In Italia sono comparsi solo negli ultimi anni, inizialmente promossi da Conto Arancio e da Che Banca! , la costola di Mediobanca rivolta al mercato dei privati, subito imitati da molte altre realtà bancarie visto l’immediato e crescente successo dello strumento.
In effetti, nella nazione dominata per decenni dai celebri “BOT people“, l’idea di un conto corrente (semplice da capire e da attivare) che ti fornisca un rendimento sicuro e garantito, ovviamente abbastanza limitato ma neanche malaccio se paragonato ai rendimenti attuali dei Titoli di Stato, è di appeal immediato soprattutto in tempi come questi in cui i Fondi Comuni di Investimento azionari pagano un decennio in abbondante perdita e le turbolenze dei mercati consigliano prudenza e porti sicuri, ormai non più garantiti nemmeno dal mondo obbligazionario che presenta rischi non indifferenti se si vogliono spuntare rendimenti decenti.
Certo, come scrivevo in un recente articolo (clicca qui se lo hai perso) questi sarebbero momenti d’oro per progettare portafogli azionari aventi la quasi certezza di spuntare rendimenti galattici nel giro di qualche mese o anno e gli ETF (Exchange Traded Funds) sono uno strumento spettacolare per perseguire questo scopo ma per chi non ha basi di formazione sul come utilizzarli al meglio la loro comprensione non è immediata (n.d.R. i miei corsi [workshop_what what=”490″ color=”navy”] e [workshop_what what=”488″ color=”navy”] sono stati creati proprio per fornirti queste basi formative!).
Ecco così che, all’interno di questo scenario, i Conti di Deposito hanno trovato un proprio spazio crescente.
Un Conto di Deposito altro non è che un conto corrente bancario con funzionalità limitate che tuttavia frutta un interesse decisamente più elevato rispetto ai conti normali.
La sua logica è più quella di essere un prodotto di risparmio piuttosto che di investimento, utile soprattutto per parcheggiare la liquidità in attesa di utilizzarla per altri scopi. Da considerare in tal senso il vincolo temporale richiesto dalla banca a fronte del rendimento garantito (spesso anche anticipato), occorre avere quindi le idee chiare sul fatto di non avere necessità di utilizzare le somme versate nel Conto di Deposito per il periodo concordato, pena la perdita dei rendimenti pattuiti.
Essendo un conto corrente è soggetto alla disciplina di tali strumenti per cui i rendimenti sono stati fino ad oggi tassati al 27% ma tale aliquota dovrebbe a brevissimo venir ridotta al 20%.
Se la banca aderisce al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (verificare in tal senso), gli importi versati sono protetti fino a 100.000 € anche in caso di fallimento della banca e ciò lo rende di fatto uno strumento valido anche in termine di eliminazione del rischio dell’investimento.
Insomma, chiarito che non stiamo parlando di una situazione che possa fornire rendimenti mirabolistici (attualmente le migliori offerte bancarie tra i Conti di Deposito offrono ritorni tra il 3,5% e il 4,5% lordi per somme depositate per almeno 12 mesi), la sua semplicità di utilizzo e la sua assenza di rischio fanno comunque si che il Conto di Deposito rappresenti uno strumento da prendere in considerazione nell’ambito della gestione del proprio risparmio.
Roberto Pesce
13 anni fa
Ciao Roberto, credo che i conti di deposito siano un ottimo strumento per creare delle abitudini di risparmio, anche in chi a poca propensione a farlo.
Soprattutto con la cosiddetta alimentazione automatica, per cui imposti quanto vuoi risparmiare al mese, e in automatico con un rid accumuli soldi, che non sono immediatamente spendibili perchè non collegati a carte di credito/bancomat.
Quindi, se da una parte i rendimenti sono piuttosto bassi, dall’altra il valore educativo è decisamente alto!!
Hai mai considerato questo punto di vista?
13 anni fa
Penso sia un ottima aggiunta al ragionamento, Luca !!!
13 anni fa
Ciao Roberto, sono d’accordo con Luca quando dice che i conti deposito sono uno strumento utile per creare abitudini di risparmio, c’è da dire anche che purtroppo non salvaguardano il capitale, ma questo nessun conto o libretto di risparmio può farlo, dal rischio inflazione. Un rischio tutt’altro che remoto considerata l’enorme massa di denaro che i governi stanno mettendo in circolazione per far fronte in modo miope all’attuale crisi economica. Sono un ignorante e per questo abbiate pietà di me, ma che io sappia grosse crisi hanno sempre generato periodi di inflazione o, addirittura, iperinflazione con il conseguente ridursi a carta straccia di tutti i ruoi risparmi. Allora che fare? Ripiegare, come molti stanno facendo, sull’oro?
Forse sono uscito fuori tema, ma pensavo alla tempesta e i suoi ripari.
13 anni fa
Ciao Ciro, quanto dici è un pizzico fuori tema se vogliamo ma assolutamente corretto. Oro e metalli preziosi sono il bene rifugio per eccellenza in questi casi, nelle prossime settimane scriverò un nuovo articolo su questo.
Ciao, Roberto
13 anni fa
Grazie Roberto e scusami per la divagazione. Hai capito perfettamente a cosa mi riferivo! L’excursus è stato dovuto al fatto che ho letto qualche articolo che paventava una possibile apocalisse dovuta alla crisi economica manifestantesi attraverso l’iperinflazione, contro la quale era possibile difendersi solo acquistando oro al grammo, unico sistema che avrebbe garantito la salvaguardia dei propri risparmi. Per non saper nè leggere e nè scrivere, ho pensato di veder prima cosa ne pensavi e ho letto l’articolo sui conti di deposito come porto sicuro. Per cui è stato più un commento dettato dall’emotività. Aspetto con impazienza dunque il tuo prossimo articolo.
Grazie
Ciro
13 anni fa
L’inflazione, come tantissime cose, è minaccia ed opportunita’. Attenzione perchè esistono tantissimi prodotti legati all’inflazione (tra cui bond, gestioni patrimoniali ecc), in un periodo come questo ritengo siano da prendere in seria considerazione. Per quel che riguarda l’abitudine al risparmio ritengo sia molto piu’ valido sperimentarlo in un contesto piu’ oculato, magari facendo qualche scommessa sul lungo periodo (in fondi azionari/flessibili) piuttosto che aggiungerli “semplicemente” ad un conto deposito.
Pietro
13 anni fa
Sono ovviamente di parte visto che ho un blog sul tema. Penso che i conti deposito abbiano avuto molti pregi, non ultimo quello di schiodare molti italiani dalla brutta abitudine di affidarsi solo e ciecamente alla loro banca.
Il conto deposito ha poi ampliato le capacità di confronto dei risparmiatori. Certo, alcuni ne abusano utilizzandolo come il vecchio Bot e investendoci quasi tutto.
ps. complimenti per il blog