Il progresso in generale e la tecnologia nello specifico, hanno consentito all’umanità di migliorare la qualità della propria vita ed in modo particolare quella relativa alla sua condizione di “fruitrice di servizi”.
Pensiamo, ad esempio, in quanti ambiti l’impiego dell’informatica abbia permesso di potenziare, ottimizzare e velocizzare prestazioni d’opera che in molti casi erano di mediocre qualità; in alcune circostanze addirittura ha spalancato prospettive d’accesso che fino a qualche decennio fa erano assolutamente inimmaginabili; tra i tanti ambiti, credo sia doveroso annotare il trading, inteso in questo caso, come trading on line.
La precisazione è doverosa poiché l’attività borsistica – vista come luogo di scambio ove dei professionisti scambiano valori di merci, valute o strumenti finanziari più o meno complessi – ha invece qualche secolo di vita.
Ricordo infatti che il termine “Borsa” deriva dal cognome di una famiglia di mercanti veneti Della Borsa, che nel XV secolo si erano trasferiti nelle Fiandre e cambiarono il loro nome in Van der Burse. Presso i loro “uffici” nella città di Bruges, venivano svolte delle riunioni per determinare il valore delle merci che transitavano in quel fiorente snodo commerciale.
Per la prima “vera” Borsa, invece, si deve arrivare al 1531 nella città di Anversa; via via, negli anni a seguire, altri importanti centri d’Europa quali Lione, Siviglia e Londra istituirono tali strutture.
Giusto per terminare la parentesi storica e facendo un passo ancora più indietro nel tempo, già nella Grecia classica esisteva la figura dell’agente di cambio – “trapezita” – e successivamente nell’antica Roma, il “mensaurius” fungeva da banchiere ante litteram, prestando soldi o detenendoli per terzi in forma di deposito.
Ma oggi, il trading on line ha rimescolato tutto il mazzo!
L’accessibilità, le informazioni dei dati in tempo reale e i bassi costi fissi – individuabili con “3C”: computer, connessione e commissioni – fanno del trading on line un’opportunità che, dal punto di vista del rapporto tra concreta potenzialità dei risultati e spese nell’ottenerli, personalmente definirei più unica che rara!
Quando ho elencato i costi fissi ( … le 3C di cui sopra) ho volutamente omesso un altro elemento riconducibile alla voce “spese”, ma che merita un approfondimento particolare, ossia la competenza!
Competenza, assimilabile nel significato ad abilità, preparazione, capacità nel sapere fare le scelte opportune nell’operatività di trading. Avere cioè, la sicurezza nel conoscere quello che si fa e non “puntare” su un titolo perché “me lo sento che andrà benissimo”, oppure “perché un amico mi ha detto che ha già guadagnato un sacco di soldi”.
Queste due frasi sono i pilastri della “Scuola di Formazione della Monetina – Facoltà di testa o croce”.
Per una persona che intende entrare sul mercato con questi presupposti didattici, non è matematico che perderà tutti i suoi soldi ma statisticamente, oltre a non riuscire ad arricchirsi, andrà senz’altro incontro a qualche difficoltà, tipo:
- Ricerca titoli. Si dovrà affidare sempre al suo sesto senso, oppure ad amici “ben informati” che magari nella vita si occupano di tutt’altro che di trading. Siamo proprio sicuri che in decine e decine di tentativi “a fiuto”, la maggior parte delle possibilità saranno favorevoli a chi lancia il dado? La buona stella gli sorriderà sempre per farlo stare costantemente dalla parte “giusta”del mercato: in “long” quando è in rialzo ed in “short” quando scende?
- Comprare / Vendere e Gestione dei titoli in portafoglio. Quando comprare o vendere? A che prezzo? Come amministrare la posizione se si sta guadagnando? E se, al contrario, si stanno perdendo soldi?
- Stress e Tempo. A quale prezzo di stress e tempo si paga questa scelta di improvvisazione? Scelta che conseguentemente fa rimanere in balia emotiva ad ogni piccola variazione di prezzo, oppure rimanere inermi davanti ad un monitor col cuore in mano, tenendo le dita incrociate con la speranza che tutto vada per il meglio, e non sapere cosa fare se “non andasse per il meglio”.
