Ammetto di essere rimasto parecchio in imbarazzo a seguito delle recenti spiacevoli vicende che hanno coinvolto banche e risparmiatori con questi ultimi vittime (?) incolpevoli (??) dei cattivi comportamenti dei “giganti del male” e ora in attesa di un atto di giustizia (!?!) da parte del governo che li risarcisca (???) delle truffe a cui questi ultimi sono stati sottoposti.
Nota bene, non sto scrivendo da una chat di whatsapp e tutti quei punti esclamativi e interrogativi nella frase precedente non sono stati scritti a caso (per quanto sia consapevole di aver violato le regole del buon italiano nel farlo).
Il punto è che vorrei sottolineare la mia opinione non politicamente gradevole sulla vicenda e su quanto mi sembrino surreali molti dei punti di vista che sento espressi in queste settimane da persone comuni, politici e giornalisti.
Parto spiegandoti il motivo del mio imbarazzo: vincere mi piace molto, stravincere a man bassa mi imbarazza e mi toglie la voglia di giocare.
Aggiungo: sciacallare sulle disgrazie altrui mentre tante persone e famiglie sono quanto meno doloranti se non addirittura disperate mi sembra atto davvero poco degno ed è per questo che ho aspettato qualche settimana a commentare e preferirei non tirare in ballo il pensionato che si è suicidato dopo aver perso tutti i suoi risparmi nel crac di banca Etruria.
Nelle ultime settimane, tuttavia, sono state diverse le persone che mi hanno contattato privatamente tra colleghi, collaboratori ed ex allievi invitandomi a dire la mia su queste vicende che sono andate tragicamente a sottolineare quanto nei miei corsi insegno da molti anni e ho già trasmesso a migliaia di allievi nell’ambito dei nostri seminari INTELLIGENZA FINANZIARIA e INVESTIRE IN OBBLIGAZIONI.
La mia opinione sulle banche è nota ed ampiamente illustrata in decine di seminari, articoli, audio e video che ho diffuso negli ultimi 10 anni e può essere riassunta nei seguenti punti:
- Le banche sono aziende commerciali a fini di lucro, nè più nè meno del Folletto o di Mc Donald’s, e il loro primo scopo è interesse è macinare profitti e benefici per i propri manager e, quando va bene, anche per i propri azionisti
- Detto scopo (di per sè affatto disdicevole e comune a qualsiasi azienda commerciale incluso la mia) purtroppo viene tipicamente perseguito senza eccessivi scrupoli e riguardi nei confronti dei propri clienti (ed è questo il vero problema) a cui vengono venduti prodotti finanziari costruiti appositamente per perseguire gli interessi della banca e di chi li vende ed in cui, quando va bene, il profitto per il cliente finale è poco più di un miraggio o affidato al caso e alla fortuna. Quando va male, invece, il giochino è quello del “rifiliamo ad altri la patata bollente e salviamo i bilanci della banca affossando quelli dei clienti” … come questo sia recentemente avvenuto è fin troppo noto ma la storia si ripete e le storie di Parmalat e Cirio non erano poi così vecchie da dover essere dimenticate
- Il personale che lavora in banca, nella stragrande maggioranza dei casi, non sa cosa sta proponendo e non lo sa perchè consapevolmente la banca preferisce tenerlo nell’ignoranza piuttosto che dargli formazione su come funziona il mondo degli investimenti finanziari. Te lo ripeto: colui a cui tu chiedi consigli sui tuoi investimenti ne sa più o meno quanto te e spesso meno di te e, aldilà di questo, è praticamente obbligato dai suoi capi a venderti quel giorno il prodotto finanziario XYZ perchè la banca ha messo un obiettivo commerciale sul tal prodotto entro la fine della settimana. Conseguenza: te lo venderà come la “migliore soluzione alle tue esigenze” indipendentemente da quali queste possano essere. Tutta la retorica sulla MIFID che va letta, spiegata e compresa di cui si sta discorrendo in questi giorni sui media, francamente, fa ridere o vomitare a seconda del punto di vista da cui la guardi
