Durante il corso [workshop_what what=”490″ color=”navy”] (di cui terrò la prossima edizione il [workshop_when what=”490″ color=”black”] a [workshop_where what=”490″ color=”black”]) dedico una grossa attenzione a trasmettere i principi e le dinamiche di una sana e solida gestione finanziaria personale, strumento essenziale per il proprio benessere presente e futuro.
Siamo nell’ambito di quello che Robert Kiyosaki, autore del libro “Padre Ricco padre Povero” e prossimamente presente dal vivo in Italia durante il suo “PADRE RICCO TOUR”, chiama “CASH FLOW” ossia “flusso del denaro”, nome relativamente complicato per definire il modo in cui i soldi si muovono all’interno della nostra vita entrando tipicamente tramite il reddito da lavoro ed uscendo poi per vari scopi tra spese indispensabili, svaghi, divertimenti, tasse, pagamenti rateali etc.
Il tema è assolutamente importante e d’attualità in quanto l’abbondanza o scarsità finanziaria in cui si muove una famiglia va ad influenzare molti altri aspetti della nostra esistenza quali la felicità e l’armonia familiare, la possibilità di evolversi e investire, la salute e, più in generale, la possibilità di avere a propria disposizione scelte ampie o limitate.
Alla base di una sana gestione finanziaria personale si pone un principio tanto semplice quanto fondamentale: “Spendi costantemente meno di quanto guadagni e investi la differenza”.
Questo principio, anche definito un pò in tutta la letteratura finanziaria “Prima paga te stesso” è il perno attorno al quale generazioni di italiani usciti dal dramma della seconda guerra mondiale hanno basato la propria vita e grazie al quale sono riusciti a far studiare i propri figli e a solidificare le proprie posizioni comprando case, terreni, investimenti finanziari e, in alcuni casi, mettendo su la tipica azienda di famiglia.
Personalmente definisco “POVERO” una persona che chiude il proprio bilancio personale o familiare in pareggio (per non parlare di chi invece accumula costantemente debiti).
E’ “POVERO”in quanto la sua condizione lo obbliga a mantenere la sua macchina “lavoro-guadagno-spendo-chiudo in pareggio” costantemente in movimento senza dargli la minima possibilità di guardarsi attorno per verificare se esiste la possibilità di fare scelte diverse, ad esempio di modificare in qualche modo il suo lavoro.
Banalmente, se gli venisse offerta un’ottima opportunità che però richiedesse un pizzico di rischio o magari un periodo iniziale di entrate nulle o incerte, non potrebbe comunque permettersi di prenderla in considerazione pressato com’è dalla necessità di portare a casa il suo salario mensile pena la bancarotta familiare.
Durante [workshop_what what=”490″ color=”navy”] spingo consapevolmente questi argomenti, usando un linguaggio ed esempi anche abbastanza “cupi” (ma i miei allievi tornano allegri nelle ore successive quando insegno come far rendere il proprio risparmio al meglio ^_^) proprio perchè so che questo concetto non viene da molti accettato facilmente essendo molto più semplice dare la colpa del proprio disagio finanziario alle entrate scarse, all’inflazione o alle tasse eccessive piuttosto che ammettere l’idea di essere totalmente responsabili della propria condizione.
Ricordo una volta in cui un partecipante mi disse: “Roberto, io non mi ritrovo in quello che dici. Io sono uno di quelli che chiude il proprio bilancio in pareggio spendendo tutto quello che guadagna però ho una bella macchina, vado spesso al ristorante … insomma: mi godo la vita!! Francamente, non penso proprio di poter essere definito POVERO!!!”
L’obiezione era in effetti interessante, ci pensai un attimo e modificai leggermente il tiro dicendogli: “Hai ragione, tu non sei un povero come gli altri, in effetti appartieni ad una categoria diversa. Sei un … povero che fa la bella vita!! Tuttavia, sempre povero rimani …”
Lì per lì l’allievo in questione non la prese benissimo, ero in effetti stato abbastanza duro e provocatorio nei suoi confronti ma nei minuti successivi capì cosa gli stavo cercando di dire.
In effetti, quando pensiamo alla parola “POVERO” istintivamente immaginiamo una persona vestita male, emaciata, con un alloggio fatiscente … e sicuramente quella è la categoria di poveri più evidente.