In sintesi, per quale motivo esporsi a forti rischi di perdere consistenti somme di denaro, visto che nessuno ci obbliga a fare trading? La concreta possibilità di avere delle reali soddisfazioni economiche e la facilità con la quale si può accedere ai mercati borsistici di tutto il mondo, rimanendo comodamente nella nostra abitazione, non possono essere gli unici motivi per buttarsi! Poiché se è vero che per collegarsi ed interagire col “mondo finanziario” è sufficiente una connessione internet ed un conto corrente presso una banca o broker, la parte della conoscenza è quella più importante per aver i risultati nel tempo e la più avvincente poiché siamo noi i veri protagonisti!
Possiamo liberamente decidere i corsi ed i coach che ci danno più garanzie di serietà e competenza, scegliere il tipo di approccio alla materia, determinarne autonomamente il tempo che si vuole dedicare all’attività, ovvero imparare una strategia che ci impegni un paio d’ore nei fine settimana, ad esempio quello che si apprende nei corsi di [workshop_what what=”490″ color=”navy”] (prossima edizione a [workshop_where what=”490″ color=”black”] il [workshop_when what=”490″ color=”black”]) o [workshop_what what=”488″ color=”navy”] (prossima edizione a [workshop_where what=”488″ color=”black”] il [workshop_when what=”488″ color=”black”]) oppure addirittura acquisire competenze tali per avere un impegno quotidiano di circa un’ora dopo aver frequentato i corsi più avanzati della [workshop_what what=”494″ color=”navy”] (prossima edizione online il [workshop_when what=”494″ color=”black”]).
Insomma definire consapevolmente che se si intende guadagnare col trading on line, bisogna avere una formazione adeguata, un metodo che funziona, impegno, autocontrollo e tanta passione… sembrerà strano, ma … non esistono “gli alberi con gli zecchini d’oro!”
Probabilmente se segui questo blog, sarai un investitore attento e disciplinato, quindi l’ipotesi di affrontare i mercati senza alcuna preparazione non ti avrà mai sfiorato, ma forse conoscerai qualche “amico” che si è gettato a capo fitto in questa ipotesi azzardata, “scottandosi”; se ti fa piacere, inserisci un tuo COMMENTO o testimonianza al riguardo, assicurando ovviamente il più stretto anonimato degli eventuali sprovveduti ^_^ .
Enrico Vigo
13 anni fa
Bell’artico, Enrico!
I mercati offrono continuamente delle grandi opportunità: quando tutto sale, quando tutto scende, e per i più preparati anche nei movimenti laterali. Ciò che più di tutto è difficile da ottenere sono i risultati positivi continuativi!
Quello che è certo, indubitabile e sottovalutato è l’importanza di una corretta istruzione. Un istruzione tecnica, pratica ed emotiva.
Ho incontrato persone che investivano in borsa con la tecnica della monetina e vivevano il loro investimento con grande euforia in entrata, seguita da grande paura dal minuto successivo, fino alla disperazione nelle due ore successive…per poi rassegnarsi all’ennesima perdita qualche tempo dopo. Poi come bravi giocatori d’azzardo, qualche settimana dopo cercavano la vendetta sul mercato sfidandolo con una nuova entrata gestita esattamente come la precedente. Investire somme importanti senza voler investire nemmeno in un libro sul trading (non ne parliamo di corsi avanzati) e peggio che sedersi ad un tavolo di giocatori professionisti di poker senza nemmeno conoscere la differenza tra “colore e scala”: l risultato è già scritto prima ancora di sedersi.
Io sapevo di avere passione ma la frequentazione dei corsi di Roberto e l’ausilio di esperti coach come te è l’investimento migliore che io potessi fare.
13 anni fa
Mi ricordo che durante la bolla speculativa della new economy , quando tutto ciò che riguardava internet assumeva connotazioni stratosferiche , l’euforia la faceva da padrona. per non parlare poi del connubio Internet e mercati azionari.pubblicità martellanti dove era sufficiente solo un clic per avere degli ottimi guadagni. ho conosciuto persone che hanno perso risparmi di una vita in quel periodo. dovuto all’apparente facilità di accesso a questo mondo che fino ad allora circoscritto ai pochi. L’argomento denaro può essere insidioso se non si posseggono i giusti strumenti diffondere cultura finanziaria credo che sia determinante per creare benessere.
hai scritto un buon articolo Enrico
Anna