Ci sono anni in cui non succede nulla, dove i consigli per gestire l’afa d’estate subentrano alle statistiche sulla spesa natalizia; poi c’è il 2020 dove l’inimmaginabile diventa fatica quotidiana e il grande show delle elezioni USA acquista una dimensione tragico-grottesca.
In un tempo alterato e compresso, in cui le preoccupazioni risalgono come la curva dei contagi, siamo arrivati a pochi giorni dal 3 novembre: l’Election Day.
Vincerà Joe Biden grande favorito dai sondaggi o si confermerà l’incontenibile Donald Trump, “lo zio pazzo che ritwitta tutto”?
Francesco Costa, esperto di politica statunitense, vicedirettore del Il Post, autore di Questa è l’America e curatore di una newsletter dedicata alle elezioni (da Costa a Costa) studiata nei corsi di comunicazione, non si sbilancia in previsioni benché i sondaggi diano per favorito Biden.
L’esito del voto del 2016, quando Trump vinse sulla Clinton per una manciata di schede e grazie al meccanismo dei grandi elettori, impone prudenza.
Ma non c’è solo una giustificata cautela.
Il Presidente americano ci ha abituati a colpi di scena e dichiarazioni senza precedenti e fa tremare i polsi immaginare cosa possa inventarsi l’uomo più potente del mondo pur di vincere o contestare un risultato che lo vedesse perdente.
Non si può nemmeno escludere il rischio che Biden possa contagiarsi e ammalarsi a un passo dal voto. Se succedesse e venisse ricoverato, dati i suoi 78 anni, per chi voterebbe quella gran parte d’America che non ha già inviato il proprio voto per posta?
E dopo il 3 novembre, quando sapremo il risultato definitivo del voto? Potrebbero passare giorni o, persino settimane, in attesa dei conteggi.
L’unica certezza perciò è che ci aspettano settimane di incertezza e visto che l’America, con tutti i suoi difetti sempre più evidenti, è pur sempre la maggiore economia al mondo, prevediamo volatilità sui mercati finanziari e sui nostri portafogli.
Tralascio il tifo per l’uno o l’altro candidato, accantono il giudizio personale e ininfluente non potendo esprimermi come elettore e, liberamente inspirata alla diretta trasmessa in Community qualche settimana fa da Roberto Pesce, Massimiliano Trazzi e Luca Giusti sull’argomento, traccio qui una sintesi dei rischi e delle opportunità cui potremmo trovarci di fronte.
Salvo che, in un anno come questo, ogni previsione è più che mai da prendere con pinza e guanti.
Come prepararsi agli effetti del voto sul mercato finanziario.
L’analisi delle serie storiche (cioè di quello che è successo in tutte le elezioni precedenti) commentate da Luca Giusti durante quella serata ci riservano due interessanti risultati:
- I mercati finanziari hanno ottenuto risultati migliori quando a governare il Paese è stato un rappresentante democratico. Perché questo accada i numeri non lo mostrano, ma la maggioranza di noi avrebbe forse scommesso sul contrario essendo i repubblicani più dalla parte delle grandi compagnie che di quella dei privati cittadini.
- Un’altra valutazione interessante è quella dell’andamento dell’indice S&P 500 (leggi anche Cosa misurano gli indici del mercato azionario?) che tende a essere rialzista poco prima delle elezioni e a scendere appena dopo il voto per poi riprendere a risalire dopo qualche settimana. Quasi a confermare il detto: “buy the rumors and sell the news” (compra sulle voci e vendi sulle notizie).
Elezioni USA: cosa aspettarsi se vincesse Biden?
Biden, il candidato democratico, è decisamente più conciliante di Trump e ci si aspetta che riprenda dialoghi e trattative commerciali incrinate dall’attuale Presidente, prestando maggior attenzione ai temi legati al cambiamento climatico, alla sanità, oltre a ridurre le gigantesche agevolazioni fiscali concesse alle aziende. Si può dire che Wall Street faccia il tifo per Trump, ma nel caso vincesse Biden i settori che potrebbero trarne un vantaggio sono:
- Utilities (leggi anche Investire in acqua potabile: cavalca l’onda con gli ETF);
- Oil e gas tradizionali;
- Clima (leggi anche ETF climate change: investire sul pianeta);
- Infrastrutture;
- Tecnologici.
Elezioni USA: cosa aspettarsi se vincesse Trump?
La politica di riduzione delle tasse applicata da Trump a favore delle compagnie americane ha consentito un aumento deciso dei margini di profitto delle imprese e sostenuto il settore finanziario. Nel caso venisse riconfermato i settori a lui più vicini che ne trarrebbero beneficio sono:
- Aerospazio e difesa (leggi anche Space Economy, investire: ultima frontiera);
- Finanziari;
- Tecnologici (guarda anche come investire nella Cyber Security);
- Shale oil, su cui Trump ha puntato per garantirsi un’indipendenza energetica.
Nel corso della diretta Massimiliano Trazzi ha indicato qualche titolo interessante appartenente a ciascun settore. Come evidenziamo ogni volta le indicazioni fornite non sono mai un “consiglio per gli acquisti”, ma sempre uno spunto da cui partire per fare valutazioni in base al proprio portafoglio e propensione al rischio.
Se vuoi vedere la registrazione integrale ti invito a iscriverti gratuitamente qui: robertopesce.com/community_Webinar
In conclusione non dobbiamo dimenticare che siamo in uno scenario finanziario “drogato” da massicce immissioni di denaro e con una pandemia in atto di cui vedremo le reali ricadute economiche nei prossimi mesi.
Da tempo si attende che la bolla finanziaria americana si sgonfi. L’innesco potrebbe essere, per motivi diversi, l’elezione di uno o dell’altro candidato.
Giorgia Ferrari