Io sto però parlando di persone “povere” prima di tutto in quanto a LIBERTA’ DI SCELTA, che è una cosa diversa e che può essere presente sia in chi se la passa male sia in chi magari al momento se la sta godendo non pensando però a quanto il suo benessere sia potenzialmente in grave pericolo.
Il rischio di chi chiude costantemente il proprio bilancio a pareggio è infatti quello dell’improvvisa interruzione delle entrate per un qualsivoglia motivo, e quindi di passare improvvisamente dalle stelle alle stalle oltretutto non essendo poi capaci di gestirsi nelle ristrettezze essendo abituati da anni a spendere e spandere senza criterio.
Per capire di cosa sto parlando basta pensare ai moltissimi nomi celebri del mondo dello spettacolo e dello sport finiti in bancarotta e in varie difficoltà dopo aver guadagnato entrate stratosferiche per molti anni.
Solo per rimanere ai nomi e alle vicende più note alle cronache di questi ultimi anni pensiamo a Franco Califano, a Michael Jackson, Lele Mora, Whitney Houston, Mike Tyson e, notizia degli ultimi giorni, all’ex stella del basket Dennis Rodman (5 volte campione NBA al fianco di Michael Jordan) anche lui in bancarotta e in carcere per non aver pagato gli alimenti alla moglie.
Bella vita o no, abituati a spendere costantemente meno di quanto guadagni e a investire la differenza, sempre, e la tua esistenza non potrà che trarne giovamento.
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Roberto Pesce
13 anni fa
Caro Roberto hai proprio ragione, il modo migliore per affrontare i momenti di crisi e’ prepararsi, quotidianamente.(e non preoccuparsi).
Io dopo aver investito sulla mia formazione (di cui tu sei stato e sarai un grande docente), ora ho deciso di utilizzare i miei risparmi per aprire il mio centro di coaching e shiatsu. So che all’inizio avro’ meno tempo di quanto ne ho adesso, ma sono convinto che in futuro, se le entrate aumenteranno, il tempo a mio disposizione sara’ maggiore.
E per me la vera liberta’ e’ la gestione del proprio TEMPO, da dedicare alle cose che ci piacciono, alla famiglia, insomma da dedicare alla vita.
Alla fine dell’anno o all’inizio del 2013 vengo a trovarti con un mio amico che ho convinto a fare il corso di “Intelligenza finanziaria”….
A presto e grazie di tutto!!!!
Davide
13 anni fa
Ciao Roberto, prima paga te stesso, e’ una lezione che non ho ancora imparato. Riuscire a costruire qualcosa di solito, per beneficiarne insieme ad altri e’ sempre stato il mio sogno, e per realizzarlo ho corso con i paraocchi.
13 anni fa
Ciao Roberto, grazie per avermi invitato a lasciare la mia testimonianza. E’la prima volta che lo faccio pubblicamente e spero che possa essere utile.
Proprio come tu insegni attraverso il tuo articolo, io in tutti questi anni ho applicato il principio fondamentale di una sana gestione finanziaria personale: “Spendi costantemente meno di quanto guadagni e investi la differenza”.
La particolarità del mio caso, che mi ha spesso portata ad essere argomento di dibattiti e discussioni tra amici o conoscenti dai quali tuttora continuo a sentirmi chiedere “ma come fate?”, è che un pò di anni fa, per carenze di asili nido, difficoltà nel gestire gli orari ecc. ho deciso di smettere di lavorare e occuparmi a tempo pieno (e non avendo nemmeno un nonno vicino è stato davvero a tempo pieno!) dei miei quattro figli Questa scelta ha comportato che in tutto questo tempo io e mio marito abbiamo dovuto amministrare questa piccola “impresa familiare” unicamente col suo stipendio da lavoratore dipendente. Tuttavia l’applicazione del suddetto principio non è mai venuta meno, nonostante figli e mutui il nostro bilancio non è mai andato in pareggio e abbiamo perseguito con successo il nostro obiettivo di COCOMI (COntinuo COstante MIglioramento) della nostra condizione economica, per poter avere in qualunque momento la libertà di cogliere opportunità o fare scelte diverse che ci permettano di migliorare ulteriormente.
Ti ringrazio per lo spazio che mi hai voluto concedere e concludo con un ultimo pensiero: “l’esempio”: quale migliore lezione di gestione finanziaria per i nostri figli?
