Una recente ricerca di Bankitalia contenuta nel supplemento “Moneta e Banche“ uscito oggi rileva tre attuali linee di tendenza:
- Diminuzione dei depositi bancari privati (gli italiani risparmiano meno)
- Aumento delle richieste dei prestiti
- Aumento dei tassi di interesse sui mutui prima casa e sui prestiti in generale
Senza perderci nella moltitudine di numeri trasmessi, penso sia interessante inquadrare quanto sopra e cercare di trarne alcune idee e spunti da applicare alla nostra vita.
Vale la pena innanzi tutto ricordare come gli italiani siano dal punto di vista del risparmio privato uno dei popoli più virtuosi (assieme ai giapponesi), dato ricordato spesso in televisione dal ministro Tremonti che lo cita sistematicamente per affermare come sia un elemento di cui tenere conto quando si parla della drammatica dimensione del debito pubblico nazionale.
Ciò nonostante, la curva di tendenza evidenziata da Bankitalia prosegue lungo una direttrice avviata già da un pò di anni: le famiglie non solo risparmiano meno ma si sono abituate sempre di più a vivere all’interno di quella che personalmente definisco la “cultura del debito“.
La “cultura del debito” è l’idea secondo la quale sia normale, sano e saggio vivere sistematicamente al di sopra dei propri mezzi violando la regola chiave del buon padre di famiglia che invece afferma: “Spendi meno di quanto guadagni ed investi la differenza“.
Questo discorso è uno dei pilastri del mio corso [workshop_what what=”490″ color=”navy”], seminario durante il quale accompagno per mano i miei allievi verso un modo diverso di utilizzare e concepire il denaro e faccio toccare loro con mano non solo il costo di un comportamento finanziario scellerato ma anche quanto e come potrebbero riuscire ad ottenere con relativa semplicità se iniziassero ad investire sistematicamente con un pò di criterio.
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Corso [workshop_what what=”490″ color=”navy”]: “Impara a far lavorare il tuo denaro per te!“
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Lasciando per il momento da parte l’aspetto degli investimenti vorrei tornare al discorso del vivere al di sopra dei propri mezzi.
Dal momento in cui ci svegliamo fino a sera prima di addormentarci (ma anche durante il sonno come sa chi ha studiato un minimo di neuro scienza), il nostro cervello è letteralmente bombardato da stimoli pubblicitari che ci spingono a spendere ed acquistare e lo fanno con un’arte e una malizia ipnotica di cui assai pochi sono consapevoli.
Spendere, spendere, spendere, acquistare, acquistare, acquistare … questo è il mantra dei nostri anni.
Non siamo più un popolo di cittadini e nemmeno di elettori, la nostra funzione principale è quella di essere “consumatori“.
Case, auto, vacanze, elettrodomestici, gadget tecnologici, abbigliamento, giocattoli per bimbi e adulti, trattamenti di bellezza, scommesse sportive, bingo e lotterie di ogni genere e poi ancora assicurazioni, prodotti finanziari, arredamento, giornali, libri, cd, dvd, pay tv … l’importante è spendere e possedere.
Vecchio è brutto e vecchio per molti è già un oggetto che ha un anno o poco più. L’arte del “riparare ” e “aggiustare” si sta perdendo ogni anno di più: buttare via e comprare qualcosa di nuovo sembra un’idea molto più furba.
Bene, bellissimo tutto quanto. Fuor d’ipocrisia, fare shopping e possedere cose nuove e belle piace anche a me ma la domanda è … : “Chi paga tutto questo(perlopiù inutile) ben di Dio?”
Beh, qualche decennio fa qualcuno ha scoperto la risposta perfetta a questa domanda ed è venuto in aiuto al povero consumatore rimasto senza soldi inventando … le rate !!!
Le rate sono uno dei nemici principali dell’Intelligenza Finanziaria perchè sono subdole, agiscono in un modo che sfugge alla comprensione istintiva.
Ogni volta che acquistiamo qualcosa a rate (salvo sporadiche eccezioni) stiamo facendo una cosa molto semplice:
- stiamo spendendo denaro che non abbiamo (quindi non solo non risparmiamo per investire ma addirittura andiamo a debito)
- stiamo pagando beni e servizi decisamente di più del proprio valore, essenzialmente senza accorgerci di questo fatto o comunque dimenticandocene molto rapidamente
Vuoi una prova di quest’ultima affermazione? Chiedi ad un amico che ha stipulato un mutuo per la casa o un leasing per l’auto quanto ha pagato il proprio appartamento o la propria vettura. Immancabilmente ti risponderà il prezzo di vendita, ossia quanto incassato originariamente dal venditore ma in realtà lui ha pagato molto ma molto di più se sommiamo il valore di anticipo, rate e interessi finanziari!!!
