo e invano.
Credo che poi alla fine ti vedrò al prossimo Intelligenza Finanziaria, spero in tale contesto di poterti dare un aiuto a vedere le cose da prospettive diverse.
@ Barbara Vettorello. La politica, ah la politica … immagina quante volte ci abbia pensato. La verità è che non ho nè molta speranza di poter concretamente apportare un cambiamento in tale sede nè la volontà di addentrarmi in un mondo che ritengo davvero sporco e composto da basse figure con pessimi obiettivi. Visto che in tal modo non la farei mai, dovrei approcciarmici da “rivoluzionario” e diciamo che probabilmente non sono abbastanza altruista da volerlo fare
Grazie a tutti per i commenti e la stima e .. continuate a commentare!
Roberto
11 anni fa
ci vediamo domani a Milano Roby 😉
11 anni fa
Ciao Roberto,
leggo con interesse (come al solito) il tuo post e penso che l’italia sia un bellissimo paese… per venirci in vacanza.
Penso che ci sia veramente poco da fare (con i nostri mezzi a disposizione) per cambiare questa situazione del “Bel Paese”, ed é per questo e grazie alle mie circostanze famigliari, che la lascio a voi perché io emigro verso altri lidi che non so se siano migliori ma sicuramente non saranno peggiori.
Tornero’ quindi solamente ogni tanto in italia per ritrovare la famiglia e gli amici.
Puo’ darsi, anzi ne sono sicuro che pero’ una volta toccato veramente il fondo (ed ancora non ci siamo arrivati), si potranno aprire occasioni che restando alla finestra si potranno sfruttare per contribuire alla rinascita.
Con questo ti saluto e ringrazio internet di esistere in quanto potro’ seguirti anche da lontano, magari sotto l’ombrellone in spiaggia al suono della samba.
Un abbraccio e se volessi fare un giro dalle mie parti fammelo sapere, saresti un ospite graditissimo e benvenuto.
Stammi bene.
11 anni fa
Giusto Roberto. Anche nel tuo ultimo commento hai toccato un tasto giusto: nessuno di noi è abbastanza rivoluzionario da buttarsi nella mischia politica con l’obiettivo di ribaltare il tavolo e pretendere verità e responsabilità. Parlo della politica perchè è la politica che che fà le scelte per un paese e per una società, perciò finchè avremo questa classe politica inetta e inutile non ci sarà speranza di miglioramento e le informazioni che stiamo condividendo saranno patrimonio di una nicchia di persone. Peccato perchè in altri paesi c’è una coscienza pubblica diversa, e le persone pretendono dalla propria classe politica che abbia il coraggio di compiere delle scelte per il bene comune, e se sentono puzza di bruciato scendono in piazza a protestare o pretendono la testa di qualcuno. Quì si fanno gli scioperi il venerdì pomeriggio o si và in piazza quando qualcuno che stà sù organizza la parata. Sarà questione di cultura, retaggio di una sottomissione millenaria, pigrizia o altro, ma anche buonismo e accettazione.. e se nessuno, ancora, si prende la briga di trascinare la massa verso la ricerca del bene comune, almeno tutti potremmo cominciare a mettere da parte il buonismo inutile che ci contraddistingue, a parlare chiaro con le persone che ancora si fidano delle vecchie figure rassicuranti e complici del sistema.. alzare la voce insomma e non affossare o sminuire lo slancio del prossimo rivoluzionario che tenterà di sconvolgere anche una sola voce del lungo elenco di cose da cambiare.
11 anni fa
«non esiste nessuna “crisi” e non verrà nessuno a salvarci, quello che stiamo vivendo è il modello del mondo dei nostri tempi»
È sbagliato. O meglio, è impreciso: la “crisi” esiste, ma è parte del modello del mondo dei nostri tempi. È una sfumatura in un certo senso, ma è importante capire che le “crisi” sono sistemiche e che, come per il resto, non c’è alcuna volontà di adoperarsi per cambiare il sistema in modo da evitarle, perché la giostra così com’è (crisi comprese) permette a “pochi” di arricchirsi.
Un altro utente cita Chomsky e mi viene in mente la sua osservazione che a seguito della crisi finanziaria del 2007-2008, alcune banche hanno aumentato la quota di patrimonio dal 18% (prima della crisi) al 26% (dopo) per le prime 1500 banche: i ricchi diventano sempre più ricchi e si comprano i più deboli, per così dire. E le crisi eliminano pure qualche concorrente che sarebbe potuto diventare pericoloso in futuro…