Spreco alimentare significa che ogni famiglia italiana potrebbe risparmiare 700 Euro all’anno se solo prestasse attenzione a quello che butta nella spazzatura.
E mentre scrivo queste righe il ricordo di mia nonna diventa tangibile.
“Con tutti i bambini che muoiono di fame!”, mi rimproverava quando non finivo quello che avevo nel piatto e brontolando mangiava la mia parte. Io mi raccontavo che era perché lei aveva fatto la guerra (entrambe le guerre), aveva patito la fame e passato giorni in cui non sapeva come sfamare mio padre.
“Ora è diverso” dicevo ai tempi fra me. La cultura del consumo in cui la mia generazione e quella dei miei figli è cresciuta, giustificava il pensiero.
Lo spreco come rappresentazione dell’abbondanza, un lusso accessibile direbbe Andrea Segré fondatore di Last Minute Market. In alcune culture, come quella cinese, è persino considerata buona educazione lasciare un po’ di pietanza nel piatto.
Ma è il cibo che stipiamo nelle nostre dispense e nei frigoriferi che genera lo spreco maggiore. Complice la data di scadenza sugli alimenti e lo stile di vita accelerato, 10 milioni di tonnellate di cibo ancora mangiabile, finiscono ogni anno nella spazzatura. Solo nel nostro Paese.
Uno spreco che oltre a renderci più poveri di 15 miliardi di Euro all’anno ha conseguenze pesantissime sul clima. La filiera produttiva del cibo consuma acqua, elettricità e trasporto su gomma.
Se lo spreco alimentare fosse un paese sarebbe il terzo più grande emettitore di gas serra al mondo.
Chissà che ci direbbe mia nonna!
Le soluzioni per arginare questo problema sono molteplici, a riguardano tutta la catena, dalla produzione al consumo, e rientrano nel grande tema dell’economia circolare (leggi anche Economia circolare: ci salverà da noi stessi?).
A livello individuale però ognuno di noi deve fare la sua parte.
Ne sono convinti quelli di The Movement, promotori di comportamenti anti spreco tramite una APP di grande successo: To Good to Go.
To Good to Go cos’è, come funziona?
Hai due possibilità di usare To Good To Go:
- Se sei una piccola impresa che produce e vende alimentari, puoi proporre l’invenduto della giornata o prossimo alla scadenza a un prezzo conveniente evitando di doverlo buttare e guadagnandoci su;
- Da consumatore puoi acquistare prodotti freschi o di prossima scadenza risparmiando fino al 70% sul prezzo.
Come funziona?
Una volta scaricata la APP per prima cosa attiva la geolocalizzazione.
In questo modo vedi quali negozi della tua zona (un raggio di 10 Km) aderiscono all’iniziativa e quale sia la loro offerta.
Puoi trovare ad esempio un bar, un panificio, o piccoli supermercati tra cui i NaturaSi. Ogni giorno la disponibilità cambia e quando aderisci a una offerta compri di fatto una box a sorpresa a un costo fisso, da ritirare in una determinata fascia oraria.
Nelle grandi città la scelta è piuttosto ampia perciò sono maggiori le occasioni e la diversificazione dei prodotti.
Il risparmio da consumatore è reale sempre che tu sia onnivoro e amante delle sorprese. Il vantaggio per le piccole aziende altrettanto evidente.
Quello di To Good To Go è un piccolo gesto nel mare di un grande problema tanto deprecabile quanto più anche da noi si allungano le file di chi chiede aiuto davanti agli enti benefici.
A giugno l’ONU ha detto che la pandemia rischia di provocare nel mondo una delle peggiori crisi alimentari negli ultimi 50 anni con una previsione di oltre 270 milioni di persone a rischio di grave malnutrizione, il doppio rispetto all’anno scorso.
L’Europa, prima dell’emergenza Covid, aveva attivato un piano quinquennale, il Farm to Fork Strategy, con lo scopo di accorciare la filiera alimentare per garantire minori sprechi e cibo sano in modo più sostenibile.
Sensibilizzare tutti a non sprecare cibo è un primo passo.
Io, potendo, condividerei lo sguardo contrariato di mia nonna. In mancanza invito te a condividere questo articolo o qualche trucchetto per aumentare i comportamenti virtuosi che trovi nel blog di To Good To Go.
Giorgia Ferrari
4 anni fa
Buon giorno cara Gio… Che mare di novità che ci mostri… Sei grande… È una cosa che mi ha sempre dato fastidio buttare cibo. Anche i semplici scarti mi fanno spesso pensare “ma cavoli ci sarà un modo saggio per utilizzarli” ma date le mie pessime capacità culinarie mi limito al pensiero ?
Corro a scaricare l’app nella speranza che nella mia zona qualcuno aderisca a questa fantastica iniziativa.
Un abbraccio
4 anni fa
Questa volta devi ringraziare un’azienda con cui collaboro che me l’ha fatta scoprire.
A costo di trasformarmi nella versione mal riuscita di Benedetta Parodi ti allego un delizioso quaderno di CUCINA DEL RIUSO edito dall’Accademia della Cucina.
Se non calerà su di te il sacro spirito di Masterchef quantomeno sarà stato un bel viaggio nelle tradizioni.
Un abbraccio!
https://www.accademiaitalianadellacucina.it/sites/default/files/86_Quaderno.pdf