Già, perchè parliamo un pò di questi ultimi.
Sempre nello stesso articolo di Bankitalia si cita il 3,36% annuo come il tasso medio sui nuovi mutui e l’8,78% come tasso medio annuo sul credito al consumo (ma esistono forme di credito indiretto come quello delle terribili carte di credito “revolving” che rapinano agli sciagurati clienti anche oltre il 20% annuo!).
Domanda: il mutuatario medio o colui che acquista a rate il nuovo tv full HD per vedersi i Mondiali di calcio, se investe, quanto ottiene dai propri investimenti?
La risposta è semplice: statisticamente meno del 2% medio annuo se non è addirittura in perdita.
Caro consumatore, per cortesia, cerca di capire che le rate, il credito al consumo, tutto ciò che ti permette di acquistare ciò che altrimenti non potresti permetterti non sono favori che qualcuno ti fa ma solo vantaggi per il marketing delle aziende produttrici che così facendo possono aumentare considerevolmente le vendite e per le banche che lucrano alla grande sugli interessi che vai a pagare!
Certo, qualcuno potrebbe obiettare che è proprio la cultura del debito che “fa girare l’economia” però la mia risposta è: “Vero ma … dove ci sta portando tutto questo?” E ancora: “Lasciando perdere l’economia nel suo insieme, a te cosa conviene fare? Continuare ad indebitarti e di conseguenza lavorare come uno schiavo per tutta la vita oppure finalmente “Imparare a far lavorare il tuo denaro per te” ?
La crisi del 2008 è stata causata proprio dall’immensa massa di debito che si è accumulata a livello mondiale e che, un pò alla volta ma alla fine con effetto valanga, ha portato ad una paralisi delle transazioni ed a un prosciugarsi della liquidità causata della mancanza di fiducia reciproca relativa alla possibilità di restituire il debito contratto.
I Governi e le Banche Centrali ci hanno messo per il momento una pezza grossa così annegando il mondo con una massa di fantastiliardi di liquidità creata … dal nulla!!!
Denaro finto, bit elettronici o carta moneta con niente alle spalle per garantirne la solvibilità. In sostanza … altro debito e un potenzialmente immenso generatore di inflazione su cui siamo seduti tutti quanti.
Sarò antico ma continuo a pensare che vivere al di sotto dei miei mezzi, risparmiare ed investire sistematicamente sia una ricetta saggia e il modo migliore per assicurare prosperità e sicurezza alla mia famiglia.
Ciò detto, cosa ci riserverà il futuro nessuno lo sa con certezza ma studiare e informarsi è di certo il modo migliore per prepararsi al suo arrivo.
Roberto Pesce
14 anni fa
Ciao ROBERTO,
Sono perfettamente daccordo con quello che dici e penso che i corsi e ricorsi nella storia siano veramente AZZECCATI. Secondo me questo modo di affidarsi al debito, alle rate solo per essere alla moda con i tuoi vicini o amici, si finirà per pagarlo e a mio avviso lo si pagherà MOLTO SALATO. Tutti quelli che usano il debito (‘cattivo’ intendo) a spron battuto, avranno a breve una bella battuta di arresto. Allora ricorreranno alla svendita di tutti i gadgets che hanno comperato per pagare questi benedetti debiti e sarà un vantaggio per chi avrà un pò di cash disponibile per fare affari d’oro. Come dicono i grandi del settore se non sbagli non impari e qui si sta sbagliando di grosso.
Un salutone e ci vediamo al MMI
Alessandro
14 anni fa
Le cose che dici e che spieghi ai corsi andrebbero insegnate a scuola. Purtroppo la situazione è di una drammatica ignoranza. Mia moglie che lavora in banca ha spessissimo a che fare con persone che sono sempre sotto col conto e che però hanno SKY od hanno comprato a rate l’IPhone (senza sapere che la finanziaria gli farà tassi come minimo del 10%). E che magari vengono a chiedere un prestito di migliaia di euro per la comunione dei figli. Siamo alla pura follia ma prima o poi questa situazione si ritorcerà contro anche a chi fa comodo questo stato di cose.