13 anni fa
In effetti non si pensa mai a quanto sprechiamo sia di energia che di denaro alla fine per correre dietro a uno stile di vita come dice Roberto, alla bella vita, e poi quando abbiamo bisogno dove si vanno a prendere??? Concordo pienamente con tutto quanto sopra, bisogna saper prevedere il futuro cercando di mantenere un risparmio continuo per i periodi in cui si ha maggiormente bisogno!
Grazie e saluti a tutti!
Lorena
13 anni fa
Dopo aver lasciato il commento di cui sopra, Maria Antonietta mi ha scritto privatamente su Facebook e le cose che mi ha detto mi sono piaciute davvero molto oltre a ritenerle di grande utilità per chi ci legge in quanto trattasi di un esempio reale.
Nemmeno a farlo apposta, proprio 2 minuti fa mi è anche arrivata una mail da Davide, un altro lettore, che mi scrive secco: “Spendi meno di quanto guadagni … prova te se hai uno stipendio di 900 euro e un mutuo da pagare”.
Caro Davide, grazie per avermi scritto, purtroppo conosco la tua obiezione che in realtà anche se non espressa è di moltissime persone e, credimi, comprendo tutta la tua amarezza, sofferenza e difficoltà.
Tuttavia, se voglio quantomeno provare ad essere un bravo coach nei tuoi confronti, devo dirti che il problema di base è proprio quello che mi segnali, ossia dare la “colpa” alle entrate scarse o più in generale a qualsiasi altra condizione esterna da te.
Solo dentro di te e nei tuoi comportamenti, approcci e pensieri puoi trovare la soluzione alle tue difficoltà.
Cambiare è possibile, anche se spesso è complicato, fa paura o non si sa nemmeno da dove partire.
Tornando a Maria Antonietta, ho ricevuto il suo assenso alla pubblicazione qui sul blog di quanto mi aveva scritto su FB e, ringraziandola nuovamente e facendole un apprezzamento pubblico successivo a quello privato, di seguito faccio copia-incolla integrale delle sue parole:
“Grazie Roberto per avermi invitata a lasciare un commento sul tuo blog. Spero che il mio tentativo di essere breve non abbia sminuito il contenuto, che mi piacerebbe arrivasse a tutti coloro che, pur con entrate finanziarie superiori alle mie, continuano a piangersi addosso, a rimanere eternamente in una condizione di precarietà finanziaria o peggio continuano ad indebitarsi senza arrivare mai a comprendere che “bisognerebbe rivedere il proprio stile di vita”, adattarlo alle proprie possibilità e non farsi continuamente condizionare dall’esterno. Non esagero quando ti dico che non passa giorno senza che qualcuno mi chieda “come fate?”.
Fino ad un pò di tempo fa accennavo un sorriso e raramente commentavo. Ora con un pò di esperienza e di determinazione in più rispondo che- in casa nostra il termine “riciclo” è sempre stato di gran moda e al contrario lo “spreco” non ha mai varcato la soglia; che a piccole gratificazioni momentanee abbiamo sempre preferito dei sacrifici e delle rinunce che ci permettessero di raggiungere grandi gratificazioni a lungo termine e che secondo questi principi stiamo educando i nostri figli-.
Così mentre molti nostri coetanei sommersi da rate di finanziamenti e con altri venti anni di mutuo per un primo appartamento di proprietà non riescono a rinunciare a due o tre costose vacanze all’anno o alle serate al ristorante, salvo poi lamentarsi per la retta mensile del doposcuola di un figlio o perchè hanno bisogno di un altro finanziamento per l’apparecchio ortodontico per l’altro figlio; noi in quindici anni di appartamenti ne abbiamo già due, la pizza la mangiamo in compagnia dei nostri amici ma in casa, fatta da me; rinunciamo a costose vacanze e ci accontentiamo di trascorrere qualche giorno a casa dei nonni al sud utilizzando quel denaro per pagare ai nostri figli la vacanze di branco con gli scout, le rette dell’Istituto Superiore Musicale, le rate per ginnastica artistica, e tutte le spese impreviste che possono sopravvenire.
E come dicevo nel commento al blog l’esempio è la migliore lezione per i miei figli che pur non avendo la play3, scarpe o vestiti firmati, cellulari all’ultima moda, hanno già una grande autostima e non vanno in crisi quando sanno di dover rinunciare a qualcosa di superfluo perchè coscienti che quella rinuncia sarà investita più proficuamente per aiutarli a far fruttare i loro talenti e realizzare i loro sogni…piccoli dolori momentanei per grandi piaceri futuri.
