Qualche mese fa cercavo un investimento obbligazionario per investire parte della liquidità del conto corrente.
Volevo una soluzione che mi permettesse di risolvere tre esigenze:
- Accantonamento. Ottenere un rendimento dalle somme che metto da parte in vista delle tasse future. Abbiamo parlato qualche mese fa di come gestire il denaro in caso di lavoro autonomo.
- Bilanciamento. Riequilibrare un portafoglio troppo sbilanciato sull’azionario.
- Contenimento del rischio. Investire in qualcosa che potesse seguire, e non subire, un eventuale rialzo dei tassi. In quel momento le prospettive di rialzo sembravano imminenti.
Attualmente sui mercati la situazione è incerta, fumosa e contrastata e piuttosto che “sbagliare”, lo abbiamo detto più volte, meglio non fare nulla.
La mia ricerca è iniziata in un momento in cui veniva dato per certo un aumento dei tassi che, per ora, non si è verificato. Oggi tutte le previsioni di rialzo dei tassi e storni, attesi alla scadenza del quantitative easing, sono state scongiurate. Almeno fino alla primavera 2020 dicono gli analisti…
Se l’economia rallenta, e nel 2019 il PIL dell’Eurozona è previsto sotto le attese, la Banca Centrale non può certo alzare i tassi.
Maggior costo del denaro significa inibire una ripresa, perché le imprese ricorrono meno al credito se più costoso, riducendo gli investimenti produttivi. L’occupazione cala, i consumi si contraggono. Tutte cose che l’Europa non si può permettere.
Tassi bassi, al contrario, significano mutui a tassi concorrenziali e anche i privati gradiscono, tanto che il mercato immobiliare mostra segni di ripresa.
Detto questo, il grosso punto interrogativo di quest’anno è dato dalla fine del mandato di Mario Draghi, a ottobre. Un mandato che passerà alla storia per il “whatever it takes”, pronunciato a luglio 2012. “Farò tutto ciò che è necessario per salvare l’Euro e credetemi sarà sufficiente”, disse Draghi, decretando un giro di boa che ha dato forza e lustro a Europa, al suo listino azionario e obbligazionario.
Chi succederà a Draghi e cosa avverrà dopo, sarà tutto da scoprire.
Dato il quadro in cui ci troviamo ora, vediamo come si può ancora investire in obbligazionario partendo da esigenze di accantonamento, bilanciamento e contenimento del rischio.
Obbligazionario: tre esigenze, tre investimenti
L’intento che ho oggi nel raccontarti come ho risolto quelle tre esigenze è che ti sia utile più l’analisi che la soluzione, perché gli investimenti che ho trovato per me non è detto che coincidano con la tua propensione al rischio o con le tue aspettative.
Sull’assett allocation, sulla sua importanza e soggettività, abbiamo parlato spesso sia su questo Blog che nella Community. Perciò, ribadisco, non esiste un investimento giusto a priori.
Una prima decisione che ho preso io è stata quella di concentrare le ricerche sugli ETF del settore obbligazionario. Volevo evitare il rischio di comprare una o poche singole obbligazioni. Gli ETF, essendo un paniere di titoli, consentono una maggiore diversificazione.
Prima esigenza: accantonamento
“Investire i soldi delle tasse.”
Inutile dire che su questi soldi devo poter contare quando sarà il momento perciò era assolutamente indispensabile trovare un investimento sicuro. Visto che non siamo più nell’epoca dei bot e i tassi alti e certi con capitale garantito non esistono, la mia scelta è ricaduta su:
iShares Core € Govt Bond UCITS ETF EUR Isin IE00B4WXJJ64
4 stelle Morningstar (sul significato delle stelle leggi qui)
- Un ETF che investe in titoli fisici, in particolare obbligazioni governative denominate in Euro, con rating Investment Grade emesse sul mercato dell’eurozona. Include anche obbligazioni con scadenza residua un anno e sufficientemente liquidabili, benché la duration sia di 8 anni.