14 anni fa
io le cose scritte le ho imparate al corso di intelligenza finanziaria .
rutengo che i soldi per pagarsi il corso siano già il primo investimento
che una paesona possa fare con cognizione resposabile e che tiene al proprio portafoglio come ai sui cari e alla sua salute .
è cultura quella del risparmio ma è arte quella di saper risparmiare ,da
quando ha fatto il corso ad oggi sono ad occhi aperti per escogitare la
psicologia del risparmio attivo i miei neuroni a non segnalare voglie e
capricci per acquistare . mi sono anche messo a dieta cosi ha tagliato le voglie di paste dolci e cene da abbuffarsi . ho cancellato tante piccole cose che prima facevo giochi qualche schedina enalotto o altro
ho la voglia di risparmiare e spessi mesi mi metto sul mio conto pac e
ci tengo a fare questo perchè lo faccio per me stesso . i risultati si vedono e io mi permetto di prepararmi in casi di difficoltà che mi auguro che arrivi il più avanti possibile . oggi lavoro anche con più
determinazione e sono deciso quando vendo prendo provvigioni che mi
danno prosperità e autostima e mi aiuta a vivere e avere le mie soddi
sfazioni per acquistare pagando e risparmiare mettendo in banca i soldi
piergiorgio zucchi
14 anni fa
Dacordissimo, spendiamo in modo esagerato in cose innutili. Ultimamenti,
mi sembra- anzi, sono certo- anche lo stato ha incomincito a spremerci,
non con le tasse, mà facendoci perdre tempo innutile(bisogna disostrare èiù volte di aver pagato una certa cosa) e costringendoci a guadagnare di più per pagare strani servizi,supplementi, contributi e usano spesso
la parola “altri”.Tutti vogliono denaro.Senza dare nulla in cambio.
Una domanda:
Secondo tè, sè voglio avere una stabilità finanziaria, oltre al risparmio, da dove incomincio?
Intendo, concretamente.
Prosegui, come stai facendo, ci dai ottimi consigli.
14 anni fa
Ciao Roberto ,ti ringrazio per queste tue delucidazioni illuminanti sul tema denaro. ho avuto modo nel corso nella mia vita di sperimentare direttamente le conseguenze terribili che la cultura del debito provoca.
ci si confronta con pressioni che arrivano da più fronti. pressioni sia interne che esterne. per quanto riguarda le pressioni interne mi riferisco ai bisogni innati di accettazione e riconoscimento come valore personale , identità , autostima e stima altrui . e per quanto riguarda le pressioni esterne , beh lo sappiamo tutti, il marketing sà fare il suo lavoro, per cui conscio di questi bisogni pronfondi lavora indisturbato.
ci vuole la cultura della consapevolezza e una forte autodeterminazione per esercitare la capacità di scelta. entra in gioco il meccanismo: se tu non hai questa cosa significa che non sei capace di procuratela e se non sei capace di procurartela vali poco. e così ci ritrova in un vortice senza rendersene conto.
Ora nel periodo difficile in cui viviamo , è necessario coltivare un cambiamento di modello di vita .
e forse in questo modo ” non tutto il male viene per nuocere………..”
Anna
14 anni fa
Grazie a tutti per i preziosi e interessanti commenti e per le belle parole che spendete nei miei confronti, è sempre bello vedere che il proprio lavoro viene apprezzato.
Per la domanda di Indidream, per la stabilità economica (ma io punterei più al benessere e all’abbondanza che alla stabilità …) hai bisogno oltre che di risparmio (e quindi di controllo sulle spese) di aumentare le tue entrate e, successivamente, di avviare un piano di investimenti.
Relativamente all’aumentare le entrate, puoi trovare più di un articolo scritto in passato sul blog (li trovi mettendo le parole chiave nella casella dove c’è scritto “enter search keyword” in alto a destra) ma il punto chiave sta nel lavorare in armonia con le tue passioni ed interessi e nel fornire MAGGIOR VALORE al tuo prossimo, che tu sia un lavoratore dipendente o un autonomo dovresti ragionare e agire su questa linea di pensiero e azione. E’ chiaro che lavorando come autonomo hai un maggior margine di espressione e espansione di te stesso e di conseguenza anche dei tuoi guadagni.
Saluti, Roberto