- Le banche agiscono secondo regole che le favoriscono sfacciatamente rispetto ai diritti dei risparmiatori e delle imprese. Possono moltiplicare il denaro dei risparmiatori e prestarlo fino ad oltre 10 volte quello che hanno in cassa e i depositi dei risparmiatori sono tutti capitali di rischio per i loro affari ma non rendono niente ai suddetti per i rischi che corrono. Possono prestare denaro a tassi che, se non prestati da loro ma da privati, sarebbero sopra la soglia dell’usura ma se si chiamano “carte di credito revolving” allora va bene e possono addirittura promuoverle a chi ha debiti con la logica conseguenza di affossarlo sempre di più come se ad un tossico si aumentasse la dose con roba più potente invece di calargliela un pò alla volta e portarlo verso la guarigione. Tutto questo ha creato un’economia di carta basata sul debito pericolosissima i cui potenziali risvolti vanno molto oltre i crac di piccole realtà bancarie locali come Banca Etruria, Banca delle Marche etc. (il discorso è interessante ma merita un approfondimento più ampio). In sintesi: potrei andare avanti con gli esempi ma il punto credo sia chiaro e la ragione per cui questo è reso possibile è molto semplice: le regole le fanno i politici ed i partiti e questi stessi sono foraggiati e messi in posizione chiave proprio dal denaro delle banche per potergli permettere di continuare a fare i loro grassi interessi in maniera para-legale. Se lo vuoi capire…
Se vuoi iniziare a formarti su questi argomenti in maniera semplice ti consiglio la lettura del libro “SOPRA LA BANCA IL BANCARIO CAMPA, SOTTO LA BANCA IL CLIENTE CREPA” così come la visione del bellissimo film con Kevin Spacey “MARGIN CALL”.
httpv://www.youtube.com/watch?v=aeVD222Hgyk
Ovviamente, se non conosci perfettamente la differenza tra investire in azioni o in obbligazioni, se non sai cosa sia un’obbligazione subordinata, se “diversificare” per te significa “comprare di tutto un po'” e se “asset allocation” e “gestione del rischio” ti risultano concetti ignoti o indigesti mi chiedo cosa tu stia aspettando ad iscriverti al corso INTELLIGENZA FINANZIARIA (prossima edizione in data 15-16 gennaio 2016 a Reggio Emilia, CLICCA QUI per informazioni e iscrizioni) visto che più che sintetizzarti una preparazione superiore a quella di un direttore di banca in sole due giornate di formazione e praticamente regalartele davvero non so cosa posso fare di più per poterti far passare da uno stato di ignoranza ad uno di comprensione profonda dell’uso del tuo denaro e dei rischi e opportunità che puoi incontrare sul tuo cammino.
Venendo tuttavia a noi e alla mia opinione “politicamente scomoda” il punto da capire è tuttavia questo: “Se non ti curi del tuo denaro, nessuno lo farà per te!!”
Come puoi pretendere che le banche o i consulenti prestino ai tuoi soldi e ai tuoi risultati un’attenzione maggiore rispetto a quella che tu stesso gli presti?
Lo so che è brutto sentirselo dire così direttamente ma la colpa di quanto è successo recentemente non è delle banche “brutte e cattive” bensì dei malcapitati risparmiatori che hanno investito il loro denaro in strumenti che non capivano e nei confronti dei quali non si sono nemmeno informati!!
- Leggere i prospetti informativi? Troppo difficile, scritti in piccolo e poi non li legge mi nessuno, dai …
- Fare una mini ricerca su internet e sforzarsi di capire cosa si rischia quando si compra un’obbligazione? Nah, troppa fatica, meglio dire al bancario: “Faccia lei, io mi fido tanto non ci capisco niente …”
- Coinvolgere un amico che ne sa più di te e portarselo dietro in banca come si fa con le macchine quando si va dal concessionario a comprare un’auto usata? E perchè farlo? Il concessionario lo immagino che mi potrebbe fregare se capisse che non sono un esperto di quello che sto comprando ma le banche vuoi che siano così poco corrette o maliziose? Ma non sono lì apposta per far del bene alla gente e farci guadagnare un sacco di soldi senza fare niente?