- A oggi mi ha generato un rendimento del 3,70%.
- Le commissioni di gestione sono un altro punto di forza: 0,09%.
Seconda esigenza: bilanciamento
“Riequilibrare un portafoglio molto sbilanciato sull’azionario.”
iShares € Aggregate Bond UCITS ETF EUR Isin IE00B3DKXQ41
4 stelle Morningstar
- In questo caso si tratta di un obbligazionario diversificato. Come il precedente prevede una massiccia presenza di titoli governativi dell’area euro, cui si affiancano però obbligazioni americane e con durate medie di 6/7 anni.
- A differenza del precedente questo ETF prevede una cedola semestrale.
- Il rendimento a oggi è del 3,50%.
- Commissioni di gestione 0,25%.
Terza esigenza: contenimento del rischio
“Essere pronta in caso di rialzo dei tassi.”
Per ridurre le oscillazioni date dalle variazione dei tassi è necessario ridurre la duration, ovvero la media delle scadenze dei titoli che si hanno in portafoglio. Se investi in un BTP al 2047 devi essere ben consapevole che la variazione del prezzo del titolo sarà ampia ad ogni sussulto dei tassi e dello spread. Probabilmente se investi con una duration così lunga hai un intento speculativo. Se così non fosse, potresti ritrovarti con un problema.
iShares € Corp Bond 1-5yr UCITS ETF EUR IE00B4L60045
5 stelle Morningstar
- Questo ETF investe in obbligazioni societarie denominate in Euro, con scadenza variabile da 1 a 5 anni. Trattandosi di società, la rischiosità è maggiore rispetto a un investimento in titoli di Stato e in prospettiva dovrebbe garantire una maggiore redditività.
- Questo fondo l’ho scelto anche perché ha un buon punteggio di sostenibilità in funzione dei criteri stabili nel Sustainibility Rating. Su cosa sia la finanza sostenibile abbiamo parlato qui.
- Il rendimento per l’anno in corso è del 1,67%.
- Il costo di gestione 0,20%.
Di certo non è con questa parte del portafoglio che mi aspetto di ottenere le migliori performance di guadagno ma so, che con queste tre scelte, ho rispettato sia la mia personale tolleranza del rischio, che l’obiettivo e l’ottica temporale che mi sono data.
In fondo, questo dovrebbe essere il primo risultato da perseguire in qualsiasi investimento.
Giorgia Ferrari
5 anni fa
Hola Gio… stavo giusto valutando anche io degli ETF obbligazionari settimana scorsa perché voglio slacciarmi al 100% dalla banca (ho ancora qualcosina investito con loro, mannaggia!)
Sicuramente mi hai dato ottimi spunti, ti ringrazio!
La scelta è talmente vasta che vado in tilt ogni tanto 😀
Una buona giornata 🙂
5 anni fa
Ciao Andrea,
hai ragione la scelta è vastissima e tra i nomi degli ETF, il codice Isin, la piazza in cui sono trattati, non ti nego che ho dovuto fare elenchi e liste per distinguerli e capire bene come investire.
Di certo la possibilità di classificare per stelle di Morningstar ci aiuta tanto a fare una prima scrematura, ma sono sicura che esistano strumenti più evoluti per affinare la ricerca ed evitare i tilt. 😉
Una buona giornata anche a te,
Gio
5 anni fa
Alla luce dei bassi rendimenti e anche nell’ottica di tenere corta la duration, mi sembra molto interessante l’ETF Amundi Euro Hy Liq Bond Iboxx Ucits, codice Isin: LU1681040496. E’ un prodotto ad accumulazione con un TER dello 0,40%. Investe in un portafoglio di 30 titoli ed esclude gli emittenti del settore finanziario. La duration è sotto i 3 anni e oltre il 60% delle obbligazioni in cui investe hanno un rating BB. Cosa ne pensate?
5 anni fa
Ciao Gabriele,
sì quell’ETF l’ho valutato e soppesato anch’io, ma poi ho deciso di non inserirlo solo perché ha una breve storicità.