In quest’ultimo periodo seguo assiduamente il vostro team e ho deciso che appena riuscirò ad essere un pò più libera (la più piccola dei miei figli ha meno di due anni e non frequenta ancora la scuola materna) frequenterò uno dei vostri master in coaching e utilizzerò la mia esperienza e la preparazione che voi mi darete non per manager, sportivi, aziende o imprenditori, ma per famiglie e genitori. La mia profonda convinzione è che se, ognuno nel suo piccolo, invece di lamentarsi di quanto faccia schifo questa società fosse in grado di educare e formare i propri figli trasmettendogli modelli e valori positivi, in poco tempo assisteremmo a grandi cambiamenti. Ma bisogna lavorare sui genitori, perchè oggi molti lo sono all’anagrafe ma non nella testa. Perdonami se mi sono dilungata ma nutro una grande stima nei tuoi confronti e non mi dispiacerebbe condividere la tua opinione a riguardo. Buona giornata, Maria Antonietta”
13 anni fa
Bravo …bella bella bella
13 anni fa
leggo solo oggi l’articolo di Roberto ma vorrei aggiungere un commento visto che ho partecipato al corso di Intelligenza Finanziaria il 20 e 21 aprile. Intanto ringrazio Roberto, ottimo formatore e formidabile coach, che mi ha fatto capire quanto ancora devo lavorare su me stessa e quanto margine disponibile c’è nel mio bilancio benché da sempre – ho 50 anni suonati! – spendo meno di quanto guadagno e investo ciò che risparmio. Da tempo mi sentivo condizionata dalle brutte notizie dei mass media e un vago senso di paura e impotenza mi pervadeva così ho deciso all’inizio del 2012 che entro quest’anno avrei fatto qualcosa per cambiare la mia vita e puntare alla indipendenza finanziaria. La spinta più grande è venuta proprio dall’allungamento dell’età pensionabile – confesso di non aver più tanta voglia di bollare la cartolina tutti i giorni per un tempo infinito per uno stipendio che corrisponde a poco più del 40% del totale lordo. Vorrei avere la possibilità in un futuro breve di gestire il mio tempo con maggiore libertà, di godere anche della compagnia della mia famiglia, di costruire rapporti qualitativi con le persone e magari mettere la mia esperienza e le mie conoscenze a disposizione di altri, anche gratis… perchè no?
Guardandomi intorno e soprattutto guardando i telegiornali vedo solo persone ‘povere’, persone la cui sopravvivenza dipende totalmente dalle scelte del datore di lavoro, che ovviamente cura i propri interessi. E’ tristissimo non avere il controllo della propria vita, non poter scegliere il proprio futuro, dipendere totalmente dalla conseguenza di una scelta altrui. Più volte mi sono chiesta come mi sentirei nei panni di queste persone: con la camicia di forza! Uno dei concetti che Roberto ben ci ha spiegato durante il corso è proprio ‘la possibilità di scegliere’ che abbiamo quando siamo noi a controllare il nostro denaro e non viceversa, sì perché quando il nostro bilancio va in pareggio o peggio in rosso è il denaro che controlla noi e non ci dà possibilità alcuna: possiamo solo lavorare per spendere.
Sono certa che i corsi di Roberto sono una concreta opportunità per cambiare la nostra vita ed evolverci, gli input sono tantissimi, se poi ciò porta anche ad una crescita in termini economici, direi che è una SCELTA da fare assolutamente!
13 anni fa
Grazie mille Franca, sia per il bel contributo al blog che per le splendide parole che usi nei miei confronti!
Oserei dire un bel raggio di sole in giornate altresì parecchio gelide.
Un abbraccio,
Roberto
10 anni fa
Salve a tutti:ho letto con attenzione l’articolo che mi trova totalmente in sintonia,anche perchè,PURTROPPO,debbo combattere giornalmente con una ex moglie intenta a prendere finanziamenti per poter vivere,e quel che è peggio,per far vivere i figli ormai grandi molto al di sopra delle reali possibilità;parliamo di circa 60000 euro con finanziarie;di qua io che, come si dice,una volta pagato il mantenimento, cerco di arrivare a fine mese provando a metter via qualcosina per un “non si sa mai”.In bocca al lupo a tutti,con la speranza che aumentino le persone che la pensano come noi!!!!!