- Partecipare ad un corso di INTELLIGENZA FINANZIARIA che costa poco più di una felpa prima di investire 10-20-50 o anche 200.000 € faticosamente risparmiati in prodotti bancari che non capisco allettato da un 1,5% annuo di guadagno in più rispetto a quello che prenderei con un BOT? Nah, meglio risparmiare sul costo della formazione, comprarmi la felpa e fidarmi alla cieca del consiglio del bancario tanto è noto che negli ultimi 20 anni investendo con le banche ci si guadagna sempre, vero?
Perdonami, ma mi sembra di sparare sulla Croce Rossa.
Il punto è questo però: se ti comporti scioccamente non puoi sempre sperare che ti vada bene o che poi il Governo ti rimborsi perchè hai fatto una scelta di investimento rischiosa e ti è andata male. E se invece fosse andata bene e avessi guadagnato, avresti inviato i tuoi profitti allo Stato perchè li distribuisse anche agli altri cittadini?
Ok, probabilmente alcune banche e alcuni bancari hanno la coscienza sporca. Fantastico, puniamone una manciata e mettiamoli per un pò alla gogna mediatica così ci laviamo la coscienza e facciamo credere all’opinione pubblica che il sistema è sano e che la colpa era solo di poche mele marce.
Se ci sono colpe e colpevoli di diffusione di informazioni false o omissione di comunicazioni di legge è sacrosanto che vengano perseguiti, ci mancherebbe, ma ciò non toglie che la responsabilità di aver comprato obbligazioni subordinate senza averne capito la natura e i rischi non è delle banche bensì dei risparmiatori.
Se comperi un lettore dvd a due lire nella piazzola dell’autogrill perchè è conveniente e ti dicono che ti possono fare quel prezzo perchè è caduto da un camion (sic), dopo non ti puoi lamentare se quando arrivi a casa e lo apri ci trovi dentro un mattone. Ti hanno imbrogliato, certo, ma anche tu te la sei andata a cercare e hai fatto un acquisto malfatto, di questo devi assolutamente prenderti la responsabilità se vuoi evolverti e andare verso risultati migliori nel tuo futuro.
Il prezzo della grandezza e del successo si chiama responsabilità e se non ti curi del tuo denaro, nessuno lo farà per te.
Roberto Pesce
9 anni fa
Sono d’accordo ma soltanto in parte. Lavoro nel settore della consulenza (o forse è più corretto definirla semplicemrente VENDITA) finanziaria e, pur avendo improntato sempre il rapporto col cliente al massimo della correttezza e della trasparenza (cerco sempre di illustrare con linguaggio semplice ma anche con dovizia di particolari: rischi, costi, composizione del portafoglio, orizzonte temporale minimo consigliato, VaR, max draw down e altri utili indicatori) mi rendo conto che non si può pretendere che il nostro interlocutore possa comprendere sempre a fondo tutte le caratteristiche dei prodotti d’investimento che vengono proposti. Ciò avviene anche quando i clienti hanno un livello d’istruzione elevato e svolgono attività professionali per le quali è richiesto un titolo di studi almeno pari alla laurea. Dunque anche allorquando abbiamo di fronte un investitore informato e con una conoscenza adeguata dei prodotti finanziari, non si può dare la responsabilità delle scelte al risparmiatore. Si immagini se decidessi di costruire una casa. No potrei mica pretendere di studiare preliminarmente un manuale di scienza delle costruzioni, nè potrei pretendere di esaminare insieme al geologo la qualità del terreno sul quale ho deciso di edificare. Io non attribuirei tutte le colpe a chi si rivolge alle banche o ai consulenti finanziari ma piuttosto agli orgnaismi di psuedo vigilanza che essendo controllati dalle stesse banche in realtà fanno una finta sorveglianza!