Alle spalle ha solo un anno, molto buono non c’è che dire, ma pur sempre un solo anno e non mi è bastato per farmi star tranquilla.
E le commissioni di gestione sono più alte degli altri.
Al di là di questo è sicuramente interessante perché investe in titoli fisici e ben diversificati.
Attenzione però che la duration è per lo più sui cinque anni.
Ti rimando alla scheda del portafoglio 😉
http://www.morningstar.it/it/etf/snapshot/snapshot.aspx?id=0P0001D3AX&tab=3&InvestmentType=FE
Buona giornata,
Giorgia
5 anni fa
Ciao Giorgia, grazie delle informazioni.
Avevo giusto bisogno di impostare un PAC per investire delle entrate mensili che saranno in parte destinate alle tasse.
Tra il primo e il secondo ETF c’è una discreta differenza in termini di costi e anche di rendimento: il secondo mi alletta per lo stacco della cedola semestrale, però è meno conveniente.
E comunque: se io lo vendo prima dello stacco della cedola, mi viene accreditata la parte maturata della cedola, giusto?
5 anni fa
Ciao Sara!
Diciamo che la cedola è incorporata nel prezzo dell’ETF e che al momento della vendita, se avviene prima dello stacco, sì dovresti incassare quanto maturato fino a lì.
Ricordiamoci che si tratta di un paniere di titoli. Non siamo di fronte a un singolo titolo su cui poter fare il calcolo del rateo maturato della cedola per i giorni 😉
Per la tua necessità mi sento di consigliarti il primo perché ha commissioni più ridotte.
Infine, quando parli di maggior o minor convenienza, considera che il rendimento ottenuto fino a qui non è garanzia per il futuro ma è solo un indicatore della capacità dell’ETF di replicare il mercato a cui si riferisce.
Giorgia
5 anni fa
Gentile Giorgia, l’ETF di Amundi che replica l’indice Markit iBoxx EUR Liquid High Yield 30 Ex-Financial ha un track record superiore ai 5 anni sebbene collocato esclusivamente in Francia. La gestione è poi confluita ad aprile 2018 nel comparto che prende il nome attuale e da quella data è negoziato anche su Borsa Italiana. Dal report mensile prodotto da Amundi Asset Managemnt e aggiornato al 30/04/2019 leggo una duration modificata di 2,50 e nella ripartizione delle obbligazioni per scadenza che il 52,44% è costituito da titoli a breve termine, il 18,51% da titoli con scadenza non superiore a due anni. Mi viene da pensare che i dati riportati dal sito Morningstar non siano stati aggiornati. Un saluto e complimenti a tutti voi
5 anni fa
Ma complimenti a te Gabriele!
Il mio setacciare di qualche mese fa, nel vasto mare degli ETF, me lo ha fatto scartare a monte, ma è sempre una buona pratica leggere anche i report delle società di gestione e quelli di Amundi sono di certo più aggiornati.
A presto,
Giorgia.
5 anni fa
Grazie Giorgia!
5 anni fa
Gentile dottoressa Ferrari, complimenti per l’articolo. Con l’attuale situazione, considera sempre investire sui titoli suggeriti?? Grazie mille. Rosario Cinque
5 anni fa
Buongiorno Rosario,
grazie un “Giorgia” basta.
Gli ETF suggeriti sono ancora parte del mio portafoglio e, proprio perché si tratta di titoli con un basso profilo di rischio, continuo a consigliarli per soddisfare le esigenze indicate nell’articolo.
I primi due al momento hanno un rendimento positivo del 3,67% e del 3,90%, il terzo oscilla intorno all’1%.
Sempre sui primi due effettuo versamenti mensili sia manuali che attraverso un piano d’accumulo, tecnica sempre consigliabile in un’ottica temporale di almeno 5/8 anni.
Mi auguro di averti risposto.
Giorgia
5 anni fa
Grazie Giorgia, gentilissima. Buona serata