Il denaro è uno di quegli argomenti che tende a creare imbarazzi. Difficile che incontri un amico al bar e facendo due chiacchiere chiedi “ma tu come gestisci i tuoi soldi?” o ancora “che sentimenti provi nei confronti del denaro?”
Ricevendo una domanda del genere tenderemmo a viverla con disagio, non certo come una conversazione interessante, ma sbaglieremmo.
Da come una persona gestisce il denaro si capiscono parecchie cose sulla sua psicologia finanziaria e sull’educazione ricevuta.
Nei lunghi anni di scolarizzazione nessuno mai, nemmeno per un minuto, ci insegna a gestire nel modo migliore lo strumento che regola di fatto le nostre vite: il lavoro, il tempo libero, le relazioni.
Quello che sappiamo sul denaro lo apprendiamo vivendo.
Spesso imitando l’esempio per eccellenza: i nostri genitori. Che pur con tutta la buona volontà nemmeno si rendono conto di essere il primo baluardo della nostra educazione finanziaria.
Così cresciamo sviluppando, tra le altre cose, una nostra psicologia finanziaria e una personalità.
Se siamo fortunati o attenti alla nostra formazione, ci può capitare di partecipare a un corso come INTELLIGENZA FINANZIARIA che apre la mente e dà strumenti pratici per una sana gestione finanziaria.
Non per niente la stragrande maggioranza degli allievi commenta: “queste cose dovrebbero insegnarle a scuola!”
Se invece non sei ancora passato da un percorso di formazione ti propongo la classificazione dei 4 profili psicologici che fa T.Harv Eker, autore del best seller I Segreti della mente milionaria e ideatore del sistema dei 6 barattoli.
A te scoprire quello che ti rispecchia di più!
Scopri la tua psicologia finanziaria.
I 4 profili psicologici nell’uso del denaro sono:
- Lo SPENDACCIONE;
- Il RISPARMIATORE;
- L’EVITANTE;
- Il MONACO.
Lo spendaccione.
Lo spendaccione è quello che Roberto Pesce chiama con un pizzico di superiore genovesità 🙂 : il “mani bucate”.
Lo spendaccione è colui che non si preclude nulla, che vuole godersi la vita, spesso è generoso verso gli altri e pensa che risparmiare sia molto triste. Si accorge solo nei momenti cruciali che non aver nulla da parte può essere un grande problema.
Il risparmiatore.
È quello che Roberto Pesce chiama “braccino corto”.
Una persona estremamente attenta a come spende, che ha sotto controllo tutte le sue uscite, che prima di concedersi qualcosa ci pensa due volte, che fatica a prendere decisioni o a lasciarsi andare agli entusiasmi. Spesso il risparmiatore guarda dall’alto al basso lo spendaccione pensando fra sé che faccia una vita spericolata e che prima o poi l’inverno arriverà come nella favola della cicala e della formica.
L’evitante.
L’evitante è la persona che non ha la minima intenzione di preoccuparsi del denaro. Non ha idea di quanto ci sia sul conto, di come gestire il suo denaro, che “queste cose non fanno per me”. L’evitante delega tutta la sfera economica rifuggendone il pensiero e la responsabilità.
L’evitante o come lo definisce T.Harv Eker l’Avoider è chi non guarda gli estratti conto della banca, paga le bollette senza leggerle, delega i suoi investimenti a qualche consulente senza controllarne i risultati, non scende mai nel dettaglio dei contratti che firma.
In sostanza, “evita” di occuparsi del proprio denaro semplicemente perché ha altre cose da fare che lo coinvolgono maggiormente o perché è convinto di non avere capacità o tempo per occuparsene.
L’asceta/il monaco.
Ti è mai capitato di sentire o pronunciare la frase “il denaro è lo sterco del diavolo”.
Chi fa propria questa espressione sente che occuparsi del denaro o preoccuparsene “sporcherebbe” i propri valori spirituali. È una personalità diffusa tra le persone che si occupano del benessere altrui. Che faticano a chiedere denaro per il loro lavoro.
Il “monaco” è il più estremo dei 4 profili psicologici ed è quello di chi cerca in maniera più o meno consapevole di allontanare il denaro dalla propria vita.
Inutile dire che sia il “monaco” che “l’evitante” incontrano solitamente ben più di un problema a causa del proprio profilo psicologico.
Così come il “risparmiatore” e lo “spendaccione” hanno spesso difficoltà causate dal proprio atteggiamento.
Capire la propria personalità è utile per se stessi e ancor di più in una relazione di coppia (Leggi anche Come gestire il denaro nella coppia? Insieme è meglio! ), direi vitale per la tenuta di un rapporto.
Relazionarsi con personalità finanziarie diverse genera emozioni come rabbia, delusione, frustrazione, insicurezza, stupore, risentimento, che sono spesso la causa di litigi e rotture.
Prendere consapevolezza è come sempre un primo passo verso la soluzione. Il secondo è iscriversi senza pensarci su a un gran bel corso di formazione finanziaria 😉
Giorgia Ferrari
Inizia dalla Community Facebook di EDUCAZIONE FINANZIARIA EFFICACE
3 anni fa
Ciao Giorgia, come sempre un articolo ricco di spunti. Hai mai incontrato una personalità “risparmiatore” che però ogni tanto viene posseduto dallo spendaccione? A me sembra di essere così ?. Come se fossi spaccata tra le due personalità finanziarie opposte e inconciliabili dei miei genitori.
3 anni fa
Ciao Susanna grazie!
Sì a tratti sono così anch’io, ma noi donne abbiamo un vantaggio: possiamo dare la colpa agli ormoni 😉
Abbiamo scritto tante volte di come l’esempio dei genitori sia di fatto l’unica “scuola” di educazione finanziaria che riceviamo fino a quando non decidiamo di prenderci noi la responsabilità di capire come gestire in modo sano il denaro.
Il tuo sentirti “spaccata a metà” è normale. Potresti superare questa sensazione iniziando a pensare che sei semplicemente altro, un’unità diversa da loro.
Se hai già fatto INTELLIGENZA FINANZIARIA sai bene come fare: applica in modo asettico quello che hai imparato considerando il denaro per quello che è, uno strumento. Se non hai ancora partecipato ti consiglio di iscriverti qui: https://www.robertopesce.com/intelligenzafinanziaria_corso/
È fra pochisssssimi giorni!
Buona giornata,
Giorgia