9 anni fa
Io penso che chi perde soldi fidandosi delle banche e di chi le gestisce , ovviamente a fini di lucro , merita la sorte che gli è toccata in quanto ritengo che a questo mondo nulla si ottenga senza fatica e imparare a gestire i propri soldi e a capire come investire e far fruttare i propri risparmi richieda tempo, studio e continuo aggiornamento.
Non esistono scorciatoie!!!
Inoltre siamo onesti. Se tutti fossero perfettamente informati e capaci di muoversi in maniera professionale i mercati azionari, obbligazionari, ecc. non ci sarebbero più.
Qualche pollo è necessario.
Ovviamente questo non significa che non sarebbero necessarie regole del gioco più trasparenti, ma come è già stato detto i politici fanno regole che servono solo a difendere chi gli può dare di più e quindi il mondo finanziario che gestisce la gran parte dei soldi di questo mondo.
9 anni fa
Salve Roberto,ho letto con estremo interesse quanto ha scritto.
Pur se “diretto” come un pugno nello stomaco,la Mia opinione coincide esattamente con la Sua.
Ora non credo che colpevolizzare oltremodo tutti i risparmiatori “disattenti” che sono rimasti coinvolti in questa vicenda sia la soluzione,suggerire un maggior senso di responsabilità e mettere a disposizione gli strumenti per essere,ciascuno di noi,il più i dipendenti possibile dal punto di vista della “conoscenza”,questa credo sia l’unica soluzione.
Ci vediamo il 15/16 Gennaio a Reggio Emilia,sarà un piacere conoscerLa.
9 anni fa
Sono d’accordo su tutto e non è un caso, perchè le parole ed i concetti utilizzati nel corso Intelligenza Finanziaria che ho frequentato ad ottobre avrei tranquillamente potuto esporli io. Sono anni che dico esattamente le stesse cose. Espongo questo caso che è emblematico per la sua scandalosità, ma potrei farne altri 100. Una banca fa sottoscrivere una Unit Linked ad un cliente con commissioni di sottoscrizione e commissioni di riscatto anticipato; passano due anni circa e………..”Signor Tizio, questo prodotto non dà i risultati attesi, potremmo riscattarlo in anticipo e far confluire la cifra su un’altra Unit Linked che è in collocamento proprio ora”, naturalmente con commissioni di ingresso e di uscita. Passano altri due anni circa e si ripete la stessa identica scena con lo stesso cliente che accetta i”consigli” ricevuti.
Premesso che si trattava di tre prodotti esattamente identici modificati solo nel nome commerciale, secondo voi dopo che io ho illuminato il Signor Tizio questi ha cambiato banca?????????????????????????????????????????????????????????????????????????
No; ed allora a che vale dare consigli disinteressati e professionalmente onesti??????????
9 anni fa
Giuseppe sono capitate anche a me situazioni simili a quelle che hai indicato e nemmeno io me ne spiegavo il motivo. Penso che alla base della decisione dell’investitore che, pur messo di fronte all’evidenza, decide di rimanere nella situazione obiettivamente peggiore per lui ci sia da un lato l’orgoglio ferito, e quindi il non voler ammettere, a sé stesso e agli altri, di aver commesso un errore e dall’altro la poca cultura finanziaria, per cui la “fiducia” nell’istituzione e lo status quo hanno buon gioco sul dato obiettivo e sulla volontà di mettere in discussione le proprie scelte.
9 anni fa
Credo anch’io che questi siano i motivi, ma cè qualcosa di più aberrante????????????
Comunque Buon Anno a tutti.
9 anni fa
Concordo Roberto,
gli italiani hanno estremo bisogno di intelligenza finanziaria. Al massimo si informano per l’acquisto di un auto o di un telefonino.
Risparmiare per poi investire in asset richiede studi, pratica, errori, correzioni e tempo.
La via facile è farsi consigliare e delegare il controllo.
9 anni fa
Ho diversi amici e conoscenti che hanno persi moltissimi soldi con banca Etruria, vivendo in toscana.
So che alcuni di loro ora sono veramente disperati purtroppo…