«Libretti di risparmio, monete antiche, banconote di vario tipo…ha nascosto di tutto il tuo povero zio Luigi!» esclama Paola un po’ affannata ma sempre felice di accogliere il nipote.
Marco la bacia togliendosi il cappotto e dandole corda: «scommetto che hai ritrovato il libretto di risparmio in mezzo a qualche libro d’arte.»
«Non questa volta mio caro. L’ho trovato spostando il comò, attaccato all’interno di uno dei piedi del mobile con una puntina da disegno rossa. Chissà da quanti anni è lì! Tuo zio aveva la mania di nascondere denaro un po’ ovunque, nemmeno fosse stato una spia del KGB. Ci saranno di certo altri conti che non scoprirò mai. Cosa devo fare ora per evitare che questi soldi vadano persi?» Paola racconta mentre con gesti esperti taglia una fetta di crostata e prepara il caffè a Marco.
«Per fortuna zia l’hai trovato, è di certo finito tra i rapporti dormienti. Fammi vedere» chiede sfogliando il libretto «è anche al portatore. Sai che da fine anno non esisteranno più? Dal primo gennaio 2019 si potranno avere solo libretti di risparmio nominativi.»
Rapporti dormienti: cosa sono
«Cosa sono i rapporti dormienti?» si informa zia Paola sapendo che Marco l’aiuterà a capire bene.
«Sono risparmi dimenticati. Sono libretti di risparmio sia bancari che postali, conti correnti sia bancari che postali, ma anche polizze, certificati di deposito e assegni circolari non riscossi, di un valore superiore ai 100 euro che non sono più stati movimentati per un tempo ininterrotto di 10 anni. Hanno calcolato che andranno persi quasi 1,5 miliardi euro. Soldi che passeranno allo Stato per dimenticanza. Tu fai ancora in tempo a reclamarli.»
Marco addenta un’altra fetta di torta mentre sfoglia le pagine ingiallite e continua a spiegare: «le banche non hanno l’obbligo di contattare i titolari di questi rapporti che scivolano nel dimenticatoio. Il più delle volte sono soldi di defunti che gli eredi non sapevano nemmeno esistessero, proprio come sta succedendo a te zia».
«Tutto questo denaro confluisce in un fondo il “Fondo rapporti dormienti” appunto, istituito nel 2005 dall’allora ministro dell’economia Giulio Tremonti con lo scopo di risarcire le vittime delle truffe finanziarie». «Decorsi 10 anni dall’ingresso del fondo (quindi in tutto gli anni di inattività diventano 20) le cifre cadono in prescrizione e sono definitivamente perse dai titolari. A novembre è stato così per oltre 670 milioni di euro!»
Rapporti dormienti: come recuperare il denaro
«Incredibile, non pensavo fossero così tanti nella mia situazione.» Paola raccoglie con il cucchiaino lo zucchero sul fondo del caffè: «quindi il libretto dello zio è ancora recuperabile? Come devo fare?»
«Il Fondo rapporti dormienti è gestito da Consap una società controllata dal Ministero del Tesoro, ed è a questo ente che va inviata la richiesta di rimborso. Ci sono tutte le istruzioni sul sito.» Marco sta già mostrando alla zia l’elenco dei documenti necessari e aggiunge: «ci possiamo anche togliere il dubbio che lo zio Luigi non avesse altri conti o libretti finiti nei dormienti sai?»
«Possiamo fare una ricerca per nominativo e provincia sempre sul sito della Consap così non avrai altre sorprese.»
Paola lo guarda ammirato. Ha già deciso che quel libretto sbucato dal nulla, proprio quando Marco sta valutando dove fare l’Erasmus, sarà il suo regalo di buon viaggio.
“La fortuna va condivisa” pensa tra sé.
«Cosa ne dici se ora lasciamo perdere i numeri e prepariamo insieme il dolce per la Vigilia di Natale? A proposito Marco ci sarà anche Agata?»
Giorgia Ferrari
E visto che il Natale si avvicina ti faccio i miei auguri di ritrovare cose buone, condivise e ricche dell’amore che puoi dare.