Da quando ho iniziato la mia nuova “vita da trader”, dopo aver ricevuto i preziosi insegnamenti di Roberto Pesce, ho capito che tra le tante nozioni apprese ce n’era una in particolare che prevaleva su tutte le altre: bisogna essere disciplinati e bisogna SEGUIRE IL PIANO DI TRADING.
Ti sembrerà molto scontato ma la nostra priorità come trader deve essere quella di “tagliare le perdite e lasciar correre i guadagni”.
Detta così la frase si presta all’ovvietà: già mi immagino i commenti…
Di fatto, però, tutte le tecniche apprese a partire da quelle acquisite con il corso di primo livello [workshop_what what=”488″ color=”navy”] (prossima imperdibile edizione il [workshop_when what=”488″ color=”black”] a [workshop_where what=”488″ color=”black”]) ma ancora di più durante la [workshop_what what=”494″ color=”navy”] (percorso didattico che se hai già frequentato il corso [workshop_what what=”488″ color=”navy”] ti invito a non sottovalutare per l’elevata qualità e quantità dei contenuti e per la possibilità di ricevere coaching individuale, portano a comporre un mosaico che per l’appunto si sintetizza proprio nella fatidica frase!
A livello personale, inizialmente ho impiegato del tempo per mettere nel giusto ordine tutti i concetti appresi: “entrare nel trade” solo se c’è il corretto rapporto tra guadagno e rischio (G/R), scegliere solo “schemi di prezzo” (pattern) di qualità, effettuare le minime analisi “fondamentali” sul titolo scelto (P/E, distanza dagli EPS), SEGUIRE IL TREND e mai andarvi contro; utilizzare le tattiche di entrata, di stop loss (SL) e di presa di profitto (TP) nel modo esatto e MAI se “più o meno” rispondono ai parametri.
In questo periodo ho dedicato molte energie a “SEGUIRE IL PIANO” che mi era stato insegnato e a mantenere quella disciplina che serve ad addomesticare l’emotività che spesso porta il trader a spasso tra avidità e paura!
Approfondendo ho avuto modo di capire sempre più a fondo i motivi per i quali mi erano state insegnate tattiche di entrata come il “BASIC BUY SETUP”, il motivo dell’importanza della corretta percentuale dei RITRACCIAMENTI e di tutte le “STELLE DI QUALITA’” che misteriosamente (all’inizio) erano impossibili da scovare nel mare magnum dei mercati (NB: queste sono tutte nozioni cruciali che vengono già insegnate durante il corso [workshop_what what=”488″ color=”navy”] ).
Uno dei motivi per i quali mi è stato insegnato, ad esempio, a “comprare la rottura”, cioè a comprare subito sopra l’ultima candela che compone un “ritracciamento” consiste nel prevenire le trappole che sono spesso preparate dai grandi operatori del mercato che, avendo spesso la possibilità di manipolare i prezzi, attendono al varco gli investitori sprovveduti, che invece comprano la rottura del massimo (in un trend crescente), e, come si dice in gergo, “fanno scattare gli stop loss” (false rotture).
Se hai già maturato una certa esperienza di trading con le tecniche imparate da Roberto Pesce, avrai potuto sperimentare che le tattiche come la precedente, unite ad una corretta gestione dello Stop Loss (SL) e del Take Profit (TP) hanno generato operazioni “vincenti” e, comunque, bassissime percentuali di operazioni perdenti.
Ma più di tutto, queste operazioni non hanno MAI generato perdite importanti proprio perchè, con queste tecniche, NON abbiamo permesso al titolo di accumulare improvvise e repentine cadute di prezzo mentre lo avevamo ancora nel portafoglio!
Ovviamente, qualsiasi piccola ed eventuale perdita programmata ti produrrà comunque un certo dispiacere, soprattutto se vedrai dopo poco i prezzi cambiare direzione e tornare ad essere in guadagno (ahimè succede …) ma apprezzerai la gestione degli stop loss che ti è stata insegnata solo dopo che avrai personalmente sperimentato come un’improvviso tonfo di parecchi punti percentuali non si sarà trasformato in catastrofe proprio in quanto ti avrà fatto scattare uno stop loss pre-programmato che ne avrà contenuto l’effetto negativo sul tuo portafoglio e solo allora la frase “tagliare le perdite” ti sarà veramente chiara!
Non mi stancherò mai di affermare che l’investimento e il trading non sono discipline scientifiche, ma l’approccio al trading, l’approccio all’investimento… quello si che può diventare scientifico!
Costruire un corretto PIANO DI TRADING consiste nello stabilire (e poi seguire) le strategie e le tattiche per l’entrata e l’uscita da un trade, evidenziare le tecniche per la corretta applicazione degli Stop Loss e dei Take Profit, stabilire quali titoli cercare, come cercarli e in quale orizzonte temporale trattenerli, stabilire la “direzione generale del Mercato” e come sfruttare tale direzione, comprando (LONG) o vendendo allo scoperto (SHORT) i giusti titoli, stabilire quando invece STARE FUORI dai mercati e perchè, saper scegliere quali strumenti acquistare tra AZIONI, ETF, ETC, FOREX e/o altri, definire con precisione quante operazioni alla volta effettuare, con quanto denaro esattamente, con quale rischio massimo accettabile, con quali profitti potenziali, compatibilmente con il proprio grado di esperienza, dimensione del patrimonio, comfort e sicurezza.
Quanta roba, vero?
Beh, se sei incuriosito dal mondo del trading ma anche un pò spaventato dal fatto che possa essere troppo complicato da padroneggiare (non lo è ma il dubbio è più che legittimo…), la buona notizia è che assieme a Roberto Pesce e al resto del Team Smartmoney abbiamo creato un corso dedicato proprio ai principianti assoluti nel mondo del trading (sia azionario che forex) per permettergli di capire quali siano le informazioni base da acquisire e come padroneggiare al meglio metodologia, money management e emotività.
Il corso in questione ha il nome evocativo di [workshop_what what=”538″ color=”navy”] (tutto un programma …), dura un giorno solo (prossima edizione [workshop_when what=”538″ color=”black”] a [workshop_where what=”538″ color=”black”]) (clicca qui per riservare immediatamente un posto per te e i tuoi amici!).
Andando in conclusione di questa prima parte del ragionamento dedicato al PIANO DI TRADING, immagino ti possa essere talvolta capitato di vedere il titolo partire nella giusta direzione, osservare il bilancio del tuo conto crescere e poi, all’improvviso, ridurre o azzerare i tuoi profitti e ciò nonostante tu avessi correttamente applicato tutte le strategie e le tattiche apprese, fatto i calcoli giusti, inserito gli ordini in modo perfetto etc … capitato? Se si, questa è l’antipatica conseguenza della VOLATILITA’ .
Se vuoi scoprire come sia possibile gestirla al meglio, aumentare le probabilità di profitto e ridurre ancora di più le potenziali, seppur piccole, perdite, scoprire quali metodologie di trading managment siano applicabili sia alle azioni che al forex allora non mancare di leggere il mio prossimo articolo.
Massimo De Gregorio